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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Il grido d’aiuto degli ex tirocinanti

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Dopo averci illuso e negata la possibilità di un lavoro vero, ci è stata anche tolta la dignità. 

La maggior parte dei tirocinanti senza lavoro né retribuzione hanno vissuto fino ad oggi grazie al reddito di cittadinanza, unica fonte di sopravvivenza, molti altri, non avendo i requisiti minimi  non abbiamo potuto neanche usufruire del Reddito di cittadinanza nonostante disoccupati. 

Adesso in sostituzione al RDC non possiamo neanche usufruire della nuova forma di sostentamento e ricevere le 350 euro mensili, non avendo un ISEE sotto la soglia stabilita, in quanto disoccupati nello stesso stato di famiglia dei genitori.

Nessuna agevolazione per chí ha già fatto tirocini e corsi di formazione. 

In sintesi siamo rimasti tagliati fuori dalla possibilità di trovare un’occupazione tramite la piattaforma dello Stato. 

Questa risulta essere un’ulteriore stortura, una falla enorme all’interno del programma istituito per combattere la disoccupazione.

Si trovano solo lavori precari, in questa nostra Regione Sicilia sempre più senza un reale coordinamento delle politiche attive del lavoro da parte delle istituzioni della politica regionale siciliana. 

A tutte questa problematiche irrisolte si aggiunge ancora la triste vicenda dei 300 tirocinanti in attesa di essere pagati, di questi 189 sono addirittura a rischio di non essere più liquidati dalla regione siciliana per un tirocinio svolto da ormai quasi 4 anni fa.

Il  progetto avviso 22 andato in programma nell’ anno 2018 è attivato nel settembre 2019 non ha dato una consistente percentuale di inserimento lavorativo, anzi al contrario, su 1.741 tirocini concluso solamente in 170 hanno avuto una proposta di lavoro concreta, ed una minima parte ha trovato lavoro temporaneo e sempre più precario, altri sono andati via dalla Sicilia a cercare lavoro al Nord e la restante parte è rimasta senza futuro e  disperata. 

Siamo rimasti disoccupati delle politiche attive del lavoro organizzate dalla politica regionale. 

Una politica siciliana che non guarda la realtà in faccia dei fabbisogni di tutti i giorni e che non comprende che il tema principale in Sicilia dovrebbe essere la disoccupazione, creare posti di lavoro.  

Noi come ex tirocinanti regionali non abbiamo avuto risposte dai nostri politici che in campagna elettorale promettevano e sbandieravano l’ occupazione in Sicilia, come il presidente della regione siciliana in prima persona che sì era assunto l’impegno dichiarando testualmente: 

“La mia priorità e mettere i nostri giovani nelle condizioni migliori per avere un lavoro sicuro e dignitoso”

Ad oggi rimaniamo basiti di fronte a questa dichiarazione. 

A nome di tutti gli ex tirocinanti chiedo un incontro per chiedere un reinserimento lavorativo a lungo termine per quei tirocinanti visto che ad oggi risultiamo inoccupati ovvero disoccupati della stessa regione siciliana si evince dallo status attuale risultati (dipendenti regione siciliana) molti dei quali abbiamo acquisito delle competenze durante il nostro percorso formativo, 

alla fine siamo ritornati a casa senza un lavoro.

Nel bando regionale dell’avviso 22, sono stati stanziati fondi per 22.000.000.00 EURO, ne sono stati spesi per i pagamenti circa 4.000.000.00 di euro per un valore residuo di 18.000.000.00 euro.

Dove sono andati a finire? 

Si potrebbero reinvestire per gli stessi tirocinanti che purtroppo non possiamo accedere alla nuova manovra. (supporto per la formazione e il lavoro) siamo stati tagliati fuori.

Noi tirocinanti disoccupati siamo tutti senza futuro, né speranza, è senza aiuto sociale delle istituzioni della politica regionale siciliana. 

Ci chiediamo sempre più quale potrà essere il nostro futuro e quello di questa regione martoriata sempre più da scelte politiche malsane.

Nessuna forza politica di maggioranza prende una netta presa di posizione al parlamento regionale.

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Flash news

Mostra itinerante su Paolo Orsi non fa tappa a Gela

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Dal circolo gelese del Pli, riceviamo e

La notizia della inaugurazione della mostra itinerante in memoria di Paolo Orsi,induce sconcerto nell’ambiente culturale gelese, dimostrando ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, che non sono solo le somme per gli eventi( 300 mila euro) deliberati da una scellerata scelta del governo regionale  a guida centrodestra,  a determinare la cultura nella nostra citta.

E’ di ieri la notizia che si rendera’ onore ad un illustre “figlio” di Gela, a cui e’ anche dedicata una via nella nostra Citta’, al palazzo Moncada di Caltanissetta una mostra itinerante nel novantesimo anniversario della morte dell’eminente archeologo che, grazie al suo indefesso lavoro organizzativo e di studio, portò alla luce millenarie scoperte archeologiche.

Siamo stati indotti dal coordinatore della nostra sezione dott. Incardona, a prendere visione di una pubblicazione di quasi 900 pagine nella disponibilità della biblioteca personale del Preside Argento, dal titolo ” Gela – Scavi dal 1900-1905″ ad opera proprio di Paolo Orsi, per valutare l’immenso studio dell’Illustre Archeologo riguardante la nostra Citta’.

Venire a sapere che la mostra itinerante ” Paolo Orsi da Akragas a Zancle” toccherà cittadine come Misterbianco,Giarre e Riposto, Lentini e Carlentini, Mazzarino Randazzo etc….. ma anche grossi centri come Messina,Ragusa, Catania, Enna  e Siracusa ad esclusione di Gela, pone una serie di interrogativi e sulla politica di un’ mministrazione sicuramente mediocre  e di una  scelta di qualche mese fa, di un direttore artistico che probabilmente si occupera’ di pane e balletti vari.Ci affidiamo alla benevolenza dell’assessore alla cultura della nostra città e in aggiunta anche all’assessore agli eventi, per protestare con veemenza per  la scelta dell’associazione ” SiciliAntica”.

La considerazione che si ha della nostra città deriva dal tutto chiuso che riguarda i siti archeologici, dalla proibizione ai rappresentanti dei quartieri, di potere prendere visione e contezza dello stato dei lavori dei due musei da parte di una soprintendenza sicuramente non amica della nostra città, dalla data indeterminata dell’apertura degli stessi.

Abbiano i nostri amministratori un moto di orgoglio e richiedano con urgenza un incontro all’assessore regionale alla cultura per evitare che vengano ancora presi in giro su un argomento vitale per la nostra economia.Altro Roylates e Fua

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Estate senza mare per i disabili: il caso diventa nazionale

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Roma – Anche quest’anno, estate senza mare per i disabili di Gela. E interviene il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, sulla inaccessibilità delle spiagge di Gela per le persone con disabilità.

Esprime in una nota la sua preoccupazione per una condizione che, oltre a compromettere l’inclusione, rappresenta una grave violazione del diritto alla partecipazione piena alla vita sociale e ricreativa.Non è più tollerabile che il principio di pari opportunità, sancito dalla nostra Costituzione e da normative internazionali vincolanti, venga vanificato da ritardi burocratici, inadempienze amministrative o inerzie logistiche.

“Il caso di Gela, emblema di una prassi purtroppo non isolata nel nostro Paese, ci interroga su una questione centrale – scrive il presidente Tomano Pesavento – quanto vale, nel concreto, la dignità di ogni cittadino?Che un diritto così elementare come l’accesso al mare debba ancora oggi scontrarsi con barriere fisiche e amministrative, nonostante la disponibilità di fondi e strutture già pronte all’installazione, è un segnale di allarme.

A rendere ancora più amara la situazione è la consapevolezza che l’intervento necessario – l’apposizione di passerelle già presenti nei depositi comunali – non richieda né sforzi straordinari né risorse aggiuntive, ma solo la volontà politica e amministrativa di procedere in tempi certi.Nel ribadire la necessità di garantire la piena accessibilità degli spazi pubblici, il Coordinamento richiama il valore educativo dell’inclusione, non come gesto formale ma come espressione concreta di cittadinanza. Non si tratta di “agevolazioni”, ma del riconoscimento pieno dei diritti umani fondamentali.

Ogni giorno senza accessibilità è un giorno in cui viene negata l’eguaglianza sostanziale, che costituisce l’asse portante di una democrazia compiuta.Pertanto, si chiede con urgenza:al Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente, di rimuovere ogni ostacolo autorizzativo che ritardi l’intervento;al Comune di Gela e agli enti operativi competenti, di attivarsi immediatamente per il completamento dei percorsi accessibili;alle istituzioni scolastiche e culturali del territorio, di fare della promozione dei diritti un terreno concreto di educazione civica e sociale.

Il mare, come ogni bene comune, non può e non deve essere privilegio di pochi. L’estate non può iniziare davvero, se parte della cittadinanza è costretta a restarne spettatrice”.

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“Non si importino prodotti provenienti da Israele”

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Dal capogruppo del M5s Francesco Castellana riceviamo e pubblichiamo

Dopo la protesta di piazza occorre mettere in campo azioni concrete.
Dopo le bandiere della protesta necessitano piccole azioni quotidiane, con lo scopo rivoluzionario della concreta dimostranza.
A che serve gridare con un megafono se poi ricadiamo in una normalità stagnante?
A che serve presidiare luoghi sensibili per poi tornare alle quotidiane abitudini egoistiche e distaccate?
Come se l’attuale crisi planetarie non ci riguardasse da vicino.

E invece siamo così tanto prossimi e vicini allo stato di emergenza bellicista – vedi il Muos di Niscemi – da imporci una consapevole presa di posizione contro il delirio nichilista della guerra disumana

E allora cerchiamo di intervenire, nel nostro piccolo quotidiano, contro l’elemento fondamentale che fa ruotare il sistema capitalistico dell’emergenza e cioè i rapporti commerciali.

Chiedo infatti alle grandi realtà locali imprenditoriali di interrompere ogni rapporto commerciale con gli operatori economici Israeliani.

Chiedo a Bioraffineria di Gela e alle ditte dell’indotto di non importare e utilizzare prodotti aziendali provenienti da Israele.
Chiedo alla grande distribuzione alimentare locale di non vendere più prodotti alimentari provenienti da Israele e di distribuire, tra i tanti prodotti, la Gaza Cola i cui proventi ricavati sono destinati al sostegno di progetti umanitari, tra cui la ricostruzione dell’Ospedale Al Karama nel nord di Gaza

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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