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Le proposte e le richieste di Cgil e Spi su un sistema sanitario equo che non sia un bacino di favori

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La Segretaria Gen CGIL Rosanna Moncada e il Segretario Gen SPI CGIL Paolo Anzaldi con una nota evidenziano che “il ritiro del piano della rete ospedaliera è stato un atto dovutoLa sanità pubblica è un diritto fondamentale, e la sua corretta programmazione è cruciale per garantire risposte adeguate ai bisogni dei cittadini.
Una programmazione che ha escluso il confronto e’partita profondamente viziata. Un piano che incide così profondamente sulla vita e sulla salute dei cittadini non può essere calato dall’alto senza coinvolgere chi quotidianamente opera nel sistema sanitario e chi rappresenta i bisogni della comunità. L’assenza di un vero confronto ha impedito di portare al tavolo decisionale la conoscenza diretta delle problematiche, delle carenze e delle priorità che emergono dalle strutture ospedaliere e dal contesto territoriale”


“Il nostro sistema sanitario – continuano Cgil e Spi – non può essere un bacino di favori o un meccanismo per dirottare risorse verso il privato. La sanità deve essere orientata ad accessibilità universale affinché ogni cittadino deve avere garantito l’accesso alle cure e ai servizi sanitari di cui ha bisogno, senza liste d’attesa interminabili o costi proibitivi. Questo significa investire nella rete pubblica, potenziando ospedali e servizi territoriali ;qualità delle cure, perché la professionalità del personale, la disponibilità di tecnologie all’avanguardia e la continuità assistenziale devono essere standard irrinunciabili. Non possiamo accettare una sanità a due velocità, dove solo chi può permetterselo ha accesso alle migliori cure.; equità e trasparenza perché le risorse pubbliche devono essere gestite con criteri di equità e trasparenza, garantendo che ogni euro investito sia finalizzato al benessere collettivo e non a logiche clientelari o di profitto privato. Basta con la sanità “pensata per accontentare il parente del politico di turno”.
Per contrastare la deriva privatistica e clientelare, la CGIL ha elaborato e promosso una serie di proposte che mirano a rafforzare e innovare il sistema sanitario pubblico e che appunto riguardano
investimenti massicci nella Sanità Pubblica: è fondamentale invertire la rotta dei tagli e destinare risorse adeguate al Servizio Sanitario Nazionale. Questo include il potenziamento di ospedali, poliambulatori, presidi territoriali e l’aggiornamento tecnologico ;assunzioni e valorizzazione del personale: senza personale qualificato e motivato, non esiste sanità di qualità.

“Chiediamo – dicono Moncada e Anzaldi- un piano straordinario di assunzioni di medici, infermieri, operatori socio-sanitari e personale tecnico-amministrativo, con contratti stabili e retribuzioni adeguate. È necessario anche investire nella formazione continua e garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose; rafforzamento della Medicina Territoriale: La sanità non può essere solo ospedalocentrica. È cruciale potenziare la medicina di base, i consultori, i servizi di assistenza domiciliare integrata e i centri di salute mentale. Questo alleggerisce il carico sugli ospedali e garantisce una presa in carico più completa e personalizzata del paziente.Stop alla Privatizzazione Selvaggia: Dobbiamo porre un freno alla delega di servizi al privato quando la sanità pubblica è in grado di fornirli. Le convenzioni con strutture private devono essere subordinate a stringenti criteri di necessità, efficienza e qualità, evitando che diventino un mero canale di drenaggio di risorse pubbliche verso il profitto privato.Ribadiamo la necessità di un vero confronto con le parti sociali nella definizione dei piani sanitari. La programmazione non può essere calata dall’alto o decisa nelle stanze del potere, ma deve scaturire da un’analisi condivisa dei bisogni reali e delle soluzioni più efficaci.
Ci aspettiamo un coinvolgimento del territorio e un confronto con la parte SindacaleLa CGIL non si arrende all’idea di una sanità ridotta a merce di scambio o un terreno di conquista per interessi privati. Continueremo a lottare per un sistema sanitario pubblico, universale ed equo, che sia davvero un pilastro della nostra società e una garanzia per la salute di tutti i cittadini.
Non possiamo permettere che il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione, venga calpestato da un governo – sia esso locale, regionale o nazionale – che dimostra di non essere in grado di adempiere a un compito così fondamentale. La salute non è un privilegio, ma un diritto universale, e la sua garanzia è un dovere ineludibile dello Stato.
E non è affatto vero che stiamo tutti dalla stessa parte e che abbiamo gli stessi obiettivi!”

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Perrotta e Mulè sostituiscono pennone e bandiera a piazza Martiri

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Giorni fa, alla stele delle Medaglie d’Oro in Piazza Martiri delle Libertà a Gela, è stato sostituito il pennone con uno più lungo di 6 metri; oltre a ciò è stata anche posizionata una bandiera più grande. L’iniziativa è di Emanuele Perrotta e del prof Nuccio Mulè.


“Adesso spetta al Comune di Gela – dice il prof.Mulè- rimettere a posto il monumento con la sostituzione di diverse lastre di marmo, la riproposizione delle scritte dei nominativi delle Medaglie d’Oro e la pulizia della piazzetta compreso il taglio della parte alta degli alberi ivi piantumati. E se fosse possibile anche la targa, in particolare la M puntata da completare con la scritta “Martiri”, ad evitare che venga letta diversamente”

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Italia nostra su incendi:”serve una maggiore consapevolezza ambientale”

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Italia Nostra Sicilia, con il presidente regionale Leandro Jannj, interviene sugli incendi di ieri in varie riserve siciliane e sottolinea ancora una volta la necessità di provvedimenti seri, rigorosi, l’applicazione delle norme e l’uso di strumenti nuovi ed efficaci.

Bruciano dunque le Riserve naturali della Sughereta di Niscemi, dello Zingaro, di Monte Capodarso e Valle dell’Imera, di Monte Cofano, di Cava Grande del Cassibile e tante altre. Va a fuoco il nostro prezioso patrimonio paesaggistico, naturalistico e di biodiversità e si spengono, amaramente, le speranze per una Sicilia diversa.Oltre alle consuete, inascoltate richieste su un maggiore presidio e controllo dei territori, su sanzioni e pene più severe, Italia Nostra Sicilia sottolinea l’importanza di qualificare il settore forestale e superare l’assenza di pianificazione e programmazione, rendendo obbligatoria la redazione dei piani di gestione forestale. Riteniamo necessaria anche una maggiore presenza dei Carabinieri Forestali in Sicilia”.

“Ed è importante, fondamentale, una maggiore consapevolezza ambientale, e dunque un maggiore controllo pubblico, sociale sul fenomeno dei roghi e sul riscaldamento globale. Pertanto, è necessario avviare un’ampia campagna formativa e informativa, attivando collaborazioni con le associazioni di volontariato, con i cittadini, con chi vive e opera sul territorio”

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Incendi,Mancuso(FI):”Ci attiveremo per fondi a sostegno del ripristino”

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«Il nostro territorio sta vivendo ore drammatiche: la zona di Capodarso e l’area della Sughereta di Niscemi, patrimonio naturale di inestimabile valore, sono state devastate da incendi che hanno ridotto in cenere centinaia di ettari di macchia mediterranea e boschi. Scene che spezzano il cuore e che ci ricordano quanto sia fragile il nostro ambiente quando è vittima della mano criminale dell’uomo o della negligenza – dichiara l’onorevole Michele Mancuso, deputato di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana –. Un ringraziamento va a tutti coloro che, senza sosta, hanno lottato contro le fiamme: Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e volontari. Voglio inoltre esprimere la mia gratitudine al Presidente della Regione, Renato Schifani, per la sua costante vicinanza alle comunità colpite, ai sindaci, alle istituzioni locali e a tutte le forze impegnate sul campo.»

«Fin da subito mi attiverò, con il supporto del Governo regionale e in piena sinergia con il presidente Schifani, per sollecitare l’apertura di fondi destinati al ripristino delle aree devastate e per garantire interventi rapidi ed efficaci – prosegue Mancuso –. La Regione Siciliana, in questa stagione di emergenze, ha rafforzato in maniera significativa il sistema antincendio, mettendo in campo nuove risorse, tecnologie e personale. La Sala operativa regionale inaugurata a Palermo lo scorso giugno rappresenta un punto di svolta per garantire un coordinamento rapido e capillare, grazie alla sinergia con i vigili del fuoco e alle attività di pattugliamento svolte dai volontari. La prevenzione resta l’arma più efficace e richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti.»

«La lotta agli incendi è una battaglia corale – conclude Mancuso – che non può essere demandata solo alle istituzioni. Chiedo a tutti i cittadini di segnalare con tempestività ogni focolaio e ogni comportamento sospetto. Solo con una collaborazione attiva possiamo difendere la nostra terra e il nostro patrimonio naturale.»

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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