Strage di Capaci: storia e lezioni che passano anche dai social
All’istituto comprensivo “Don Bosco”, più precisamente al plesso intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che si trova ad Albani Roccella, c’è un bellissimo murales dedicato ai due giudici. È...
All’istituto comprensivo “Don Bosco”, più precisamente al plesso intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che si trova ad Albani Roccella, c’è un bellissimo murales dedicato ai due giudici. È un dipinto che richiama alla memoria la celebre opera dell’istituto nautico “Gioeni Trabia” sul lungomare della Cala, a Palermo. D’altronde le scuole sono da sempre i luoghi in cui si celebra, si condivide, si vive il ricordo dei martiri caduti nella lotta alla mafia e soprattutto si vivono le lezioni che ci hanno lasciato.
Ma un altro luogo deputato al ricordo è la piazza virtuale del web, con i social in primo piano. Perché proprio questi strumenti così pervasivi, così presenti ormai nella quotidianità di ciascuno, permettono di condividere i momenti significativi della storia e gli insegnamenti che ci lasciano. Oggi scorrendo la home di Facebook o il feed di Instagram si ritrovano articoli, video, riflessioni e testimonianze sulla strage di Capaci che arrivano anche e soprattutto alle nuove generazioni, agli studenti di tutte le età.
I martiri di Capaci - Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani - e tanti altri uomini e tante altre donne dello Stato, erano semi: semi che possono cadere e far frutto anche attraverso la rete e i social. L’importante è che se ne parli tutti i giorni, non solo online e non solo il 23 maggio, e che si agisca davvero nella direzione che loro ci hanno indicato.
(Sotto la testata, il murales dell’istituto “Don Bosco” - plesso “Falcone Borsellino”. Qui sopra, il murales della Cala a Palermo)
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