Non temono gli attacchi di Francesco Trainito e lasciano la porta aperta all’unità e alla collaborazione: Maurizio Prestifilippo presidente della Confcommercio Enna – Caltanissetta e il suo delegato per Gela Vito Faraci vanno avanti per la strada tracciata che è quella di costruire una forte realtà di sostegno ai commercianti unendo due province piccole come Enna e Caltanissetta con le dovute attenzioni per Gela. Qui ,dopo la nomina di Faraci, si sta per aprire un punto di assistenza per commercianti ed una sede di Confcommercio con 3 dipendenti. Confcommercio Ascom di Gela? Non esiste per la sede nazionale, ed il termine Ascom a Roma lo hanno abolito da tempo. Prestifilippo riassume così le vicende più recenti di Confcommercio: <Dopo la messa in liquidazione volontaria di Confcommercio Caltanissetta – dice – noi di Enna abbiamo chiesto alla sede nazionale di potere unire le due piccole province creando un’unità che significa pari rappresentanza e pari dignità tra i territori, più forza nel rendere servizi utili ed efficienti alla categoria. A breve faremo le elezioni interprovinciali. Siccome Gela è una realtà grande ed importante ho nominato un delegato scegliendo Vito Faraci che è un iscritto storico a Confcommercio nazionale>. Prestifilippo spiega anche perché è assurda la posizione di Confcommercio Ascom presieduta da Trainito: <Si sono collegati a Catania – dice -ma i commercianti di Gela quando vanno rappresentati e difesi ad esempio all’Inps, all’ ente bilaterale o ad altri enti, dove lo devi fare? All’Inps di Catania? No a quello di Caltanissetta dove loro non hanno delegati. Non è così che si servono i commercianti ma con le giuste rappresentanze e collegando la categoria a Confcommercio nazionale. Non certo lasciando Gela in una sorta di felice isolamente mentre il mondo è globalizzato>. A Vito Faraci il compito di far comprendere ai commercianti di Gela il progetto di Confcommercio Enna – Caltanissetta invitandoli ad associarsi non solo con la tessera locale ma anche nazionale. < Io stesso posso testimoniare per esperienza i vantaggi che ho avuto con la tessera nazionale in termini di servizi – dice Faraci – chiederò che il primo anno sia gratuita per i tesserati gelesi. E’ importante, in un momento di grave crisi con il peggio che deve ancora venire, unire e non dividere, puntare al massimo nei servizi e nell’assistenza, sapere costruire proposte ed alternative da presentare all’ente locale. In questo metterò il mio massimo impegno>.
Un cammino è iniziato e non si fermerà. Per Prestifilippo esiste una sola Confcommercio a Gela e chi la pensa diversamente prima o poi dovrà ricredersi.
Si avvicina il mese di maggio e le parrocchie rendono omaggio a Maria, cui tradizionalmente, il mese è dedicato.
Nel 1945 Pio XII ha avvalorato l’idea di maggio come mese mariano dopo aver stabilito la festa di Maria Regina il 31 maggio. Dopo il Concilio Vaticano II questa festa è stata spostata al 22 agosto, mentre il 31 maggio si celebra la festa della Visitazione di Maria
Stasera alle 21, al Santuario Maria Ss dell’Alemanna, sotto la guida di Don Rosario Sciacca, cominciano le celebrazioni.
Ecco il calendario degli eventi liturgici:
L’indicazione di maggio come mese di Maria lo dobbiamo però a un padre gesuita: Annibale Dionisi. Un religioso di estrazione nobile, nato a Verona nel 1679 e morto nel 1754 dopo una vita, a detta dei confratelli, contrassegnata dalla pazienza, dalla povertà, dalla dolcezza. Nel 1725 Dionisi pubblica a Parma con lo pseudonimo di Mariano Partenio Il mese di Maria o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei. Tra le novità del testo l’invito a vivere, a praticare la devozione mariana nei luoghi quotidiani, nell’ordinario, non necessariamente in chiesa «per santificare quel luogo e regolare le nostre azioni come fatte sotto gli occhi purissimi della Santissima Vergine».In ogni caso lo schema da seguire, possiamo definirlo così, è semplice: preghiera (preferibilmente il Rosario) davanti all’immagine della Vergine, considerazione vale a dire meditazione sui misteri eterni, fioretto o ossequio, giaculatoria. Negli stessi anni, per lo sviluppo della devozione mariana sono importanti anche le testimonianze dell’altro gesuita padre Alfonso Muzzarelli che nel 1785 pubblica Il mese di Maria o sia di Maggio e di don Giuseppe Peligni.
Nel 1945 Pio XII ha avvalorato l’idea di maggio come mese mariano dopo aver stabilito la festa di Maria Regina il 31 maggio. Dopo il Concilio Vaticano II questa festa è stata spostata al 22 agosto, mentre il 31 maggio si celebra la festa della Visitazione di Maria. L’invito a non trascurare la recita del Rosario soprattutto nel mese di maggio viene da lontano.Nell’Enciclica Ingruentium malorum del 1951, Pio XII scriveva: «È soprattutto in seno alla famiglia che Noi desideriamo che la consuetudine del santo Rosario sia ovunque diffusa, religiosamente custodita e sempre più sviluppata. Invano, infatti, si cercherà di portare rimedio alle sorti vacillanti della vita civile, se la società domestica, principio e fondamento dell’umano consorzio, non sarà ricondotta alle norme dell’Evangelo. Per ottenere un compito così arduo, Noi affermiamo che la recita del santo Rosario in famiglia è un mezzo quanto mai efficace».Anche il Magistero incoraggia questa devozione nata dal popolo. Nell’enciclica Mense Maio datata 29 aprile 1965, Paolo VI indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia».Nessun fraintendimento però sul ruolo della Vergine nell’economia della salvezza, «giacché Maria – scrive ancora papa Montini – è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso». Anche papa Montini attribuiva una straordinaria importanza al Rosario recitato in famiglia: «Non v’è dubbio – scriveva – che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci ‘preghiere in comune’ che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia l’espressione più gradita.
Un gesto semplice che parla d’affetto, collaborazione,inclusione: è un’iniziativa dedicata alle mamme in occasione della loro festa domenica 13 maggio.
L’Aias Ets ha organizzato la manifestazione “Con le mani, con il cuore”, un momento do coccole per le mamme a cura della maje up artist Deianira Dammaggio, la fotografa Maria Sciacca e i ragazzi del seminterrato.
Appuntamento il 13 maggio all’Aias dalle 9.30 alle 11 30 con le coccole alle mamme e un dolce break
Le classi della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo “Romagnoli-Solito” in visita nei luoghi della street art del progetto “Ué – Eventi Urbani”, tra via Morello e via Pisa. Un momento di gioia, colore ed entusiasmo per i bimbi che hanno anche realizzato un’attività artistica all’insegna della creatività.
La scuola guidata dal dirigente Gianfranco Mancuso ha dunque promosso un’iniziativa di cittadinanza attiva e valorizzazione del territorio, che ha avuto come protagonisti i piccoli alunni. Presenti e attente le maestre che hanno accompagnato e seguito i loro allievi: ad ideare l’iniziativa è stata l’insegnante Filippa Ciaramella.
«Felicissimi di aver mostrato ai bambini il “volto” e le opere di “Ué – Eventi urbani”, la loro gioia è contagiosa e anche per loro siamo all’opera nella rigenerazione culturale del centro storico», ha detto Roberto Collodoro direttore artistico di “Ué”.