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Cronaca

Prima la lite, poi gli spari: due gelesi arrestati dai carabinieri

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Due pregiudicati di Gela di 41 e 27 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri del Reparto Territoriale, diretti dal comandante Marco Montemagno, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Gela su richiesta della locale Procura della Repubblica

L’accusa per entrambi è di porto e detenzione di arma da fuoco e danneggiamento aggravato. Il provvedimento scaturisce da un’attività investigativa avviata dai militari dell’Arma a seguito di un episodio verificatosi lo scorso gennaio. In particolare, nella notte del 15 gennaio, i Carabinieri erano intervenuti nei pressi dell’abitazione di operaio 55enne, dove ignoti avevano esploso colpi d’arma da fuoco contro il portone d’ingresso. Nel corso delle operazioni di sopralluogo, i militari avevano rinvenuto due cartucce calibro 12 di fucile.Le indagini condotte dai Carabinieri hanno permesso di accertare che il danneggiamento era riconducibile a una lite avvenuta nei giorni precedenti tra la vittima e uno dei due arrestati, scaturita per futili motivi. Gli elementi raccolti nel corso dell’attività investigativa hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, portando all’emissione del provvedimento restrittivo da parte dell’Autorità Giudiziaria.Nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza nei confronti del 41enne, i militari, nel procedere alla perquisizione della sua abitazione, hanno rinvenuto 1,6 kg di marijuana, oltre 30 grammi tra cocaina e hashish, materiale per il confezionamento e la pesatura della droga e 500 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio. Per questo motivo, l’uomo è stato tratto in arresto –in flagranza di reato – anche per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Al termine delle formalità di rito, uno degli arrestati è stato condotto presso la casa circondariale di Gela, mentre all’altro il provvedimento è stato notificato nella stessa struttura carceraria, dove si trovava già detenuto per altro procedimento.

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Cronaca

Prova ad evadere: arrestato

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Ragusa – Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Ispica, hanno eseguito un’ordinanza di sottoposizione al regime carcerario nei confronti di un 29enne, residente e domiciliato nella città di Ispica, già agli arresti domiciliari.

L’uomo è stato arrestato poiché risulta gravemente indiziato del reato di evasione commesso in più circostanze nel corso dell’ultimo mese a seguito della sottoposizione alla precedente misura, sicuramente meno afflittiva, degli arresti domiciliari a cui però l’uomo non è riuscito a conformare la sua personalità.

Infatti, durante i controlli ordinari effettuati dalla Stazione di Ispica e dall’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Modica nei confronti dei vari soggetti agli arresti domiciliari, l’uomo non era quasi mai presente all’interno della sua abitazione ma, violando la misura in essere, circolava per la città e in un’occasione si era anche allontanato dal comune di Ispica.

Motivo per cui l’Arma di Modica ha riferito all’Autorità Giudiziaria competente in merito alla costante violazione della misura da parte del 29enne, nei cui confronti è stata necessaria l’applicazione della custodia cautelare in carcere che, fatta salva la presunzione di innocenza del suo destinatario, è stata ritenuta allo stato degli atti l’unico strumento utile a contenere i comportamenti dell’uomo contrari alle prescrizioni impostegli.

La misura cautelare si è resa necessaria anche al fine di non destinare i militari impegnati nei controlli quotidiani alla sua costante ricerca, attività necessaria al fine di evitare che potesse commettere altre tipologie di reati durante le varie evasioni.Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato condivise dal Gip in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.

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Cronaca

Minacce e molestie all’ex compagna, eseguito divieto di avvicinamento

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La Squadra Mobile di Caltanissetta, ha eseguito una misura cautelare personale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un nisseno di 34 anni. L’indagato, dalla ricostruzione investigativa realizzata, si sarebbe reso responsabile di reiterate condotte persecutorie nei confronti della ex compagna, non rassegnandosi alla decisione di questa di interrompere la relazione sentimentale in atto, tanto da minacciarla e molestarla, controllandone le frequentazioni e gli spostamenti, utilizzando nei suoi confronti epiteti ingiuriosi e offensivi.

L’attività d’indagine eseguita ha consentito di ottenere a carico dell’indagato, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con contestuale applicazione del “braccialetto elettronico”. Nello specifico, infatti, il Giudice per le Indagini Preliminari, valutati positivamente i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, ha emanato apposita ordinanza esecutiva con cui è stata disposta l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, estendendola anche alle due figlie minori, stabilendo la distanza minima da tenere, con l’ulteriore prescrizione di non comunicare con le stesse attraverso qualsiasi mezzo.

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Cronaca

Precipita in un burrone, tragico incidente nel Nisseno

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Tragico incidente stradale autonomo nelle vicinanze del ponte Capodarso, in territorio di Caltanissetta. Un uomo di 61 anni, Calogero Giuseppe Giusto, di Barrafranca, alla guida della sua Fiat Panda, per cause da accertare, è uscito fuori strada finendo in un burrone.

L’automobilista è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e gli operatori del 118.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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