Nei giorni scorsi personale del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale ha accertato, in flagranza di reato che personale di un società locale attiva nel campo del trasporto rifiuti procedeva ad appiccare fuoco ai rifiuti speciali derivanti dall’attività d’impresa già precedentemente accatastati ed abbandonati in ingenti cumuli direttamente a contatto con la matrice ambientale. Il controllo in questione ha permesso ai militari operanti di interrompere sul nascere le condotte delittuose, imponendo l’immediato spegnimento del rogo onde evitare che il reato venisse portato ad ulteriori conseguenze. Durante l’ispezione sono emerse, altresì, numerose altre criticità afferenti alla gestione del deposito temporaneo di rifiuti, risultato essere incontrollato, in violazione alla precisione normativa di cui all’articolo 185 bis del Testo Unico Ambientale. Le aree in questione, per un’estensione di circa 1.500 metri quadrati, sono state poste sotto sequestro preventivo al titolare della società è stato contestato il reato di combustione illecita di rifiuti speciali, il quale prevede la pena della reclusione da 2 a 5 anni, fattispecie aumentata di 1/3 trattandosi di fatto commesso nell’ambito dell’attività di impresa, nonché il reato di deposito incontrollato di rifiuti. Il trasgressore dovrà provvedere al ripristino ambientale della zona seguendo le procedure di bonifica e smaltimento ai sensi di legge.