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Cronaca

Ha esploso colpi di pistola: arrestato

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Caltanissetta – La Squadra Mobile della Polizia ha arrestato un nisseno di 28 anni per detenzione e porto abusivo di arma clandestina e ricettazione.

Il provvedimento restrittivo della custodia cautelare in carcere è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta del Pubblico Ministero dott. Stefano Sallicano che ha coordinato le indagini.

Il 29 gennaio 2021, due gruppi contrapposti davano inizio ad una rissa in via Generale Cascino a Caltanissetta.

L’immediato intervento della Polizia di Stato ha scongiurato il peggio in quanto i corrissanti erano armati di coltelli e di una pistola.

Le immediate indagini della Squadra Mobile permettevano di rinvenire nei pressi della rissa un coltello intriso di sangue ed una pistola con matricola abrasa, ovvero clandestina.

Grazie all’intervento della Polizia Scientifica venivano raccolti numerosi indizi per individuare i corrisanti.

Nelle ore successive al reato, gli investigatori riuscivano ad individuare i 12, tra uomini e donne, che avevano partecipato alla rissa ma non era possibile attribuire alcuna responsabilità in ordine all’uso dell’arma.

Il Pubblico Ministero titolare delle indagini, appreso quanto accaduto, delegava la Squadra Mobile al fine di compiere ogni utile approfondimento investigativo.

Grazie alla conoscenza del territorio ed alle tradizionali tecniche d’indagine, in poche settimane gli investigatori riuscivano ad identificare colui che durante la rissa aveva esploso un colpo d’arma da fuoco. Sembrerebbe che l’indagato, per difendere un familiare, chiamato in soccorso pochi minuti prima della rissa, decideva di armarsi prelevando una pistola da lui custodita in luogo sicuro. Una volta giunto in soccorso aveva inizio la rissa e lui, per far spaventare gli avversari, esplodeva un colpo d’arma da fuoco. 

La Squadra Mobile, raccolti gravi indizi di reato a carico di un nisseno di 28 anni, rassegnava il tutto al Pubblico Ministero che, concordando con gli investigatori, richiedeva ed otteneva dal Giudice per le Indagini Preliminari la misura cautelare della custodia in carcere.

L’indagato verrà processato per aver portato in luogo pubblico un’arma clandestina e ricettazione, in quanto l’arma detenuta era provenienza delittuosa poiché con matricola abrasa.

Ieri, gli uomini della Squadra Mobile di Caltanissetta hanno individuato l’indagato mentre tornava a casa dal luogo di lavoro e lo hanno portato negli uffici della Questura, dove è stato identificato grazie al supporto della Polizia Scientifica e poi condotto in carcere

Cronaca

Nella commissione c’erano politici: il Tar annulla il concorso dell’Asp di Agrigento

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Nel 2022 l’Asp di Agrigento ha bandito un concorso pubblico per la copertura a tempo indeterminato di diversi posti vacanti nell’ambito di distinti profili professionali, tra cui n. 7 posti di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, cat. D.

All’esito della prima prova scritta relativa al suddetto concorso, l’ASP di Agrigento rendeva pubblico l’elenco dei candidati non ammessi alle successive prove.

A fronte di ciò, alcuni dei candidati risultati non idonei alla prova scritta, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Giuseppe Gatto, hanno proposto un ricorso volto ad ottenere l’annullamento, previa sospensione, di tutti gli atti posti in essere dalla Commissione di concorso. Con il ricorso, gli avv.ti Rubino Impiduglia e Gatto hanno rilevato come, nel caso di specie, un Commissario – il dott. Nobile –  prima di essere nominato quale componente della Commissione esaminatrice, era stato eletto Consigliere Comunale di Ravanusa; ed ancora hanno dedotto che il Presidente della Commissione  – Dott. Trigona – successivamente a tale nomina era stato nominato Assessore nel Comune di Licata.   

Gli avv.ti Rubino, Impiduglia e Gatto hanno rilevato come, nel caso di specie, tali soggetti non avrebbero potuto svolgere, contemporaneamente, entrambe le predette funzioni, ovvero quella di commissari d’esame e di politici, sicchè, avrebbe dovuto considerarsi palese l’illegittimità della composizione della Commissione esaminatrice e, conseguentemente, si sarebbero dovuti ritenere manifestatamente illegittimi tutti gli atti posti in essere dalla stessa. 

Con ordinanza del 06.09.2024, condividendo le tesi difensive sostenute dagli Avv.ti Rubino, Impiduglia e Gatto, il TAR ha sospeso gli atti della proceduraCon successiva sentenza del 1° luglio 2025, il TAR ha annullato gli atti del sopra citato concorso, rilevando che i ruoli “politici ricoperti da due dei tre commissari della procedura selettiva di cui si discute non consentono di escludere che la titolarità della loro carica politica, svolta in costanza dello svolgimento del concorso, possa aver interferito con il regolare svolgimento della procedura, pregiudicando le garanzie di imparzialità necessarie a garantire il rispetto della par condicio tra i partecipanti, considerato anche il ristretto numero dei commissari e il limitato ambito territoriale dell’ASP di Agrigento”. 

Tenuto conto della possibile sussistenza di profili di danno erariale a seguito dell’annullamento della suddetta procedura (e sua successiva riedizione), il TAR ha disposto la trasmissione della sentenza alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo. Inoltre, il TAR ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento per le opportune valutazioniInfine, il TAR ha condannato Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento al pagamento delle spese di N. 00991/2024 che liquida complessivamente in curo 3.000 (tremila/00), oltre accessori di legge e restituzione del contributo unificato.

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Cronaca

Sorveglianza speciale a Genova per affiliato a Cosa Nostra nissena

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La Direzione Investigativa Antimafia di Genova ha eseguito un decreto di applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni nei confronti di un soggetto già condannato in via definitiva per associazione mafiosa. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Genova – Sezione Misure di Prevenzione – su proposta della Procura Distrettuale e della Dia, con la collaborazione della Divisione Anticrimine della Questura.

L’uomo, attualmente agli arresti domiciliari, è considerato ancora oggi socialmente pericoloso. Sottoposto in passato anche alla confisca dei beni, vanta un lungo curriculum giudiziario a partire dagli anni ’90. Tra le condanne figurano il favoreggiamento continuato della prostituzione (1999) e, soprattutto, una pesante sentenza emessa nel 2004 per associazione mafiosa, riconducibile alla sua affiliazione alla cosca guidata da Salvatore Fiandaca, legata al boss Giuseppe “Piddu” Madonia, figura apicale di Cosa Nostra nella provincia di Caltanissetta.

Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe diretto una “decina” mafiosa nel capoluogo ligure, occupandosi di attività illecite come il gioco clandestino del lotto e del totocalcio, assieme ad altri affiliati originari della Sicilia.

A conferma della sua pericolosità, la Dia ricorda anche la recente condanna definitiva del marzo 2025 per reati commessi tra il 2012 e il 2017, tra cui interposizione fittizia di beni, favoreggiamento e falsità ideologica.

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Cronaca

Scontro con un’auto, parrucchiera gelese muore nel Ravennate

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Gela piange la scomparsa della parrucchiera Valentina Farruggia, vittima venerdì scorso di un incidente stradale che si è verificato lungo la strada che collega Lugo a Fusignano, nel Ravennate. 

Valentina era in sella allo scooter T-Max condotto dal marito, quando si è registrato lo scontro con una Chevrolet Spark guidata da una donna di 45 anni. Trasportata al trauma center dell’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena per la quarantaduenne gelese, che risiedeva a Fusignano,non c’è stato nulla da fare. I funerali si terranno oggi alle 16. 

foto Il Resto del Carlino

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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