Di Dio: “Non si sfiducia Greco ma la città ” e chiede rinvio al 12 giugno
È iniziata con mezz'ora di ritardo la seduta consiliare dedicata alla mozione di sfiducia al sindaco. Servono 15 voti per sfiduciare il sindaco. In aula dei 24 consiglieri erano assenti Caruso di FdI...


È iniziata con mezz'ora di ritardo la seduta consiliare dedicata alla mozione di sfiducia al sindaco.
Servono 15 voti per sfiduciare il sindaco. In aula dei 24 consiglieri erano assenti Caruso di FdI e Romano di FI .A leggere la mozione è stato il capogruppo di FdI Vincenzo Casciana. La mozione punta su motivo politico cioè la maggioranza numerica, le liti, la mancanza di unità, la diversità di vedute ma poi si passa alle violazioni gravi del programma elettorale.
Un testo semplice e sintetico nel suo contenuto. Subito dopo, su sollecito di Alessandra Ascia, Vincenzo Cascino della Dc ha letto il testo di integrazione della mozione che ha depositato quando il 5 aprile apponendo la decima firma sulla mozione le ha consentito di approdare in aula. Un testo che punta, oltre che sulla disorganizzazione interna del Comune, sulla mancata speranza di poter evitare il dissesto avendo in aula gli atti finanziari prima del 30 Aprile. Ma il testo è stato scritto prima della proroga di 30 giorni concessa dalla Corte dei Conti al Comune.
Ed è quello che ha fatto notare nel suo intervento il consigliere di maggioranza Luigi Di Dio. "Il rischio è di sfiduciare la città - ha detto- se sfiduciamo il sindaco condanniamo la città al dissesto. Rinviamo al 12 giugno alle 18.30, un giorno prima la scadenza delle misure correttive".
Mentre Di Dio fa il suo intervento Cascino e Pellegrino, due consiglieri della nuova Dc in posizioni antitetiche sulla sfiducia, parlano animatamente nei corridoi.