Il sinistro fatato del goleador Alma, “rispetto per i tifosi gelesi”
Custodisco gelosamente la sua maglietta, regalo della permanenza al Gela Calcio. Quei colori biancazzurri, Giuliano Alma, 31 anni il prossimo 27 luglio, non potrà mai dimenticarli. Attaccante esterno...

Custodisco gelosamente la sua maglietta, regalo della permanenza al Gela Calcio. Quei colori biancazzurri, Giuliano Alma, 31 anni il prossimo 27 luglio, non potrà mai dimenticarli. Attaccante esterno, nato a Niscemi, la casacca gelese l’ha indossata per cinque stagioni di seguito, dal 2014 al 2019, tra campionati di Promozione, Eccellenza e serie D. 104 presenze e 40 gol.
“A Gela sono cresciuto tanto sia come giocatore che come uomo – si affretta a dire -. Un’esperienza positiva e formativa sotto tutti gli aspetti “.
Con chi in quel periodo hai legato di più?
“Con diversi miei compagni. Sicuramente i vari Bonaffini, Evola, Cuomo, Brugaletta, Bonanno…Con tutti è rimasto un ottimo rapporto anche se ci sentiamo sporadicamente”
Il tuo rapporto con i tifosi gelesi?
“Direi molto buono anche se quando sono andato via, purtroppo, c’è stato qualche screzio. Avviene dappertutto, quasi nella normalità. Personalmente ho sempre rispettato la tifoseria del Gela e continuerò a farlo”.
Col Siracusa, quest’anno, Giuliano Alma si è piazzato al primo posto nella classifica dei cannonieri con 17 gol, tanti quanti ne ha realizzati il compagno di squadra Domenico Maggio. Tutto ciò non è bastato, però, a vincere il campionato di serie D.
“Ci è mancato essere perfetti per arrivare primi. Chi lo ha fatto praticamente lo è stato. Siamo stati ugualmente fantastici perché realizzare 84 punti non è da tutti”
Troppo forte il Trapani o meno forti le altre, Siracusa compreso?
“Con 84 punti conquistati, non posso considerare il Siracusa inferiore a nessuno ma il Trapani evidentemente ha fatto meglio di noi ed è giusto che lo abbia vinto”.
La carriera di Alma comincia nella stagione 2011-12 con l’Aquila Caltagirone in Eccellenza, con cui gioca 17 partite realizzando 7 gol. Poi il trasferimento a Ragusa in serie D (44 incontri in due campionati e solo due gol) e il successivo passaggio alla Pro Favara in Eccellenza, prima di approdare a Gela. Ha giocato anche con il Mantova, la Turris (coi corallini anche un’esperienza in C), la Caratese e il Lamezia. Il suo nome – adesso – gira parecchio. Ci sono tanti club che sono interessati a lui.
“Per adesso mi godo le vacanze e appena ci sarà qualcosa di concreto deciderò…”
Ti piacerebbe rimanere al Siracusa?
“Devo ancora valutare dove sarà il mio futuro…”
Qual è il gol più bello che hai realizzato in questa stagione?
“Sicuramente quello contro il Licata. Un sinistro da fuori area sotto il sette. Si si, rivedendolo confermo che è stato un bel gol”.
E quello che non potrai mai dimenticare?
“Il mio primo gol tra i professionisti con la maglia della Turris. Giocavamo a Teramo ed ero reduce da una frattura alla gamba. Ho attraversato un periodo da incubo, quel gol è stata una liberazione. Ai fini del risultato, però, non è bastato perché perdemmo 2-1”.
Il miglior allenatore che hai avuto?
“Emilio Longo alla Caratese. Un maestro di vita, una persona perbene…Un grande tecnico”.
Il miglior presidente?
“In assoluto il compianto Angelo Tuccio. In tutto quello che faceva ci metteva passione, amore. Non ci ha mai fatto mancare nulla. E’ stato un padre…”
Qual è la tua squadra del cuore?
“Il Milan”.
Il tuo idolo?
“Andriy Shevchenko. E’ stato un attaccante completo, come pochi”.
Cosa adori fare durante la giornata?
“Amo ascoltare musica…ed allenarmi”.
Che genere di musica?
“Soprattutto hip hop e Rhythm and blues americano”.
Cosa detesti?
“Lavare i piatti dopo avere mangiato. Non lo sopporto proprio…”
Il viaggio che ancora non sei riuscito a fare?
“Spero di visitare la California. Non voglio perdermi le bellezze di San Francisco, Hollywood, Los Angeles…”
Hai un portafortuna?
“No”.
Cosa ti piace leggere?
“Mi piacciono i libri formativi che aiutano ad arricchire la persona”
Se non avessi fatto il giocatore, cosa avresti voluto fare?
“Sicuramente il deejay, amo la musica in ogni sua forma”.
L’Italia è stata eliminata dall’Europeo. Qual è il tuo commento sulla disfatta azzurra?
“C'è tanta rabbia e tanto rammarico. Siamo l’Italia e non possiamo fare queste bruttissime figure. Purtroppo ad oggi viene soppresso parecchio il talento, si pensa più a far diventare un aspirante calciatore, un semplice atleta con doti fisiche e poca qualità e fantasia. Bisogna puntare sui vivai, valorizzare i giovani che hanno qualità e non confinarli in limiti tattici”.
Chi vincerà l’Europeo?
“Credo che per rosa, qualità ed esperienza europea la Francia sia la più attrezzata, ma occhio alla Germania”
Se un giorno dovesse arrivare una chiamata per indossare nuovamente la maglia del Gela, cosa risponderesti?
“Perché no, nel calcio mai dire mai…”