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Lo Chef Totò Catania propone: Flan di pane di Gela alla beccafico, fonduta di tuma persa e tartufo nero

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Valorizzare il pane di Gela per me è una vera e propria missione. Questa volta ve lo voglio proporre in un antipasto creativo dai sapori importanti. Partiamo dal pane raffermo che tritiamo finemente nel tritatutto. Iniziamo a condire il pane con degli ingredienti saporiti che dovrete dosare “a sentimento”: un trito di aglio, prezzemolo e basilico, olive nere tritate, pomodoro secco tritato, uvetta sultanina, parmigiano reggiano grattugiato, passata di pomodoro, un presa generosa di origano, noci e pinoli, passata di pomodoro, panna e uova affinché la consistenza non sia quello di un impasto semi-morbido, ovviamente sale e pepe quanto basta. Imburrate degli stampini e ricoprite le pareti con del pangrattato fine, a questo punto mettete il vostro composto di pane alla beccafico fino all’orlo dello stampino e cuocete in forno a bagnomaria per 25 minuti.

In un pentolino fate sciogliere della tuma persa grattugiata con un po’ di panna. Una volta sformati i flan di pane versategli sopra la fonduta di tuma persa ed una bella grattugiata di tartufo nero. Un ingrediente povero e comune come il pane incontra degli ingredienti pregiati come il tartufo e la tuma persa in un perfetto sposalizio di sapori. Troverete questo piatto anche in carta nel nostro ristorante, una vera chicca.

Chef Totò Catania

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Lo chef propone il carpaccio di ombrina

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Non è estate senza un crudo di pesce, oggi ve ne propongo una versione elegante e sfiziosa. Per prima cosa dobbiamo partire da un trancio di ombrina precedentemente sfilettato, spellato, spinato e abbattuto a -18 gradi per 48 ore per una corretta sanificazione. Con un coltello ben affilato ricaviamo un bel carpaccio che adageremo su un piatto di portata.

Condiamo il pesce con un pizzico di sale, una macinata di pepe bianco, e qualche goccia di lime, lasciandolo marinare giusto il tempo di preparare gli altri ingredienti. Laviamo ed affettiamo sottilmente dei ravanelli. Adagiamoli sul pesce e mettiamo sopra ogni ravanello delle uova di salmone. Decoriamo con qualche germoglio. Prepariamo la salsa usando della panna fresca, dell’olio al prezzemolo, un pizzico di sale e la scorza del lime. Trattandosi di due grassi che non si emulsionano otterrete questo effetto marmorizzato dall’estetica molto interessante. Condite il carpaccio con la salsa e il gioco è fatto. Delicato, fresco, con una piacevole acidità ed una punta di sapidità data dal caviale. Che dire? Non vi resta che provarlo.

Chef Totò Catania

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Il piatto della domenica dello chef Totò Catania

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È iniziata l’estate e farsi una pasta col pesce è un dovere morale. Oggi proponiamo mezzi rigatoni con ragù di triglia, finocchietto selvatico e mollica atturrata. Useremo le fantastiche triglie. Armiamoci di pazienza e con uno spelucchino sfilettiamo le triglie dopo averle eviscerare e squamate. Con gli scarti buoni (teste e lische) faremo un bel fumetto di pesce: fondo di olio evo, sedano, carota e cipolla a pezzettoni, facciamo soffriggere aggiungendo gli scarti e sfumiamo col vino bianco, poi mettiamo acqua e ghiaccio e portiamo a bollore, dopo un’oretta filtriamo il tutto e avremo il nostro fumetto. In un’altra casseruola ripartiamo con un soffritto, stavolta tritato finemente, di sedano, carota, cipolla, aglio, acciughe, peperoncino se gradito e olio evo. Quando le verdure saranno ben rosolate aggiungiamo i filetti di triglia, salate e pepate. Aggiungiamo passata di pomodoro, fumetto di triglia e finocchietto selvatico preso dalla scorta tattica nel freezer.

Se non avete l’abitudine culinaria di fare scorte di finocchietto selvatico quando è di stagione, potete omettere questo ingrediente oppure aggiungere un cucchiaio di semi di finocchio pestati al mortaio. Verrà buono con, senza, e con la vostra variante, scegliete quello che preferite. Col finocchietto selvatico è insuperabile, parola di chef. Non dovrete fare altro che tirare per bene il sughetto e condirci della pasta, io al momento al ristorante propongo dei mezzi rigatoni, e ultimate il piatto con un filo d’olio buono ed una spolverata di mollica atturrata. Una vera goduria!

chef Totò Catania

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L’equilibrio della materia: il petto d’anatra cbt di Totò Catania tra aglio nero, tartufo e contrasti d’autore

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Nel mio menù primaverile questo piatto è la proposta di carne del ristorante Sabìa, che mi onoro di condurre in qualità di Executive Chef. Come ben sapete, ho il piacere di condividere con voi i nostri piatti, le nostre ricette, perché c’è più gusto nella condivisione. In questo caso ci avvaliamo del prezioso ausilio della tecnica, dunque saranno necessari una macchina del sottovuoto ed un roner per la cottura a bassa temperatura.

Dopo aver rifilato a coltello un bel petto d’anatra ed aver inciso a scacchiera la pelle senza intaccare la carne, ed aver condito con olio evo, sale bilanciato, pepe nero ed un pizzico di timo, mettiamo tutto a nanna in un bel bagnetto caldo a 52 gradi per un paio d’ore. L’anatra va gustata al sangue per goderne al massimo. Dedichiamoci alla crema d’accompagnamento. Dopo aver sbucciato il sedano-rapa e averlo cubettato andiamo in casseruola con dell’olio evo. Facciamo stufare con l’aiuto di un filo d’acqua e della panna fresca, e il giusto apporto di sale e pepe. Quando il tutto sarà morbido frullate il tutto aggiungendo l’aglio nero ben sbucciato.

Vi ricordo che l’aglio nero non va cotto, aggiungerà alla crema un piacevole retrogusto dolciastro che ricorda la liquirizia. In un padellino prepariamo la cipolla rossa agrodolce. Semplice: cipolla affettata, olio, sale, zucchero, aceto, tutto a freddo. Quando la cipolla sarà morbida e il liquido riassorbito avrete la vostra cipolla agrodolce. Gli spinaci, invece, semplicissimi: saltati con aglio e burro giusto un minuto, ed un pizzico di sale. Non vi resta che tirare fuori l’anatra dal sacchetto del cbt, asciugarlo per bene e far arrostire per benino la pelle che deve diventare croccante e dorata. Non resta che impiattare. Petto d’anatra, crema di sedano-rapa, cipolla e spinaci. Sulla carne affettate qualche lamella di tartufo nero pregiato. Un giro di olio evo fragrante e il capolavoro è compiuto.

Chef Totò Catania

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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