Lo psicologo gelese Vincenzo Cascino ha presentato la sua ricerca sulla Dada-logica presso il Senato della Repubblica. Si tratta di una ricerca su un nuovo modello didattico usato alle scuole primarie ideato da Lidia Cangemi e Paolo Greco che utilizza un nuovo approccio alla scuola primaria.
La ricerca nasce dal desiderio di comprendere, in una società come la nostra, la relazione esistente tra Nuovo Modello Pedagogico (Dada-Logica) e le dimensioni del pensiero creativo, o «competenze creative», e la sua ricaduta in ambito scolastico. Obiettivo della ricerca, in accordo con quanto sostiene l’U.E., è comprendere se è possibile promuovere le competenze creative nei «nativi digitali» o «homo zappiens» attraverso l’uso delle Dada-Logica, sin dalla più giovane età, come «competenza strategica», presente nel capitale umano, al fine di competere, in modo efficace ed efficiente, nel mondo del lavoro.
Alla luce di ciò, la creatività assume una dimensione «complessa» poiché va a configurarsi come una «competenza strategica» del capitale umano per una «realizzazione personale, una coesione sociale e un’occupabilità nella learning society».In base a tali premesse, si è pensato di definire un piano di ricerca il cui obiettivo fosse quello di identificare nuovo modello atto a «formare» «un cittadino» capace di saper «apprendere ad apprendere» in modo creativo attraverso la costruzione di «un pensiero complesso» in modo tale che le dimensioni del pensiero creativo possano assumere il valore e il significato di «competenza strategica» per competere nella learning society.
Per far ciò, è stato individuato un campione di 149 bambini ai quali è stato somministrato il test TCD di Williams.Attualmente non ci sono dati sperimentali prodotti dalla ricerca in ambito nazionale ed internazionale in riferimento agli effetti della dadalogica sullo sviluppo del pensiero o competenza creativa.2.
Formulazione di obiettivi e ipotesi di ricercaLa ricerca si propone di individuare gli effetti che la dadalogica può avere sul pensiero divergente attraverso la misurazione di quattro fattori, teorizzati da Guilford (1950), confermati in seguito da Torrance (1959), Williams (1966) e Meeker (1977). Per lo studio del pensiero creativo le dimensioni prese in esame sono: originalità, elaborazione, fluidità e flessibilità.
Si e’ voluto verificare se esistono: differenze significative nella produzione divergente in alunni sottoposti a un programma d’educazione creativa (Gruppo Sperimentale) e in alunni non sottoposti a tale programma (Gruppo di Controllo) ed in particolare ci si propone di valutare le differenze nelle dimensioni della Elaborazione, Fluidità, Flessibilità ed Originalità. In altri termini si cerca di capire se sono più creativi (nelle sue quattro dimensioni) i bambini che hanno «costruito» le storie utilizzando la dadalogica (quindi sottoposti ed una metodologia didattica innovativa) oppure risultano più creativi i bambini che non hanno prodotto storie e quindi non sottoposti al programma di dadalogica differenze di genere, cioè se c’è una differenza tra i punteggi dei maschi e delle femmine nelle dimensioni della creatività ovvero sono più creativi i maschi o le femmine?
Esistono differenze statisticamente significative nella produzione divergente in alunni sottoposti ad un programma di innovazione didattico- metodologica (dadalogica) (Gruppo Sperimentale) e in alunni non sottoposti a tale programma (Gruppo di Controllo)?
Esistono differenze di genere, ossia differenze statisticamente significative tra i punteggi dei maschi e delle femmine nelle dimensioni della creatività? 3. Criteri per la costruzione del campioneIl campione, formato da 148 bambini, è stato suddiviso in due gruppi: Gruppo sperimentale (GS) e Gruppo di controllo (GC). 3.1. Descrizione del campione e delle variabili testateLa ricerca ha coinvolto diverse scuole primarie del Nord Italia (classi seconde e terze).Il campione, composto da 148 bambini, ha lavorato per tutto l’anno scolastico utilizzando il modello scolastico.
Le variabili testate sono:i punteggi dei soggetti nelle quattro dimensioni del pensiero divergente;il sesso;la tipologia del campione: classi sperimentali e di controllo.4. Strumenti utilizzatiGli strumenti utilizzati nella ricerca sono stati:per la misurazione del Pensiero Divergente, il Creativity Assessment Packet (CAP, 1993) nella sua versione italiana Test della Creatività e Pensiero Divergente (TCD, 1994) di F. Williams per misurare le dimensioni della Flessibilità, Fluidità, Originalità ed Elaborazione.
Il test è stato somministrat , in forma collettiva, a tutti i bambini (sia delle classi sperimentali sia di quelle di controllo).
Il TCD è stato somministrato agli alunni delle II-III classi in 25 minuti 5. Analisi datiPer la verifica delle ipotesi di cui sopra è stato applicato il modello della varianza, ANOVA: a un fattore, la Tipologia, presente con due modalità (gruppo sperimentale – gruppo di controllo), allo scopo di confrontare le medie delle classi sperimentali con le medie delle classi di controllo in relazione a ciascuna delle dimensioni della creatività individuate nella ricerca. Ciò serve per capire se sono più creativi i bambini che hanno completato le storie e sottoposti a metodologia Dadalogica(gruppo sperimentale) rispetto a coloro che non sono stati sottoposti a tale metodologia (gruppo controllo)a un fattore, il Sesso, presente con due modalità (maschio-femmina), allo scopo di confrontare le medie del gruppo delle femmine e dei maschi in relazione a ciascuna delle dimensioni della creatività individuate nella ricerca. Tale analisi serve per capire se sono più creativi i maschi o le femmine.Per il modello di analisi della varianza adottato, verrà considerato un livello di significatività pari al 95%. Le elaborazioni statistiche sono state effetuate nel sottocampione (II-III ).
RisultatiI risultati mostrano che: nel campione preso in esame esistono differenze significative tra il campione sperimentale e quello di controllo nella produzione divergente nella dimensione della fluidità;, le differenze tra i sessi sono molto significative, per una maggiore capacità elaborativa nelle bambine delle II-III classi rispetto ai bambini dello stesso sottocampione.
Concludendo, si può affermare che la creatività e i diversi aspetti che di essa sono stati indagati sono alquanto complessi e danno adito a diverse possibili questioni ancora aperteLa prima riguarda la relazione esistente tra metodi di insegnamenti atti a «produrre creatività» e sviluppo di dimensioni creative.
A tal proposito Torrance svolse uno studio su dei bambini di scuola elementare. L’obiettivo era quello di verificare se quelli delle prime classi potevano imparare a produrre idee con l’uso di metodi appropriati di insegnamento. I risultati evidenziarono che nella seconda e nella terza classe i bambini addestrati superavano in tutti i tipi di prova di creatività, quelli non addestrati. In un altro studio egli sosteneva che oltre ai metodi diretti, molta importanza deve essere attribuita alla creatività dell’insegnante, alla sua sensibilità verso le problematiche concernenti e il suo sviluppo.
L’ assunto scaturisce da uno studio condotto dallo stesso Torrance sullo stile educativo degli insegnanti. La ricerca venne condotta sugli alunni di 20 classi elementari sottoposti a un pretest a gennaio e un post-test a maggio dopo essere stati divisi in 2 gruppi, che comprendevano da una parte quei ragazzi i cui insegnanti avevano un alto indice di «motivazione alla creatività» (cioè i cui insegnanti erano desiderosi di incoraggiarla), dall’altra parte quelli i cui insegnanti erano invece, «motivati all’autorità» (desideravano cioè, una disciplina forte ed una comprensione chiara delle regole). Nelle classi dalla prima alla terza elementare, il primo gruppo, quello cioè con insegnanti motivati alla creatività, ottenne punteggi più alti al test di creatività rispetto al secondo gruppo. Nelle quarte e nelle quinte non venne riscontrata una differenza significativa. Pur tenendo conto di alcuni limiti della ricerca, Torrance evidenzia come la creatività possa essere stimolata anche solo attraverso il contatto con gli insegnanti con uno stile educativo creativo e attraverso altresì le capacità creative possano essere soffocate da un eccesso di autoritarismo.
Il gruppo di Una buona idea è molto deluso e arrabbiato per l’ atto vandalico in Piazzetta Guccione. Nel 2023 con un grande sforzo del comitato di quartiere, dell’ associazione Nastro Azzurro, dell’ associazione Fanti d’Italia e con l’ apporto delle istituzioni si era riqualificata una piazzetta nel centro del quartiere San Giacomo e dedicata al tenente Guccione decorato al valor militare con la medaglia d’ oro.
“Oggi apprendiamo del vile gesto. Bisogna ripristinare la piazzetta poiché è sinonimo del giusto binomio pubblico e privato e insegnare a tutti al rispetto degli spazi pubblici e condannare il gesto senza se e senza ma” – dicono i consiglieri civici.
Straordinario successo ieri per la prima serata della quattordicesima edizione del Disco Village. Una marea di gente ha affollato il piazzale Suor Teresa Valse’ di Macchitella, accanto a “Il Kiosketto” per seguire le esibizioni canore di Rosario Caci, finalista a The Voice Kids su Rai 1 e di Samuele Di Natale che ha cantato, tra l’altro , il suo brano inedito “Non Arrenderti Mai”, divenuto un inno Nazionale dell’autismo. Il dj set è stato affidato a Frea Gembó. Ospite d’eccezione, è stato il cantante neomelodico Angelo Famao. Impeccabile il servizio d’ordine.
Stasera, alle 20, altro appuntamento: il programma prevede il dj set di Vincenzo Callea, from Tipical e il cabaret di Uccio De Santis. Special guest, Double You.
Gli eventi sono organizzati da Radio Gela Express e da il Gazzettino di Gela con il patrocinio del Libero Consorzio di Caltanissetta, del Comune di Gela e dell’Ascom Confcommercio di Gela, con la partecipazione di main sponsor privati e la collaborazione di Gr Management.
Vandalizzata la Piazzetta Guccione, inaugurata il 24 maggio 2023 durante il mandato del sindaco Greco in occasione della commemorazione del Tenente Guccione, decorato al valor militare.
“Deturpare un murale commemorativo significa colpire l’identità e i valori di un’intera comunità.Gesti come questi sono inaccettabili e richiamano con forza la necessità di tutelare i luoghi pubblici e preservare la memoria storica.Confido in un pronto intervento delle autorità per individuare i responsabili e ribadisco l’importanza del rispetto e della cura del patrimonio collettivo e mi auguro che si faccia piena luce sull’accaduto e che si rafforzi l’attenzione verso il rispetto dei luoghi pubblici e dei valori che ci rappresentano”