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I Cinquestelle, l’Europa e il “modello Gela”

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Serata politica con i big per il M5s. Una tappa del tour di 2 giorni in Sicilia per parlare degli effetti nefasti dell’autonomia differenziata, l’ex presidente della Camera Roberto Fico l’ha dedicata a Gela dove l’incontro non si è limitato a discutere della premier Meloni che ha dovuto dire si alla Lega sua alleata o al governo che toglie sempre fondi al Sud.  

C’è  stato ampio spazio pure per i temi locali, per il modello Gela della coalizione messa in piedi con l’apporto sostanziale del M5S ed affidata al civico Terenziano Di Stefano. Ai grillini della vecchia guardia non è piaciuto, c’è chi si è allontanato ma per tanti è l’unico modo per dare a Gela un governo stabile, che parte dalle cose normali e di creare una coalizione che guardi verso le elezioni del prossimo decennio. Prove tecniche delle prossime regionali insomma. All’incontro al Lido Sport center c’era pure il capolista alle europee Giuseppe Antoci, che alla guida del Parco dei Nebrodi si è messo contro gli interessi dei clan. Antoci ha salutato con affetto Franca Evangelista Giordano che lo sosterrà alle Europee. Competizione in cui Gela potrebbe avere in campo anche la consigliera Virginia Farruggia se domani supererà la seconda selezione.  Ai vertici del M5s Di Stefano si è rivolto  chiedendo che si lavori per una norma “Salva Gela”.

< Serve un aiuto del governo per azzerare il disavanzo del Comune – ha detto il candidato a sindaco – e Gela lo merita perché ha pagato caro il prezzo della presenza industriale>. All’incontro erano presenti sia l’on. Di Paola padre del progetto Agorà e della coalizione che si è formata, sia i  senatori Lorefice e Damante oltre che vari esponenti locali del M5S e delle liste a sostegno di Di Stefano.

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Ugl sollecita nuovo contratto Ghelas

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Se ne discute da mesi e non sono mancati gli incontri, anche con le organizzazioni sindacali. C’è la necessità impellente di finalizzare il nuovo contratto della Ghelas Multiservizi, l’in house completamente di proprietà comunale. Il contratto manca da anni e fino a oggi non c’è stata la possibilità di una programmazione a lungo raggio.

“E’ assolutamente imprescindibile – dicono il segretario confederale Ugl Andrea Alario e il segretario dell’Ugl terziario Patrizia Abbenanti – fa piacere sapere che il sindaco abbia indicato il contratto Ghelas come priorità della sua amministrazione. Adesso, è arrivato il momento di concludere un percorso così complesso e difficile. Lo si deve ai lavoratori della società e al futuro dell’azienda, che va tutelata al pari dell’occupazione. Ci rivolgiamo al sindaco e all’amministratore della società, il contratto va messo nero su bianco prima possibile, mantenendo poi una concertazione costante con le organizzazioni sindacali”. Tutti gli atti propedeutici sono stati completati e la scorsa settimana la giunta comunale ha disposto l’ennesima proroga tecnica, che scadrà a metà giugno. Per i sindacalisti dell’Ugl, il cerchio va chiuso in tempi brevissimi, per poi concentrarsi sul futuro e sulla tenuta della società.

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Cavallo (FdI) chiede un intervento sulla perdita fognaria di via Epicarmo

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La consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Sara Silvana Cavallo, ha presentato un’ interrogazione al Presidente del Consiglio Comunale e al Sindaco di Gela per segnalare una grave situazione di emergenza sanitaria in via Epicarmo, nel tratto compreso tra i civici 23 e 27.

Secondo quanto dichiarato dalla consigliera Cavallo, la zona è da tempo interessata da una persistente perdita fognaria che, a causa di intasamenti nella rete, provoca la fuoriuscita di liquami dai pozzetti, invadendo le abitazioni situate ai piani terra. La situazione, oltre a generare disagi quotidiani, rappresenta un serio rischio per la salute dei residenti e per la sicurezza urbana.

«Non si tratta di un problema recente – dichiara la consigliera – negli anni, a causa del continuo cedimento della pavimentazione stradale, si sono verificati avvallamenti e sprofondamenti che mettono in pericolo la circolazione e la stabilità dell’area. Caltaqua e il Settore Lavori Pubblici sono già a conoscenza della situazione, ma finora non sono stati in grado di risalire all’origine del guasto, nonostante alcuni interventi con sonde».

La situazione era già stata discussa nel corso di una riunione tenutasi nel mese di febbraio presso il Comune di Gela, alla presenza del Sindaco, del Segretario Generale, dei rappresentanti di Caltaqua, dell’Assessore ai Lavori Pubblici e del Dirigente del Settore. Tuttavia, l’intervento risolutivo promesso non è mai stato realizzato.

Per questo, Cavallo ha sollecitato un immediato sopralluogo tecnico e un intervento risolutivo urgente. «I cittadini non possono più vivere in queste condizioni. È necessario agire subito per tutelare la salute pubblica e il decoro urbano», conclude.

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Prosegue la campagna “I cantieri della transizione ecologica” di Legambiente

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Produrre energia pulita non basta: è fondamentale conservarla in modo efficiente per ridurre gli sprechi, garantire la sicurezza e l’equilibrio del sistema elettrico, e coprire i consumi nei momenti di picco. La sinergia tra rinnovabili e sistemi di accumulo è quindi cruciale. Un’esigenza ancora più evidente in Sicilia, dove – secondo l’ultimo rapporto Scacco Matto alle Rinnovabili di Legambiente – è stato raggiunto solo il 17% dell’obiettivo al 2030 di nuova potenza rinnovabile fissato dal Decreto Aree Idonee.

In questo contesto, investire nell’accumulo non è solo strategico ma essenziale per rendere sostenibile la crescita delle fonti verdi. Proprio su questi temi si concentra la XXXI tappa della campagna “I cantieri della transizione ecologica” di Legambiente che, in collaborazione con ANEV, ha fatto oggi tappa a Vicari, in provincia di Palermo. 

Qui, ERG sta realizzando – grazie al know-how tecnologico di NHOA Energy – il suo primo impianto BESS (Battery Energy Storage System), a supporto del parco eolico del Gruppo da 37,5 MW, situato a poca distanza dal più recente impianto di Roccapalumba, con una capacità di 47 MW. L’integrazione del sistema di accumulo dà vita a un polo energetico strategico per il Sud Italia e rappresenta uno dei primi esempi di sistemi ibridi di accumulo utility-scale realizzati nel Paese, offrendo un modello concreto di integrazione tra produzione e stoccaggio da fonte rinnovabile.

Una volta completato, entro il terzo trimestre di quest’anno, il sistema BESS di Vicari sarà in grado di mettere a disposizione una potenza di 12,5 MW e una capacità nominale di accumulo pari a 50 MWh, con una quantità di energia stoccata e reimmessa in rete stimata in 19,4 GWh all’anno, sufficiente per coprire il fabbisogno annuale di circa 7.000 famiglie italiane. Il sistema è basato su tecnologia Li-Ion LFP (a ioni di litio) ed è composto da 138 moduli (battery racks) da circa 400 kWh ciascuno, in grado di garantire elevata affidabilità ed efficienza nelle operazioni di carico e scarico dell’energia.

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