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Una squadra di ingegneri si schiererà a favore dello sport

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Martedì 7 settembre alle ore 18.30 presso lo stadio Presti di Gela, una squadra di 32 ingegneri si schiererà al fianco della squadra di calcio, proprio in occasione della presentazione del nuovo management, che oltre alla nomina del neo presidente sopra citato, ufficializzerà le figure dell dott. Angelo Cascino quale vice presidente e di Emanuele Alabiso quale amministratore delegato

La notizia è di quelle che genera una cascata di positività, creando un circolo virtuoso di cui beneficiano tutti. La società di progettazione denominata Albert Engineering & Project (conosciuta da tutti come ALBERT) è amministrata da Giuseppe La Cognata. La società si occupa prevalentemente di attività di ingegneria multidisciplinare, ricerca e sviluppo, efficientamento energetico e bonus fiscali. La società ha attualmente a suo carico circa 40 dipendenti, tra ingegneri e architetti. La società ha però scommesso su molto giovani con età media di 30 anni. Per essere pratici ed operativi, basti pensare che centinaia di cittadini gelesi, stanno accedendo al cosiddetto “bonus 110”, migliorando non poco la propria qualità di vita.

I fondi dello stato permettono le ristrutturazioni degli immobili, cosa che crea posti di lavoro e fatturato per i fornitori, cosa che crea richiesta di ingegneri per la strategia e la direzione dei lavori, cosa che crea investimenti pubblicitari per migliorare la visibilità del marchio, cosa che crea soldi per la pubblicità, cosa che crea sponsor per lo sport, cosa che crea squadre più forti. Insomma un circolo virtuoso, in cui tutti vincono la propria partita.

“L’importante è fare squadra” dice il nuovo presidente della società calcistica Gela, dott. Maurizio Melfa. “Abbiamo ceduto il marchio principale ritagliando per la nostra azienda uno spazio secondario, proprio per quella voglia di fare gruppo e di unire le sinergie. Non importa chi fa goal, l’importante è fare bene! 

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A giugno in città le finali del torneo Special basket 2024

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Gela ospiterà le finali nazionali del torneo Special basket 2024, concentramento Sud. L’iniziativa, promossa da Special Olympics Italia, è in programma i prossimi 8 e 9 giugno al PalaLivatino. Ad organizzare l’evento sarà Special Olympics Team Sicilia, il cui direttore regionale è il gelese Natale Saluci.

Dallo scorso 1 Novembre squadre di atleti con e senza disabilità intellettive si sono sfidate nei vari gironi. Una grande esperienza di sport unificato, ricca di emozioni e divertimento. Le altre finali nazionali si terranno a Ferentino (centro), La Spezia (Nord-ovest) e Mareno di Piave (Nord-est).

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Parla Enzo Fecondo: “Noi spinti nel vuoto, affrontata una Serie B come fosse la D”

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Una retrocessione amara. Senza lottare. Una sola vittoria in un campionato, quello di Serie B, che doveva rappresentare una vetrina nazionale e che invece è stata soltanto una lenta agonia. La società ha mollato presto la presa, lasciando allenatore e giocatori da soli. Quando si è cercato di provare a salvare in qualche modo la nave dalla tempesta, era troppo tardi. Ha lasciato profonde ferite la stagione appena conclusa dal Gela calcio a 5 in Enzo Fecondo. L’allenatore biancazzurro ha avuto bisogno di un po’ di tempo prima di analizzare quanto accaduto.

Mister Fecondo, possiamo dire che si è chiusa una stagione sportivamente terribile?
«Inizio col dire che le mie parole rappresentano il mio punto di vista, è sempre bene chiarirlo, e non una verità assoluta come invece molti hanno la presunzione di considerare le proprie idee. Da una parte è vero che non siamo stati aiutati ad evitare questa enorme brutta figura, tant’è che nel nostro momento di massima difficoltà siamo stati praticamente spinti nel vuoto con dei tagli fuori da ogni logica che abbiamo accettato per evitare di abbandonare la nave che affondava. Ma dall’altra parte è vero pure che ci siamo nascosti, io come allenatore e i giocatori più esperti, dietro le tante mancanze che comunque ci sono state e che nessuno può negare».
Di chi è la responsabilità di questo fallimento?
«Sono io il primo ad aver fallito. Ho costruito questa squadra con quei ragazzi che meritavano di giocare in questa categoria tanto desiderata, con la convinzione e forse la presunzione di poterci salvare agevolmente. Potrei dire di non esserci riuscito perché la mia testa era sempre altrove per risolvere i mille problemi che spuntavano puntualmente, anche il giorno della partita, e che strada facendo tutto andava a peggiorando. Ma io sono l’allenatore, io ho accettato di continuare nonostante avessi voglia di mollare tutto anche se è troppo facile mollare quando si perde, nonostante avessi mille motivi validi. Non sono riuscito a motivare questa squadra quando aveva bisogno di una forte scossa».
È perfettamente chiaro, dai fatti prima ancora che dalle sue parole, che lei e la squadra siete stati abbandonati dalla società.
«Anche se non sono stato messo nelle condizioni di fare l’allenatore, ho accettato di continuare perché il mio abbandono avrebbe significato l’assenza di figure tecniche e dirigenziali. Però nessuno e dico nessuno dei giocatori ha dato quel qualcosa in più utile alla squadra. I leoni che conoscevo si sono nascosti dietro il “ma”, bisognava accantonare i problemi e concentrarci più sul campo. È mancata quella squadra umile, forte e compatta che, invece di scaricare sempre verso altri le proprie mancanze, avrebbe dovuto accettare i propri limiti e cercare sul campo l’ultimo miracolo».
Una stagione nata male e finita peggio.
«Solo dopo tutte queste disavventure il presidente Maurizio Melfa ha cercato di salvare il salvabile provando ad acquistare qualche giocatore, ma ci siamo accontentati di ciò che abbiamo trovato anche per via di una riforma strana, che impone di avere un solo straniero per squadra. Sappiamo tutti com’è finita la nostra tragica stagione, tutti abbiamo dato molto meno di ciò che serviva per fare il salto di qualità. Anzi abbiamo fatto un passo all’indietro, affrontando una Serie B come fosse una Serie D».
Come lo immagina il futuro?
«Si ripartirà dai giovani e dai veterani più umili, ogni cosa inizia e finisce come accaduto 16 anni fa circa, quando è finito un ciclo nel peggiore dei modi ma da lì siamo ripartiti scrivendo pagine bellissime di sport e soprattutto di rapporti umani che vanno oltre lo sport. Di una cosa sono certo: per continuare ci devono essere le condizioni e soprattutto l’ambizione di crescere e vincere come lo è stato quando ho deciso tre anni fa di ritornare a Gela in una società forte, con un presidente forte e con un palazzetto da Serie A. Altrimenti meglio morire subito che rimanere in agonia, come già successo in passato».

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Il 16 e 17 maggio le Mini olimpiadi di atletica leggera alle Mura

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Tornano le Mini Olimpiadi di atletica leggera: appuntamento i prossimi 16 e 17 Maggio alle Mura Timoleontee. L’iniziativa è promossa dall’associazione Green&Sport presieduta da Giuseppe Veletti, i due testimonial saranno Salvatore Bianca e Kimberly Scudera.

«Dal passato – dice il prof. Veletti – vogliamo portarci verso il futuro di una nuova identità sociale. Quasi smarrita in questa città. I greci sapevano che la cultura e la bellezza passavano attraverso la cura del corpo e il movimento». 

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