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“Un minuto di rumore”: la scuola “Solito” ricorda Giulia Cecchettin e tutte le vittime di femminicidio

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Un flashmob significativo, una riflessione corale e importante che arriva dai più piccoli. Perché la cultura della non violenza, del rispetto, della tutela di tutti i diritti di ciascuna persona siano una certezza nella società civile. Una società che invece, ancora oggi, si trova a fare i conti con tragedie immani come quella del femminicidio di Giulia Cecchettin, uccisa da Filippo Turetta.

In sua memoria e nel ricordo di tutte le donne uccise, la scuola dell’infanzia e primaria della “Solito”, guidata dal dirigente Gianfranco Mancuso, ha promosso un flashmob nel cortile del plesso “A. Aldisio” di via Feace. Dopo aver affrontato in classe il tema dell’educazione al rispetto, gli alunni si sono ritrovati in cortile per un minuto di silenzio seguito da un minuto di rumore e far sentire così il loro “Stop alla violenza”.

«È stato un momento di riflessione importante – ha spiegato il dirigente Mancuso -, soprattutto in questo periodo storico nel quale si registra in Italia e nel mondo un aumento di casi di femminicidio. Per gli alunni è stata un’interessante occasione di crescita per prendere coscienza della cultura della non violenza». 

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