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Il Salone del Libro: dall’Istituto Verga si irradia alla città

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Un tripudio di emozioni ed entusiasmo. Colori, sole, angoli creati ad arte. Gruppi variegati, bambini, giovani ed adulti. Microcosmo di uno spaccato di società che vuole cambiare. E per cambiare il mondo ‘La cultura è l’unica droga che crea indipendenza’. Questo il messaggio emerso ieri dalla prima giornata del nuovo appuntamento del Salone del libro che dall’Istituto comprensivo Verga si irradia intorno. La città celebra la bellezza dei libri, pilastri della cultura. Ieri c’erano tutti alla cerimonia di inaugurazione: dal sindaco Greco, all’assessore all’istruzione Gnoffo, al presidente del consiglio d’istituto Emanuele Maganuco, all’ambasciatrice della cultura di Licata, la gelese Annamaria Milano; le associazioni, i club services.

“Ma soprattutto ci siete voi ragazzi – ha dello la dirigente scolastica Viviana Aldisio, motore della macchina che si è messa in moto – i veri protagonisti e destinatari di questa enorme iniziativa che, ci auguriamo possa estendersi alla città. Vogliamo lasciare ad altri questo scettro per educare i ragazzi alla lettura”. I ragazzi che sono i cittadini e la classe dirigente di domani.

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Ecco il momento dell’inaugurazione che ha seguito la presentazione a cui hanno partecipato i dirigenti scolastici della città. Competizione al bando: la cultura si costituisce insieme!

La nuova edizione si è presentata in veste rinnovata e dinamica. Gli spazi per la presentazione dei libri sono stati allestiti nel giardino antistante la scuola che li ha accolti naturalmente fra un altro ed un altro slargo; poi si sono snodati verso l’interno della struttura utilizzando l’auditorium e la mensa; il tutto in ossequio alle norme anticovid. Nell’auditorium è stato presentato il libro di Giada Calzetta, ennese di 12 anni, ‘ Aile e il leggendario viaggio di Fundrò’

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E poi le bancarelle con il carosello dei libri dedicati ai ragazzi ma anche con le storie dei grandi come quella di chi, soprannominato ragazzino, viene presentato come merita in ‘Non chiamatelo ragazzino’ dallo scrittore catanese Marco Pappalardo. E poi la cultura indispensabile come il pane quotidiano descritta fra citazioni letterarie ed etimi greco-romani da Annamaria Milano che durante il primo lockdown la scritto il saggio ‘Odore di pane’, selezionato alla Bias – biennale di Venezia nel 2020.

ecco uno stralcio della presentazione

https://fb.watch/c_vi8rMPeb/

Oggi un’altra lunga e bella giornata di incontri, presentazioni, letteratura, conoscenza, condivisione con ‘I figli delle app’ e Piraterie 2 – la vendetta’ di Francesco Pira, che ha spiegato ai ragazzi il loro stesso mondo

C’è sempre il mare’ di Domenico Russello; le ‘Generazioni sospese’ di Giuseppe Raffa.

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