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Cronaca

Picchiò un cane: il WWF parte civile al processo

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Nel dicembre 2021, un gelese di 57 anni chiuse un cane dentro un sacco e lo abbandonò lungo la strada statale 117 bis “Centrale Sicula” in mezzo ai rifiuti; ma il cane riuscì a liberarsi ed uscire dal sacco e quindi l’uomo lo colpì con un violento calcio alla testa, per impedire all’animale di ritornare dal “padrone”.

Agenti della Polizia Stradale di Enna, in servizio sul posto, notarono la raccapricciante scena e bloccarono l’uomo che, nel frattempo, si stava dileguando; identificato, venne denunciato per “maltrattamento e sevizie di animali”.

Adesso presso il Tribunale di Gela si è aperto il processo davanti al Giudice monocratico Serena Berenato, che alla prima udienza svoltasi qualche giorno fa ha accolto la costituzione di parte civile di WWF Sicilia Centrale, quale organizzazione di volontariato che da anni si occupa di tutela degli animali in questo territorio e collabora con la locale Procura della Repubblica attraverso le proprie Guardie zoofile, addette alla vigilanza sull’applicazione delle leggi a tutela di animali e ambiente.

La difesa dell’imputato ha chiesto la sospensione del procedimento penale attraverso l’ammissione alla “messa alla prova”: si tratta di un istituto giuridico penale che l’imputato può chiedere per reati di “minore allarme sociale” e consiste nello svolgimento di un programma di trattamento che prevede, come attività obbligatoria e gratuita, l’esecuzione di lavori di pubblica utilità presso enti, organizzazioni di volontariato, parrocchie ecc.

“Poiché sussistono i presupposti di legge, molto probabilmente il Giudice concederà questo speciale procedimento – spiega Salvatore Patrì, avvocato di WWF Sicilia Centrale – che, quindi, consentirebbe all’imputato di ottenere la possibile rapida uscita dal circuito penale ed altri notevoli benefici, tra cui la totale estinzione del reato e l’esenzione da qualsiasi tipo di sanzione”.

“Come espressione della società civile e “addetti ai lavori” – dichiara Ennio Bonfanti, presidente di WWF Sicilia Centrale e coordinatore regionale delle Guardie WWF – non possiamo non stigmatizzare l’assoluta inadeguatezza del sistema di tutela penale degli animali che attualmente vige in Italia: questo caso che stiamo affrontando al Tribunale di Gela è l’esempio più lampante dell’inefficacia delle sanzioni penali previste per crimini quali i maltrattamenti, il bracconaggio, il traffico di specie protette. Le vigenti norme in materia, infatti, prevedono sanzioni penali ormai blande e del tutto inadeguate a contrastare fenomeni criminosi gravi e intollerabili. Tra oblazione, “tenuità del fatto” e “messa alla prova – conclude amaramente Bonfanti – per seviziatori di animali, cacciatori di frodo e trafficanti di specie rare il processo in Tribunale non fa più alcuna paura e non ha alcun effetto deterrente”.

In proposito, da anni il WWF Italia ha proposto al Parlamento di approvare modifiche puntuali a tre articoli del Codice penale (544-bis, 544-ter e 733-bis) e alle disposizioni sanzionatorie della della legge quadro sulla protezione della fauna (art. 30 della legge n. 157/1992) per prevedere l’aumento delle sanzioni penali per i crimini contro la Natura e in danno degli animali.

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Cronaca

Sosta selvaggia al lungomare, controlli della polizia

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Numerosi controlli sono stati eseguiti dalla Polizia, sul lungomare di Gela dove è abitudine fermare le auto anche in seconda fila e sui marciapiedi. Ad operare, oltre agli equipaggi del Commissariato, quelli della Polizia Stradale e della Polizia Locale. Il fenomeno della sosta selvaggia era stato segnalato da numerosi cittadini al Commissariato, evidenziando come era difficile per le persone fare anche una semplice passeggiata senza dover effettuare uno slalom tra le auto in sosta.

Le segnalazioni hanno riguardato principalmente le zone dove sono presenti alcuni locali frequentati da giovani che, incuranti delle regole, sono soliti lasciare le auto in qualsiasi modo. E’ bene ricordare che le conseguenze della violazione della quiete e dell’interesse pubblico possono essere imputate anche al gestore del locale frequentato da avventori che poi, in massa, stazionano davanti all’esercizio producendo schiamazzi e confusione anche a tarda ora, a discapito della quiete e dell’interesse pubblico. Gli obblighi in capo ai gestori dei locali, previsti dalle vigenti disposizioni in materia di orari, sono posti anche al fine di prevenire condizioni di disturbo alla quiete pubblica e, comunque, al fine di promuovere comportamenti atti a favorire il rispetto della convivenza civile e a migliorare la vivibilità nei centri urbani. Gli assembramenti di numerosi avventori all’esterno di uno o più locali agevolano al contrario comportamenti pregiudizievoli degli interessi pubblici tutelati. Tutto ciò può comportare provvedimenti amministrativi che possono prevedere anche la chiusura temporanea del locale all’esterno del quale si manifestino tali comportamenti. Le pattuglie intervenute hanno identificato 30 persone, controllato 25 mezzi ed elevato 31 contravvenzioni al codice della strada, principalmente per sosta negli attraversamenti pedonali e sui marciapiedi.

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Cronaca

Gela: la Polizia rastrella il lungomare senza regole

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Con la bella stagione il lungomare è preso d’assalto ed esplode il fenomeno della sosta senza regole.

Rastrellato dalla Polizia il lungomare di Gela. Battuto palmo a palmo la scorsa notte da uomini e mezzi del commissariato.

La stretta arriva dopo che lo scorso fine settimana il lungomare è stato teatro di una incontrollata sosta selvaggia denunciata dagli utenti del popolo social con decine di foto postate di mezzi posteggiati sui marciapiedi, nelle piazze, sulle strisce e da mezzi non autorizzati negli stalli riservati ai diversamente abili.

Un centinaio le infrazioni rilevate e le multe comminate. Un massiccio intervento da parte della polizia con l’obiettivo di ristabilire ordine e sicurezza. Sei le pattuglie del distaccamento di via Zucchetto e due i mezzi della Polizia Municipale impegnati nel controllo di veicoli, documenti e comportamenti alla guida.

Gli uomini del commissariato hanno accertato la presenza di parcheggi in doppia fila, sulle strisce pedonali e in prossimità degli accessi al mare riservati. L’intervento mira a scoraggiare comportamenti irresponsabili che mettono a rischio la sicurezza di residenti e pedoni. L’operazione ha ricevuto l’apprezzamento di molti cittadini a cui la presenza delle pattuglie non è passata inosservata.

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Cronaca

Il Questore sospende la licenza di un bar frequentato da pregiudicati

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Niscemi – Il bar era frequentato da pregiudicati: il Questore della Provincia di Caltanissetta Pinuccia Albertina Agnello ordina la sospensione della licenza, ex art. 100 tulps. 

Il provvedimento è stato emesso a seguito di quanto emerso nel corso di diversi controlli amministrativi eseguiti dal Commissariato di Polizia nell’arco di quattro mesi. Il Questore ha ordinato la sospensione della licenza, ex art. 100 tulps, per tre giorni, nei confronti del titolare di un bar di Niscemi.

All’interno dell’esercizio commerciale gli agenti hanno, infatti, identificato numerosi pregiudicati per reati contro il patrimonio e la persona e per reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, alcuni dei quali sottoposti a misure di prevenzione.

L’assidua frequenza del locale da parte di pregiudicati costituisce un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica e la temporanea sospensione dell’attività ha l’obiettivo di dissuadere i soggetti indesiderati dal continuare a frequentarlo.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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