Il comitato di quartiere Ospizio Marino al lavoro per sollecitare il ripristino del sottopasso strada che dal Lungomare sud di apre verso la battigia al accedere in sicurezza al mare! Un incontro con La Capitaneria di porto ha smussato tanti angoli, adesso serve verificare gli ultimi dettagli e il progetto può essere portato al Tavolo dell’amministrazione comunale completo in ogni suo punto. “Abbiamo già incontrato la capitaneria di porto e ci stiamo attivando per quanto serve per raggiungere l’obbiettivo che ci siamo dati – dicono i componenti del Comitato di quartiere, Emanuele Sacco e Salvatore Murella – abbiamo chiesto l’autorizzazione per potere intervenire in modo d rimuovere eventuali detriti e materiali di risulta che si trovano all’interno del sottopasso per poter avere il tanto sospirato accesso alla spiaggia sottostante. Tutto nasce da un idea del nostro presidente dimissionario Salvatore D’ Aleo che l’anno scorso lo aveva notato ed l’ha sottoposta all’amministrazione comunale che, a sua volta ha passa la palla alla Capitaneria di porto”. La società Tamoil avendo dismesso l’area di servizio della zona e dovendo bonificare l’area adiacente ha provveduto alla pulizia di una parte del sottopassaggio, ovvero fino alla zona che si identifica con il centro della strada e il resto è rimasto ancora fermo.
Per quanto riguarda la macchia mediterranea i militari della Capitaneria hanno spiegato che devono studiare le planimetrie per capire se ci in quell’area insistano vincoli naturalistici. L’idea è quella di creare dei sentieri da poter percorrere a piedi o a cavallo contornate da aree pic-nic, ma per far questo serve un intervento massiccio di cura della Macchia mediterranea che finora è stata semplicemente bruciata da taluni per fare pulizia, secondo i loro canoni, non sapendo che la macchia mediterranea è uno dei principali ecosistemi mediterranei, una formazione vegetale arbustiva costituita tipicamente da specie sclerofille, cioè con foglie persistenti poco ampie, coriacee e lucide, di altezza media variabile dai 50 cm ai 4 metri che potrebbe attirare una forma di turismo colto per studi scientifici o generalista come attrazione naturalistica.


A questo punto si deve stabilire il confine della competenza del demanio marino che appartiene alla regione siciliana rispetto a quella del Comune. Con molta probabilità pare che la parte del demanio marittimo si fermi a dieci metri dal sottopasso: se le ricerche confermeranno questa tesi il Comune potrebbe procedere ai lavori autonomamente.