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Politica

Lorefice porta in Senato la questione del porto Isola

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Il sen. Lorefice ha presentato una interrogatione ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e del lavoro e delle politiche sociali. –

“Archimede S.r.l. opera all’interno del porto industriale di Gela (Caltanissetta), quale appaltatrice del servizio di guardia ai fuochi per conto della raffineria – scrive il sen. –

il 1° ottobre 2019 il dipendente della società nonché rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, S.C., in servizio come “capobarca” presso la motobarca “Liberante”, si è rifiutato di aspirare e versare in appositi bidoni l’acqua di sentina per poi scaricarla in mare, prassi operativa adottata spesso dalla società;

l’opposizione del dipendente nell’eseguire l’ordine impartito è derivata dall’assoluta mancanza delle condizioni di sicurezza nonché dalla necessità di preservare sé stesso dalla responsabilità penale qualora avesse sversato l’acqua in mare;

nel gennaio 2020, la società Archimede, a seguito del diniego del proprio dipendente, ne ha disposto il licenziamento, adducendo come motivazione il non aver eseguito gli ordini impartiti dai due capi turno in forza alla società;

successivamente, a seguito dell’opposizione dell’interessato alla destituzione dall’incarico di lavoro, il Tribunale di Gela, con sentenza n. 154/2022 del 6 giugno 2022, ha dichiarato che “il licenziamento in esame debba considerarsi illegittimo, in quanto non sorretto da giusta causa o da giustificato motivo soggettivo ex artt 2119 c.c. e 3 della legge 604/66”;

il rifiuto del dipendente ad ottemperare agli ordini del datore di lavoro era determinato da ragioni sia attinenti alla mancanza di condizioni tali da garantire la propria incolumità, e probabilmente, anche dal non voler incorrere nella violazione dell’art. 256 del decreto legislativo n. 152 del 2006 che dispone: “chiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione di cui agli articoli 208, 209, 210, 211, 212, 214, 215 e 216 è punito”;

al riguardo è opportuno rilevare che la suprema Corte ha ritenuto che “nel caso in cui il datore di lavoro non adotti, a norma dell’art. 2087 c.c., tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e le condizioni di salute dei prestatori di lavoro, il lavoratore ha – in linea di principio – la facoltà di astenersi dalle specifiche prestazioni la cui esecuzione possa arrecare pregiudizio alla sua salute” (Cassazione civile, sezione lavoro, 18 maggio 2006, n. 11664);

la società Archimede, concessionaria terminalista, con i mezzi di fuggita disponibili denominati “Liberante” e “Archimede”, non garantisce mezzi navali idonei a consentire il pronto allontanamento dal pontile principale del porto isola di Gela, così come previsto all’art. 1 dell’ordinanza n. 29/2012 emanata in data 6 novembre 2012 dalla Capitaneria di porto di Gela, che dispone: “Per consentire la pronta evacuazione dal pontile principale del porto isola di Gela, attesa la presenza lungo l’intero pontile di linee di carico mantenute costantemente piene di prodotti chimici nocivi, petrolchimici di natura infiammabile e gassosi sotto pressione; la società concessionaria terminalista dovrà garantire due mezzi navali idonei a consentire la pronta fuggita dal suddetto pontile, di cui uno, con caratteristiche di notevole manovrabilità e velocità, tale da agevolare l’immediata evacuazione dell’area, l’altro, con capacità di avvicinamento ad un eventuale incendio al fine di rendere praticabile l’accesso alle vie di fuga”. Tale fatto ha determinato una denuncia presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Gela,

si chiede di sapere quali iniziative siano state assunte e quali si intenda adottare al fine di assicurare che su tutto il territorio venga realizzata dalle autorità preposte un’efficiente ed efficace vigilanza e controllo delle condizioni di salute e sicurezza”.

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Politica

Termovalorizzatori in Sicilia, fra ricorsi e applausi

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PALERMO- “Altro che obiettivo epocale, gli inceneritori, perché è giusto chiamarli col loro nome, sono un salto nel passato e contro le direttive europee che chiedono fortemente agli Stati di ridurre le emissioni inquinanti” afferma il coordinatore siciliano del M5S Nuccio Di Paola, che critica il “trionfale annuncio del presidente della Regione per la pubblicazione della gara per gli impianti di Palermo e Catania da parte di Invitalia”.

Le associazioni WWF Sicilia, Legambiente Sicilia, Zero Waste Sicilia e Federconsumatori Sicilia esprimono forte preoccupazione e disappunto per “un’impostazione che prosegue in maniera unilaterale e priva di qualsiasi confronto con le comunità locali, il mondo scientifico e le realtà ambientaliste” – si legge nel ricorso.

«Si tratta di un’altra importante tappa in direzione di un traguardo voluto con forza dal governo Schifani e sostenuto concretamente da quello Meloni. La realizzazione in Sicilia di due termovalorizzatori di ultima generazione consentirà di rendere finalmente virtuosa la gestione dei rifiuti, riducendo drasticamente il ricorso alle discariche ed evitando la costosa spedizione all’estero». Dice Luca Sbardella, commissario regionale di Fratelli d’Italia in Sicilia, commentando la pubblicazione della gara per la progettazione di fattibilità tecnico-economica dei due impianti che sorgeranno a Palermo e Catania e sottolineando: «Il governo nazionale presieduto da Giorgia Meloni sta garantendo un contributo decisivo con un investimento di 800 milioni di euro nell’ambito dell’Accordo sul Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 siglato nel mese di maggio del 2024

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Depositato l’atto di appello di Nadia Gnoffo contro Paolo Cafà per il seggio in consiglio

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La battaglia giudiziaria per l’ultimo seggio in consiglio comunale si arricchisce di un nuovo capitolo.

L’ultimo è stato quello della sentenza favorevole a Paolo Cafá primo dei non eletti nella lista di PeR contro la consigliera Grazia Cosentino che ha proposto Appello.La proma udienza settembre.

Ora c’è l’azione di Forza Italia che rivendica quel seggio. Cafá dovrà vedersela con Nadia Gnoffo prima dei non eletti in Forza Italia. È stato notificato ieri l’atto di appello a firma degli avvocati Riccardo Balsamo, Michele e Sandra Lupo o per la modifica della sentenza nella parte in cui il seggio viene assegnato erroneamente – secondo la tesi sostenuta- a Paolo Cafa

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L’ex sindaco:”la politica che calpesta i valori per piccoli interessi di parte è destinata a fallire miseramente”

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L’ex sindaco Lucio Greco interviene sullo scontro tra capigruppo di Pd e M5s.

“Non posso non nascondere il mio rammarico e la mia preoccupazione per la brutta piega che sta prendendo il dibattito politico nella nostra città. La delicatezza e le difficoltà del momento che stiamo vivendo- dice Lucio Greco – richiederebbero consapevolezza, senso di responsabilità e maturità. So bene che la politica è fatta di scontri anche aspri, ma so altrettanto bene che la sua azione implica, comunque, pure la morale. Non si può pertanto imbarbarire il dibattito politico con dichiarazioni gravi ed offensive che ledono la dignità delle persone, siano essi avversari o addirittura alleati. Dobbiamo comprendere che, al di sotto di un certo livello di decenza, la questione non è più solo morale, ma diviene politica, perché mina le istituzioni e tutti gli aspetti della vita associata. Si possono sicuramente criticare le posizioni degli altri esponenti politici, ma non si può, così come ha fatto il consigliere dei cinque stelle, mettere in discussione la dignità delle persone. Per questo condanno fermamente e severamente l’attacco scomposto verso il consigliere Orlando di cui, pur essendo lontano dal punto di vista ideologico, ne riconosco sobrietà e qualità umane sicuramente apprezzabili”

” Mi auguro solo, per il bene della città, una levata di scudi da parte di tutte le forze politiche che, indipendentemente dalla propria appartenenza, facciano sentire il loro netto e chiaro dissenso verso questo di modo di concepire il confronto democratico. Una politica che calpesta i valori e la morale, solo per inseguire piccoli e miseri interessi di parte, e’ destinata a fallire miseramente. Un lusso, questo, che noi cittadini gelesi non ci possiamo permettere” – conclude

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