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‘La piaga del crack: impatto sulla salute’: incontro -dibattito al Comune di Gela

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Il 10 ottobre si celebra la Giornata mondiale della Salute mentale istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità .  

L’obiettivo della Giornata è quello di  sensibilizzare i governi e la comunità sull’importanza di investire nel settore della salute delle persone. L’Organizzazione Mondiale della Sanità  stima che nel mondo quasi un miliardo di persone convive con un disturbo mentale e che ogni 40 secondi nel mondo una persona si suicida. Numeri destinati ad aumentare ancor più a causa dell’impatto che la pandemia da COVID-19 sta avendo sulla popolazione di tutto il mondo.

In questa occasione il Centro di salute mentale ha organizzato un incontro dibattito che si terrà nell’Aula consiliare del Comune di Gela a cominciare dalle 9. L’iniziativa dal Comune di Gela, dall’Assemblea regionale e sarà trasmessa in diretta streaming. Parteciperanno il sindaco di Gela Terenziano Di Stefano, il presidente del Consiglio comunale Paola Giudice, l’assessore all’Istruzione e Vicesindaco Viviana Altamore che relazionerà sul tema ‘Crack a scuola: emergenza educativa’.

Il direttore del Csm di Gela Giuseppe Arancio spiegherà i contenuti della ‘Giornata mondiale della Salute mentale’, la tossicologa e direttore del SerD di Caltanissetta Livia Scichilone relazionerà su ‘La piaga del crack: impatto sulla salute’; il dirigente del Csm di Gela Sebastiano Stuto parlerà sugli Effetti psicologici del Crack; l’ ‘Approccio psicoterapeutico come presa di cura’, l’argomento trattato dal dirigente psicologo Viviana Cona;  il dirigente psicologo del DSM Massimiliano turno tratterà l’argomento l’ ‘Accudimento e personalità del tossicodipendente’; l’Assistente sociale del DSM Maria Grazia Fasciana parlerà di Come intervenire sul contesto socio-familiare.

Ricavata tramite processi chimici dalla cocaina, il crack viene assunto inalando il fumo dopo aver surriscaldato i cristalli in pipe apposite di vetro o ricavate spesso da bottiglie di plastica modificate o lattine. Questa operazione provoca degli scricchiolii che danno origine al suo nome.

È stato originariamente concepito e sintetizzato per uno scopo ben preciso: era destinato ai cocainomani cronici come sostituto della cocaina, in quanto l’assunzione nasale della cocaina provocava la distruzione dei tessuti nasali, per cui l’unica modalità di assunzione alternativa era rappresentata dall’inalazione.

Tuttavia non essendo la cocaina volatile come, per esempio, l’eroina, si è reso necessario sviluppare questa nuova droga. Probabilmente perché non sufficientemente indagata prima che venisse utilizzata a scopo terapeutico, ha cominciato a creare dipendenza nei cocainomani anziché servire solo da palliativo. Successivamente il crack si diffuse anche tra chi non assumeva inizialmente cocaina.

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Domani festa dedicata a San Giuseppe

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E’ il padre putativo di Gesù. Un uomo lavoratore scelto per la paternità eletta del Cristo.

Un momento importante per la comunità cittadina è la festa dedicata a San Giuseppe lavoratore, organizzata dalla Chiesa di Sant’Agostino.

Il triduo iniziato il 1 maggio, è stato dedicato a coloro che hanno preparato le Cene, alle famiglie e ai disoccupati. Domani, 4 maggio, festa esterna di San Giuseppe, le Sante Messe saranno alle ore 9.15, 10.30 e 12.00. Alle ore 10.00 inizierà la caratteristica “Asta di San Giuseppe” in Piazza Sant’Agostino e alle ore 16.00 il tradizionale gioco della pentolaccia “U jocu do jadduzzu”.

Alle ore 18.30 si snoderà la processione dell’antico simulacro di San Giuseppe nelle strade della Città. Verso le ore 22.00, inizierà lo spettacolo pirotecnico a conclusione dei festeggiamenti in onore del Santo Patriarca, sposo della Vergine Maria e patrono della Chiesa che prega per il suo nuovo Papa, successore di San Pietro, che in questa settimana sarà eletto.

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La “Prima Domenica del Mese al Museo”sarà speciale anche a Donnafugata!

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La “Prima Domenica del Mese al Museo”sarà speciale anche a Donnafugata!

Dal 4 maggio 2025 i visitatori potranno usufruire di ingresso a tariffa ridotta ogni prima domenica del mese: 4 € per visitare l’intero complesso, il Castello, il parco e il museo del Costume – Mu.de.co.

L’iniziativa è finalizzata a favorire la conoscenza del patrimonio storico-artistico e monumentale e ad ampliare la platea dei visitatori, allineandosi con una strategia culturale che, a livello nazionale, sta riscuotendo notevole apprezzamento.Durante l’intera giornata saranno pertanto sospese le altre tipologie di biglietto e le altre riduzioni.

Le prenotazioni/transazioni effettuate prima di questa data resteranno immutate alle condizioni previste al momento della conferma della prenotazione stessa.Il Castello di Donnafugata è aperto tutti i giorni, eccetto il lunedì, dalle 9 alle 19:00, permanenza all’interno consentita fino alle 19:45.

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Antoci: “Tre morti a Monreale sono l’ultimo segnale di un’escalation che l’Europa non può ignorare”

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Bruxelles – L’assurda sparatoria di Monreale, in Sicilia, nella quale sono rimasti uccisi tre giovani, tra cui una ragazza di 17 anni, per mano di un diciannovenne che ha aperto il fuoco, si inserisce in una catena crescente di episodi di violenza armata nelle città europee.

Da Palermo a Bruxelles, il filo conduttore è la disponibilità crescente di armi da fuoco illegali nelle mani di giovani e gruppi criminali.

L’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea chiedendo dati aggiornati sulla circolazione di armi illegali in Europa e nuove risorse per rafforzare le azioni di prevenzione e disarmo civile, con un focus sulle aree urbane più esposte.

“La sparatoria di Monreale è un fatto gravissimo. Ma non è un caso isolato – dichiara Antoci – L’accesso facile alle armi e l’assenza di presidi culturali e sociali sta generando una deriva pericolosa, soprattutto tra i più giovani.”

“Ho chiesto alla Commissione – continua Antoci – se intende sostenere in modo concreto enti locali, scuole e forze dell’ordine con strumenti e risorse dedicati a campagne di disarmo e a programmi di educazione non violenta.”

“Serve rafforzare la cooperazione e lanciare una vera politica culturale per contrastare la subcultura della violenza armata. Non possiamo accettare – conclude Antoci – che le nostre città diventino zone franche dove le pistole parlano al posto del dialogo“.

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