Cronaca

 Rizzo: “30 anni dalla strage di Via D’Amelio, Paolo Borsellino si sacrificò per lo Stato”

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“Nel trentesimo anniversario dalla terribile esplosione che uccise il giudice Paolo Borsellino e i 5 agenti della sua scorta, voglio ricordare il giudice scomparso per quello che rappresenta ancora oggi per le istituzioni: essere uomo di Stato sino a sacrificare la propria vita.”

Lo dice Il presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati e parlamentare di Ipf, Gianluca Rizzo.

“Nonostante sapesse di essere sotto minaccia di morte – afferma Rizzo – Borsellino continuò a svolgere il proprio lavoro anche alla ricerca dei mandanti e degli esecutori dell’altro terribile attentato che 57 giorni prima aveva provocato la morte del giudice Falcone, di sua moglie e di tre uomini della scorta”.
“Quando il senso del dovere e l’essere uomo di Stato diventano preminenti di fronte alla propria incolumità – conclude Rizzo – siamo in presenza di un esempio virtuoso che la nostra memoria collettiva deve continuare a tenere vivo. Paolo Borsellino non è stato ucciso, egli vive in mezzo a noi, sappiamo riconoscerlo nel compimento del nostro dovere”.

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