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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Sos ospedale: cronaca impietosa delle ‘chiusure’

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Riceviamo e pubblichiamo

“Assistiamo da anni all’espoliazione dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela e oramai anche alle stesse promesse ed alle stesse scuse.
Rimaniamo senza parole a questa nonchalance, arroganza, con la quale chi dovrebbe rinforzare i servizi ospedalieri gelesi, nella realtà li depotenzia.

Psichiatria chiusa, promesse di riapertura, promesse di assunzione ma resta chiusa.

Neurologia chiusa, mancano i medici e la volontà a riaprirla.

Chirurgia si è fatto in modo di far “scappare” il Dott. Tirrò, sostituendolo con nessuno.

Pronto Soccorso che sembra un campo di battaglia, senza medici, con file estenuanti, attese eterne in una astanteria promiscua, scene che si vedono appunto negli ospedali in zone di guerra, ma ecco la promessa: “nuovo Pronto Soccorso pronto a breve”, peccato che sono svariati mesi che ce lo dicono.

Pronto soccorso infettivologico promesso da anni, a breve anche quello, almeno nelle eterne
promesse.

Terapia Intensiva, oramai siamo al ridicolo, finita la pandemia e ancora si attende… il miracolo!

Tutti gli altri reparti con gravi carenze, ma rassicurati dalle promesse che a breve verranno risolti tutti i problemi.
Poi ci sono le eccellenze, quei reparti che dovrebbero essere l’eccellenza per l’intera ASP, ed invece si tende a farli morire.
• La Breast Unit, sempre con problemi vari.
• l’UTIN, mai partita, in attesa di promesse fatte nel 2009 e rinnovate anno dopo anno.
• Genetica Medica, Microbiologia e Virologia, Anatomia e Istologia Patologica, tre reparti previsti da anni ma nessuno, proprio nessuno ne parla.
Siamo stanchi delle solite scuse e bugie: “a Gela non vuole venire nessuno”.
Non è vero, e siamo in grado di mostrarlo.
Ma ASP e Regione possono umiliare Gela ed i Gelesi perché rappresentati, anzi non rappresentati, da chi ha il dovere di protestare e reagire in difesa dei servizi sanitari ospedalieri gelesi.
Una politica silente dinanzi alla mortificazione che subisce la città nel vedersi scippata di una importante, anzi vitale, struttura, a volte complice dei carnefici che non hanno né rimorsi né vergogna per quello che fanno.
A questi signori, ovvero, Sindaco, massima autorità e responsabile della salute pubblica, che cerca sempre di difendere e ringraziare coloro i quali sono i carnefici dell’ospedale di Gela, con un atteggiamento che sembra
il nonno che tenta di confortare il nipote che si deve rassegnare.
Ma non solo.
Consiglio Comunale, Deputati Regionali, Nazionali e Senatori di questo territorio, rinnoviamo il nostro appello:
non è la nostra impressione che l’ospedale funziona meno del 50%, è il sentore di tutti i cittadini, che giornalmente, sulla loro pelle, scoprono le carenze del Vittorio Emanuele.
È arrivato il momento di smetterla con le recite e le disattenzioni, siete nei rispettivi posti e ruoli per rappresentare al meglio i vostri elettori, e finora, elettori e cittadini, abbiamo assistito solo ad uno squallido teatrino.
Non crediamo alle bugie dell’ASP, che sostiene che “i medici a Gela non vogliono venire”, perché abbiamo scoperto che è solo una squallida scusa.
Non tolleriamo questa situazione, che mina alla credibilità delle istituzioni e alla salute dei cittadini.
Questa città, che ha già subito tragedie sanitarie, non merita tutto questo. Siamo pronti a ritornare a protestare per una sanità equa”.

Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Per il gruppo di Una buona idea sulla sanità non bisogna abbassare la guardia

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Dal gruppo consiliare di Una buona idea riceviamo e pubblichiamo

La questione sanità continua a preoccuparci, abbiamo, dopo le iniziative del Sindaco volte a coinvolgere tutte le parti sociali, cittadine e politiche presentato un documento chiaro e preciso un documento che è stato approvato dall’intero consiglio comunale, lo stesso è volto non solo a rimandare al mittente la bozza che ci è pervenuta a inizio luglio, ma soprattutto a ripristinare il piano regionale del 2019.

Dopo il Consiglio comunale che si è svolto a Palermo siamo in attesa di una risposta chiara, purtroppo, l’unica nota “ufficiale” che è venuta fuori non ci lascia per nulla contenti poiché continuerebbe a mortificare il nostro territorio. Qualche Deputato locale ha rassicurato la città di un grande risultato con importanti novità, ovviamente auspichiamo che sia cosi e ne saremo ben felici, ma vorremmo capire le fonti e soprattutto qual è la direzione che si vuole perseguire. Una cosa deve essere chiara, noi come movimento non accetteremo nulla se non quello ché il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità poiché lo riteniamo l’unica soluzione possibile e siamo disposti a difendere il territorio in qualsiasi modo.
Invitiamo tutti i soggetti che hanno partecipato agli incontri a non abbassare la guardia e a continuare a mantenere alto il livello dell’attenzione. È in gioco il futuro del nostro territorio, poiché come abbiamo sempre sottolineato l’ospedale di Gela è il punto di riferimento di un territorio che va’ oltre la nostra città

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Cronaca

La consigliera Oliveri dopo il suo parto all’Ove:”non si può più attendere per l’Utin e per il personale”

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Dalla consigliera comunale Cristina Oliveri riceviamo e pubblichiamo:

Oggi sento il bisogno – ma soprattutto il dovere – di condividere pubblicamente un profondo ringraziamento a tutto il Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela. Ho vissuto in prima persona l’esperienza di questo reparto in uno dei momenti più importanti, delicati e vulnerabili della mia vita: la nascita di mio figlio Federico, avvenuta il 18 di luglio. In quei giorni, ho incontrato medici, ostetriche, infermiere, OSS, che mi hanno accompagnata con professionalità, dedizione e una straordinaria umanità.
Nonostante le tante difficoltà strutturali, ogni componente del reparto svolge il proprio ruolo con impegno e passione, facendo sentire noi pazienti accolte, ascoltate e sicure.

Ma accanto a questa profonda gratitudine, c’è anche la necessità – e l’urgenza – di denunciare una grave mancanza che riguarda non solo me, ma tutte le famiglie di questo territorio: a Gela manca una Utin, un’Unità di Terapia Intensiva Neonatale. Una mancanza che pesa come un macigno su chiunque si trovi a vivere un parto complicato o una nascita prematura.
In caso di emergenza neonatale, l’unica possibilità è il trasferimento urgente verso altre strutture, come quella di Enna, con ambulanze attrezzate e culle termiche. Ma quando si parla di neonati in condizioni critiche, il tempo è tutto.E ogni chilometro in più può rappresentare un rischio enorme.

Io stessa, durante il mio ricovero, ho assistito al trasporto d’urgenza di una neonata. Il suono delle spie della culla che la accompagnava mi è rimasto dentro: era il suono della vita appesa a un filo, della corsa contro il tempo, della speranza che tutto andasse bene. Ma non è giusto che si debba sperare nella fortuna, quando invece dovrebbe esserci una struttura adeguata, già pronta, nella nostra città.A questa grave lacuna si aggiunge un’altra criticità che troppo spesso viene ignorata: la carenza cronica di personale.
Il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Gela , come anche il reparto di Pediatria, vanno avanti solo grazie al sacrificio estremo del suo personale sanitario, che spesso si trova a dover affrontare doppi turni, ritmi insostenibili, ferie ridotte o rimandate, per riuscire a garantire un servizio minimo. Un sacrificio silenzioso, continuo, che meriterebbe ben altro riconoscimento e sostegno.

E allora, mi rivolgo alle istituzioni, alla dirigenza sanitaria e alla politica regionale: come si può parlare di diritto alla salute se mancano i mezzi per garantire sicurezza a chi nasce?Come si può difendere la vita, la maternità, l’infanzia, se non si investe nelle strutture e nelle persone che ogni giorno se ne prendono cura?Il Reparto di Ostetricia e Ginecologia di Gela non è solo un reparto ospedaliero. È un presidio di umanità. È un punto di riferimento per tutte le donne del territorio,Gela, Mazzarino, Riesi, Niscemi e Butera, un luogo che accoglie e protegge nei momenti più fragili.È tempo che venga riconosciuto per quello che è. È tempo che venga potenziato, sostenuto, valorizzato. È tempo, soprattutto, che anche a Gela venga attivata una UTIN. Non possiamo più permetterci di aspettare.

Un grazie di cuore a tutto lo staff che mi ha accompagnata in questo percorso: alla mia Dottoressa, al team di ginecologi, ostetrici, anestesisti, infermieri e pediatri.La mia gratitudine va a ciascuno di voi, per la professionalità, la dedizione e l’umanità dimostrate.Per tutte le madri, per tutti i bambini, per il bene della nostra comunità.

Cristina Oliveri
Consigliere Comunale, ma soprattutto una madre gelese.

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Conti e il presidente del consiglio di Niscemi abbiano l’umiltà di dire che hanno sbagliato

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Da Franco Di Dio componentw del direttivo provinciale del Pd di Caltanissetta riceviamo e pubblichiamo:

Il Sindaco ed il Presidente del Consiglio comunale di Niscemi possono decidere se partecipare o meno alla giusta iniziativa presa dal Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale di Gela, condivisa dai Colleghi di Butera e Mazzarino, ma certamente non potevano negare l’ autorizzazione a partecipare a quei consiglieri comunali che liberamente e responsabilmente volevano essere presenti per rappresentare e sostenere le sentite istanze della comunità niscemesi. Il Sindaco Conti ed il Presidente Chessari hanno messo in campo una grave arroganza politica ed una restrizione al ruolo e mandato popolare di ogni consigliere comunale. Peraltro nella richiesta di autorizzazione da parte dei consiglieri proponenti veniva specificato che non si chiudeva alcun rimborso spese o indennità di missione. Si abbia semmai la umiltà per dire che hanno fatto cosa errata, invece di voler giustificare con motivazioni non credibili della scelta.

Peraltro il Sindaco Conti dice che non va a Palermo nella manifestazione assieme ai Sindaci e Consiglieri comunali degli altri comuni limitrofi a Niscemi perché servono solo a fare selfie. Queste affermazioni sono irrispettose del lavoro generoso e proficuo delle Istituzioni che anche Lui rappresenta. Abbia la umiltà di dire che non è presente Lui assieme alla sua maggioranza per non dispiacere i riferimenti politici di centrodestra regionale che governano in modo inadeguato la Sicilia e che vorrebbero depotenziare la sanità a Gela, Niscemi e Mazzarino. Conti, in qualità di autorevole esponente provinciale della Lega, poteva e doveva agire prima della presentazione della proposta di nuova rete ospedaliera presso lo Assessore Regionale alla Sanità di cui si vanta essere amico, come fatto da esponenti del centrodestra nell’Ospedale di Paternò in cui sono stati aumentati ben 43 posti letto, diventando il simbolo delle sciagurate scelte politiche fatte. Ora invece vorrebbe apparire come chi evita i tagli. Contribuisca oltre a non mettere in campo i tagli nel territorio, a potenziare e consolidare la attività degli ospedali della sua città che sono ridotti molto male.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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