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Cronaca

Questore: i numeri delle attività di polizia nel nisseno

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Caltanissetta – Nel corso della cerimonia per il 172° anniversario della Polizia, il Questore Pinuccia Agnello ha tracciato un bilancio delle attività degli ultimi mesi in provincia di Caltanissetta.
Le attività di controllo del territorio da parte dell’Uffìcio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e degli Uffici Controllo del Territorio dei Commissariati di Pubblica Sicurezza distaccati hanno registrato alti livelli percentuali di intervento che hanno consentito di deferire all’autorità giudiziaria competente numerosi soggetti responsabili dei più svariati reati comuni e di assicurare alla giustizia i responsabili di reati quali rapine e furti in abitazione, in esercizi commerciali e in aziende.

Il capillare controllo del territorio, in particolare a Gela, ha consentito di individuare gli autori di ben 20 incendi di autovetture, quasi azzerando l’increscioso costume che contraddistingue quel territorio e condiziona la percezione di sicurezza dei cittadini onesti.

Così come a Niscemi è stato possibile risalire in breve tempo ai responsabili e ai compartecipi di una corsa clandestina di cavalli, organizzata in quel centro e seguita da numerosi spettatori – come se si trattasse di un pubblico spettacolo regolarmente autorizzato; la conoscenza del  territorio ha consentito di individuare e deferire all’Autorità giudiziaria ben 28 soggetti, sia per i reati connessi alla organizzazione della gara clandestina ma anche per tutta una serie di reati previsti e puniti dalle norme del Codice della strada.

Davvero brillanti i risultati conseguiti nel campo del deplorevole fenomeno del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti: tra l’attività della Squadra Mobile e l’attività dei due Commissariati distaccati, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di droga di varia natura, soprattutto cannabis e cocaina. Da queste attività si è appurato l’incremento sul mercato di un consumo diffuso e trasversale, ma soprattutto è emerso il consolidamento di un pactum  sceleris tendente ad incrementare i guadagni derivanti da quegli ambiti, tra  Cosa Nostra e Stidda  con collegamenti ben strutturati con organizzazioni criminali di stampo mafioso operanti in altre province dell’isola e anche con cosche calabresi. 

Il rinvenimento a Niscemi di una enorme serra indoor di piante di marijuana attrezzata di tutto punto  anche per la successiva essiccazione propedeutica alla conseguente commercializzazione della sostanza stupefacente;

L’”Operazione Smart Working” condotta a Gela con l’esecuzione di 11 misure cautelari custodiali;

L’“Operazione Tritone”,condotta a Caltanissetta con l’esecuzione di 10 misure cautelari custodiali;

nonché, infine,  l’imponente  e davvero significativa “Operazione Janus” del 12 marzo scorso, coordinata dalla locale  Direzione Distrettuale Antimafia che ha  colpito “Cosa nostra” gelese nelle due articolazioni riconducibili ai clan dei Rinzivillo e degli Emanuello, consentendo di contestare oltre che il reato di associazione di cui all’art. 416 bis del C.P. anche reati associativi in materia di sostanze stupefacenti, armi, intestazioni fittizie di beni ed estorsioni.

“Ma l’azione repressiva dei nostri settori investigativi- ha detto il Questore Agnello – non è mancata anche in altri campi: assicurati alla giustizia dalla Squadra Mobile e dal Commissariato P.S. di Gela in tempi record due giovani pregiudicati gelesi resisi responsabili di duplice tentato omicidio in pieno centro cittadino mediante l’utilizzo di un’arma da sparo illegalmente detenuta, al fine di agevolare l’associazione “Cosa nostra” cui erano affiliati.

Analogo episodio ha riguardato un triplice tentato omicidio in danno di tre fratelli gelesi con l’individuazione da parte della Squadra Mobile e del Commissariato di Gela del responsabile sottoposto a fermo di indiziato di delitto.

I diversi sequestri di armi illegalmente detenute ha fornito un quadro più chiaro sulla reale disponibilità di armamenti in genere posseduti dai gruppi criminali operanti in provincia; è anche per questo che l’attenzione investigativa degli uffici preposti non deve mai abbassare i livelli di guardia che finora sono stati garantiti e che hanno ottenuto il plauso della competente autorità giudiziaria (che di ciò ringrazio con sincera riconoscenza).

Fondamentale nelle attività di polizia giudiziaria, l’apporto specialistico del personale del Gabinetto provinciale di Polizia Scientifica che, con i sopralluoghi sulle scene del crimine, con le attività tecniche e i riscontri ottenuti, contribuisce a rendere concreti ed attendibili i risultati investigativi.

Un fenomeno che, purtroppo, caratterizza la società di oggi e che anche in provincia impegna tantissimo le forze di polizia preposte è quello dei reati rientranti nella normativa meglio conosciuta come “Codice Rosso”.

In tale ambito, l’intesa sinergica con le due competenti Procure e con tutta la rete antiviolenza della provincia, è massima.

Nel corso dell’anno, tra Squadra Mobile e Commissariati di Polizia sono stati arrestati due soggetti per stalking e deferiti alla magistratura in stato di libertà 32 soggetti per lo stesso reato; arrestati 8 soggetti per maltrattamenti in famiglia e deferiti all’autorità giudiziaria in stato di libertà 21 soggetti per lo stesso reato nei confronti di donne, con una particolare concentrazione del fenomeno dei maltrattamenti in famiglia nell’area gelese. Ma, al di là del dato repressivo, è stata assicurata una concreta azione di prevenzione attraverso l’attenzione massima delle pattuglie Volanti operanti sul territorio che per prime intervengono anche presso le abitazioni, ove spesso trapelano evidenti segnali da tenere in considerazione prima che le situazioni possano degenerare.

L’azione di prevenzione si è tradotta anche in iniziative di informazione e divulgazione tra i giovani nelle scuole e tra la gente raggiunta col Camper in dotazione davanti ai principali centri commerciali (una tra tutte, quella della campagna permanente “Questo non è amore”); è stata assicurata attraverso l’applicazione dei provvedimenti di Ammonimento del Questore, e, inoltre, tramite l’utilizzo dell’ Applicativo operativo chiamato Scudo (condiviso da Polizia e Arma dei Carabinieri) alimentato in tempo reale con gli interventi effettuati sul territorio dagli equipaggi.

Ritenendo fondamentale l’aggiornamento professionale del personale e dei funzionari impegnati nell’ambito dell’applicazione della normativa soprarichiamata, sono stati organizzati incontri tematici in Questura, con il prezioso contributo di qualificati magistrati della locale Procura della Repubblica, nonché un vero e proprio convegno presso l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura, che hanno consentito di approfondire tale delicata materia in termini soprattutto di strumenti di tutela e iter procedurale nella ratio legis della riforma Cartabia, in un ampio confronto fra magistrati, forze di polizia e avvocati.  

Proprio nel campo dei provvedimenti amministrativi di prevenzione del Questore, si distingue la competenza della Divisione Anticrimine, deputata anche alla pianificazione delle attività di monitoraggio ed analisi dei fenomeni criminali in ambito provinciale.

Numerosi i provvedimenti di ammonimento sia per atti persecutori che per violenza domestica; i provvedimenti di divieti di ritorno e di avviso orale; diverse le proposte per l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale di P.S. e di misure patrimoniali avanzate al competente Tribunale di Caltanissetta anche a firma congiunta col Procuratore della Repubblica.  Emessi diversi Daspo in ambito sportivo e provvedimenti di Daspo Urbano al fine di contrastare il degrado urbano e la minaccia alla quiete pubblica.

Per la prima volta in Sicilia, a cura del Commissariato di Gela, si è dato esecuzione ad un arresto in flagranza differita, ai sensi dell’art. 10 della legge 168/2023, nei confronti di un soggetto già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti in famiglia.

In tale ultimo ambito, il personale della Divisione Anticrimine ha continuato ad adottare il Protocollo Zeus già siglato con la cooperativa capofila Etnos di Caltanissetta, per l’applicazione della cosiddetta “ingiunzione trattamentale” ovvero l’invito, nei confronti dei soggetti ammoniti dal Questore per stalking o violenza domestica, ad intraprendere un trattamento di recupero comportamentale.

Tra le attività istituzionali della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale ho voluto compulsare, d’intesa col Signor Prefetto, l’azione di sensibilizzazione nei confronti delle amministrazioni locali sui contenuti dei più recenti orientamenti ministeriali sui modelli organizzativi e procedurali tesi a garantire alti livelli di sicurezza in occasione di manifestazioni pubbliche, riscontrando la piena collaborazione da parte dei signori sindaci e dei dirigenti preposti ai competenti settori.

Nel solco di un’azione sinergica e di sicurezza partecipata, assieme al Dirigente della predetta Divisione abbiamo coinvolto varie associazioni di categoria in incontri informativi sulla normativa di riferimento così rafforzando e promuovendo un circuito legale del divertimento e dell’intrattenimento fortemente raccomandato dallo stesso Ministro dell’Interno e tante volte richiamato dal Prefetto in diverse occasioni ufficiali.

Del pari non posso sottacere del prezioso lavoro assicurato dalle altre articolazioni della Questura: l’Ufficio Tecnico Logistico provinciale che, in stretta intesa con l’Ufficio Sanitario provinciale ed il Medico competente, mi ha collaborata nell’assicurare al massimo ogni misura di protezione e salubrità per tutto il personale dipendente. I due importanti Uffici, peraltro, mi hanno collaborata direttamente all’indomani dal mio insediamento per intraprendere, d’intesa con ASP di Caltanissetta, Ordine provinciale dei medici, Ordine regionale degli psicologi e con il locale Dipartimento di salute mentale un percorso formativo per il personale della Polizia di Stato nel campo del disagio psico-sociale, sfociato in un Convegno organizzato lo scorso 25 gennaio proprio in questo Auditorium, secondo le direttive impartite dallo stesso Capo della Polizia. 

In sinergica intesa con i vertici dell’ASP di Caltanissetta, inoltre, mi hanno collaborata per avviare, subito dopo il mio insediamento, i Posti Fissi di Polizia presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “S. Elia” di Caltanissetta, il Pronto Soccorso dell’ospedale “V. Emanuele” di Gela e il Pronto Soccorso dell’ospedale “Suor Cecilia Basarocco” di Niscemi; così realizzando gli indirizzi operativi forniti dal Dipartimento della Polizia già condivisi dal mio predecessore col Signor Prefetto.

Con l’Ufficio del Personale, siamo stati impegnati in un altro anno caratterizzato da una serie di concorsi interni ed esterni, per i quali il lavoro connesso non è stato di poco conto, se si pensa che si ha a che fare con la progressione in carriera degli appartenenti alla Polizia di Stato e col futuro professionale di tantissimi giovani aspiranti (solo in questa provincia sono state presentate ben 650 istanze di ammissione ai concorsi per Allievi Agenti).

Con l’Ufficio Amministrativo Contabile, dove operano dei veri e propri esperti dell’Amministrazione Civile dell’Interno, abbiamo assicurato l’applicazione dei molteplici istituti retributivi, pensionistici e assistenziali previsti nei confronti di tutti i dipendenti della Questura e dei Commissariati.

Anche con le Specialità della Polizia di Stato presenti sul territorio provinciale, ossia la Polizia Stradale, la Polizia Ferroviaria nonché la Polizia Postale e delle Comunicazioni ovvero della Sicurezza Cibernetica, abbiamo garantito tanta prevenzione nei campi di rispettiva competenza, procedendo anche a reprimere comportamenti pericolosi per l’incolumità pubblica,  riprendendo a pieno regime i controlli su strada per la verifica dello stato di ebbrezza alcolica o uso di sostanze psicotrope alla guida, a reprimere reati contro la persona resi ancora più subdoli dall’utilizzo di sistemi informatici e di una rete che alla velocità della luce riesce a diffondere notizie senza alcun rispetto per la privacy delle persone.

In nome della prevenzione e della diffusione della cultura della legalità, la Polizia di Stato in provincia ha continuato ad incontrare studenti, docenti, genitori ed associazioni varie. Ciò, è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico provinciale e dei Dirigenti scolastici della provincia, sempre pronti ad accogliere la presenza dei nostri esperti in uniforme! La numerosa presenza di giovani studenti e alunni oggi alla cerimonia odierna ne è la conferma più tangibile.

Vorrei ringraziare le Segreterie delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e del Personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno per il contributo fattivo che hanno assicurato sin dal mio insediamento, attraverso le loro proposte ma spesso anche attraverso un leale e aperto confronto critico che mi ha permesso di perfezionare il livello di attenzione verso le prerogative del personale per un equilibrato contemperamento con le esigenze dell’Amministrazione.

Un ringraziamento particolare va al mio Vicario, il Dr. Giangiacomo Triglione, amico e collega di antica data, che, dall’alto della sua qualificata ed esperiente professionalità, pur essendosi insediato da poco tempo, non ha mancato di offrirmi valide occasioni di confronto e di prospettarmi giuste soluzioni in tanti campi dei nostri compiti istituzionali.

Per l’amicizia che ci lega, mi permetterà il dr. Triglione di ricordare il contributo impeccabile che ha assicurato in questa provincia l’ex Vicario del Questore, dr. Gaspare Calafiore che ha ben meritato recentemente la promozione a Dirigente Superiore, a vanto di tutta la Polizia di Stato nissena.

Chiudo questo discorso, dedicando questa giornata a donne e uomini della Polizia di Stato che operano in questa provincia, per la passione e la fedeltà con cui portano avanti la mission della nostra Istituzione, che si racchiude nel motto “Esserci Sempre”, anche quando, chiamati all’ultimo momento per una delle tante emergenze, lasciano a casa i loro affetti, rinunciando a festeggiare ricorrenze ed eventi familiari”.

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