In occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, il Liceo Scientifico Sportivo di Gela ha ospitato un’importante manifestazione che ha visto la partecipazione di numerose associazioni sportive del territorio.
Calcio, atletica, tennis tavolo, pallavolo, basket e ginnastica artistica e ginnastica ritmica: discipline diverse ma accomunate da un obiettivo comune, quello di offrire ai giovani un ambiente sano e formativo attraverso lo sport. Dopo un’introduzione del preside Maurizio Tedesco, che ha sottolineato il valore educativo dello sport nella società, si è svolta una conferenza con il coinvolgimento di rappresentanti politici e istituzionali.
Tra gli interventi più significativi, quello del professor Valter Miccichè, che ha parlato a nome della Gymnastics Club, associazione che da 25 anni è punto di riferimento per la ginnastica artistica e ritmica a Gela.
Nel suo intervento, Miccichè ha ribadito come lo sport, in particolare per i più giovani, sia uno strumento di crescita, disciplina e pace. Tuttavia, ha anche evidenziato un problema che da anni penalizza la Gymnastics Club: la mancanza di una struttura adeguata.
“Dopo 25 anni di attività, forse è arrivato il momento di dare una sede a questa società sportiva” – ha dichiarato Miccichè. Attualmente, la Gymnastics Club è costretta a montare e smontare quotidianamente gli attrezzi, un ostacolo non solo logistico ma anche organizzativo, che limita il potenziale di crescita dell’associazione e dei suoi giovani atleti.
Nonostante le difficoltà, la Gymnastics Club continua a essere un polo sportivo di eccellenza, non solo per la ginnastica artistica e ritmica, ma anche con l’inserimento di un gruppo di musici e sbandieratori, dimostrando una capacità di rinnovarsi e coinvolgere sempre più giovani in attività che valorizzano il patrimonio culturale e sportivo della città. La richiesta è chiara: “dopo un quarto di secolo, Gela deve dare un segnale concreto a chi investe sul futuro dei suoi ragazzi”. Lo sport non è solo competizione, ma anche educazione, inclusione e crescita sociale.Ora servono spazi adeguati per poter continuare a costruire il futuro.
Ragusa – Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Ispica, hanno eseguito un’ordinanza di sottoposizione al regime carcerario nei confronti di un 29enne, residente e domiciliato nella città di Ispica, già agli arresti domiciliari.
L’uomo è stato arrestato poiché risulta gravemente indiziato del reato di evasione commesso in più circostanze nel corso dell’ultimo mese a seguito della sottoposizione alla precedente misura, sicuramente meno afflittiva, degli arresti domiciliari a cui però l’uomo non è riuscito a conformare la sua personalità.
Infatti, durante i controlli ordinari effettuati dalla Stazione di Ispica e dall’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Modica nei confronti dei vari soggetti agli arresti domiciliari, l’uomo non era quasi mai presente all’interno della sua abitazione ma, violando la misura in essere, circolava per la città e in un’occasione si era anche allontanato dal comune di Ispica.
Motivo per cui l’Arma di Modica ha riferito all’Autorità Giudiziaria competente in merito alla costante violazione della misura da parte del 29enne, nei cui confronti è stata necessaria l’applicazione della custodia cautelare in carcere che, fatta salva la presunzione di innocenza del suo destinatario, è stata ritenuta allo stato degli atti l’unico strumento utile a contenere i comportamenti dell’uomo contrari alle prescrizioni impostegli.
La misura cautelare si è resa necessaria anche al fine di non destinare i militari impegnati nei controlli quotidiani alla sua costante ricerca, attività necessaria al fine di evitare che potesse commettere altre tipologie di reati durante le varie evasioni.Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato condivise dal Gip in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.
La Squadra Mobile di Caltanissetta, ha eseguito una misura cautelare personale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un nisseno di 34 anni. L’indagato, dalla ricostruzione investigativa realizzata, si sarebbe reso responsabile di reiterate condotte persecutorie nei confronti della ex compagna, non rassegnandosi alla decisione di questa di interrompere la relazione sentimentale in atto, tanto da minacciarla e molestarla, controllandone le frequentazioni e gli spostamenti, utilizzando nei suoi confronti epiteti ingiuriosi e offensivi.
L’attività d’indagine eseguita ha consentito di ottenere a carico dell’indagato, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con contestuale applicazione del “braccialetto elettronico”. Nello specifico, infatti, il Giudice per le Indagini Preliminari, valutati positivamente i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, ha emanato apposita ordinanza esecutiva con cui è stata disposta l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, estendendola anche alle due figlie minori, stabilendo la distanza minima da tenere, con l’ulteriore prescrizione di non comunicare con le stesse attraverso qualsiasi mezzo.
Tragico incidente stradale autonomo nelle vicinanze del ponte Capodarso, in territorio di Caltanissetta. Un uomo di 61 anni, Calogero Giuseppe Giusto, di Barrafranca, alla guida della sua Fiat Panda, per cause da accertare, è uscito fuori strada finendo in un burrone.
L’automobilista è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e gli operatori del 118.