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Via la mascherina all’aperto. La Francia sta valutando di togliere l’obbligo di green pass

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All’aperto, tutti senza la mascherina. E in discoteca si torna a ballare. Un doppio passo verso l’uscita dalla pandemia. Il percorso individuato dal governo comincia oggi e termina il 15 giugno, quando scade l’obbligo vaccinale per gli over 50. Una strada agevolata dalle parole del direttore generale dell’Agenzia del farmaco (Aifa) Nicola Magrini, che ieri ha escluso il via libera alla quarta dose di vaccino mostrandosi più propenso a «un richiamo annuale».

Nonostante l’Italia abbia superato la soglia simbolica e drammatica dei 150 mila morti, i dati dell’evoluzione della pandemia sono confortanti. I nuovi casi di contagio sono stati 75.861, 325 le vittime con un tasso di positività stabile all’11,1. «Siamo verso l’uscita ma dobbiamo avere cautela, continuare con i comportamenti prudenti», ripete Roberto Speranza. L’atteggiamento del governo è mutato: la curva epidemiologica consente di allentare le misure di contenimento, come già sta avvenendo in diversi Paesi europei. Ma il ministro della Salute e il premier Mario Draghi concordano sulla necessità di riaprire gradualmente evitando fughe in avanti che potrebbero poi costringere a passi indietro, come già accaduto in passato. Difficile dimenticare l’estate del 2020, quando la scelta del governo di riaprire le discoteche contribuì al forte aumento di casi in autunno. Ora anche il settore che è stato fra i più penalizzati in questi due anni di emergenza può ripartire.

Ecco dunque un calendario possibile di allentamenti. Alcune tappe intermedie sono già state decise e, se non ci saranno rialzi della curva epidemiologica, è possibile che vengano anticipate seguendo la linea della prudenza imposta da palazzo Chigi e condivisa dal ministero della Salute.

Mascherine all’aperto

Da oggi non si dovrà più indossarle all’aperto, ma bisognerà sempre portarle con sé e metterle in caso di assembramenti o situazioni dove non sia possibile stare a distanza dalle altre persone. La decisione di togliere l’obbligo all’aperto è un altro passaggio simbolico verso la fine delle restrizioni perché la misura era stata decisa con il decreto del 13 ottobre del 2020, quando a palazzo Chigi c’era ancora Giuseppe Conte.

Discoteche

Riaprono le discoteche anche per ballare, ma seguendo i protocolli già approvati. Potrà entrare soltanto chi ha il green pass rafforzato, quindi guariti o vaccinati. Se la discoteca è al chiuso sarà obbligatorio indossare la mascherina, tranne quando si sta in pista a ballare. Nelle discoteche all’aperto si potrà stare invece senza mascherina. Il limite di capienza non può essere superiore al 75% all’aperto e al 50% al chiuso.

Mascherine al chiuso

Una data c’è, anche se al ministero della Salute ripetono che bisogna attendere: è il 31 marzo. Quel giorno — così come stabilito dall’ordinanza firmata da Speranza — cadrà l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso. È possibile che in alcuni luoghi si decida di prorogare la misura mantenendola fino al 15 giugno, quando scadrà anche l’obbligo vaccinale per gli over 50.

Ragazzi e terza dose

Molti genitori si chiedono se abbia senso far vaccinare con la terza dose i ragazzi tra i 12 e i 18 anni, ora che i contagi diminuiscono e si va verso la bella stagione. E se il governo decidesse di eliminare l’obbligo di green pass rafforzato? Speranza resta però convinto che la terza dose sia essenziale perché «con due dosi la protezione è molto più bassa. L’Italia deve ancora migliorare per essere al sicuro e se il governo ha deciso di accelerare con le riaperture è proprio perché i cittadini continuano a sottoporsi ai vaccini, adolescenti compresi».

Green pass

La Francia sta valutando di togliere l’obbligo di green pass dall’1 aprile e lo stesso iter potrebbe seguire l’Italia. Ma per ora l’intenzione di Draghi e Speranza è mantenere la certificazione verde (rafforzata) per tutte le attività che presentano un alto rischio di contagio come bar, ristoranti, cinema, teatri, sale da concerto, negozi non di prima necessità. «Credo che già dal mese di marzo si possa prevedere un allentamento del green pass, graduale, partendo dai luoghi all’aperto», chiede il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Ma la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, invita alla prudenza: «L’unica certezza del Covid è l’incertezza».

Stato di emergenza

Draghi è orientato a non prorogarlo, se si confermerà il calo dei contagi e dei ricoveri. «L’obiettivo di tutti, spero, è arrivare il 31 marzo alla fine dello stato di emergenza», spinge per il liberi tutti Matteo Salvini. fonte:repubblica.it

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Studenti dei Licei Carafa di Mazzarino in visita al presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela

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Gela – Nell’ambito del percorso nazionale di “Biologia con curvatura biomedica”, attivato presso l’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Carlo Maria Carafa” di Mazzarino-Riesi diretto dalla Dirigente Adriana Quattrocchi, nella giornata odierna gli alunni delle classi quarte del Liceo Scientifico e del Liceo Classico hanno visitato il Presidio Ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela.

Il percorso, riconosciuto e autorizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è realizzato in collaborazione con la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e ha l’obiettivo di fornire agli studenti competenze specifiche nel campo biologico e sanitario, orientandoli verso percorsi di studio universitari coerenti e consapevoli.

Gli studenti sono stati accompagnati dalle professoresse Concetta Chiolo e Anna Maria Lo Bue, l’esperienza formativa è stata coordinata dal Dott Salvatore Pasqualetto Vice Presidente dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri della Provincia di Caltanissetta.

Durante la visita, accompagnati dal Direttore Sanitario Dott Alfonso Cirrone Cipolla e dalla Dirigente Dott.ssa Valeria Cannizzo della Direzione Medica di Presidio, gli studenti hanno potuto simulare il percorso di un paziente trasportato in ospedale tramite il servizio di emergenza 118, con accesso al Pronto Soccorso MCAU, osservando le fasi di accettazione, assegnazione del codice di triage e presa in carico.

Il percorso è poi proseguito presso le Unità Operative di Radiodiagnostica, dove, guidati dalla Dott.re Sacco Tecnico di Radiologia e dal Dott Amico Dirigente Radiologo della Unità Operativa , gli studenti hanno osservato le moderne apparecchiature diagnostiche in uso, tra cui ecografi di ultima generazione, TAC e sistemi di radiologia digitale.

La visita è continuata presso il Laboratorio Analisi, con l’accoglienza del Dirigente Dott. Cannizzo e del Tecnico di Laboratorio Dott. Bonaffini, che hanno mostrato l’intero processo di analisi di esami ematochimici e microbiologici, dalla ricezione del campione alla processazione, identificazione del patogeno e invio dei referti alle Unità Operative.

Grande interesse anche per il Centro Trasfusionale, dove gli studenti hanno potuto conoscere le modalità di lavorazione, conservazione e utilizzo delle sacche di sangue.

Infine, l’incontro con il Direttore Medico di Presidio, Dott. Alfonso Cirrone Cipolla, ha permesso agli studenti di approfondire le nuove sfide organizzative che coinvolgono la sanità ospedaliera e territoriale, in particolare alla luce delle novità introdotte dal DM 77/2022 e della riorganizzazione in corso con il PNRR, che vedrà nascere nuove strutture e servizi tra ospedale e territorio entro il 2026.

Il Direttore Generale dell’ASP di Caltanissetta, Dott. Salvatore Lucio Ficarra, ha espresso grande soddisfazione per l’iniziativa:“È una nuova opportunità per i ragazzi della nostra provincia, che potranno così contare su percorsi di orientamento più aderenti alle proprie inclinazioni personali e su esperienze formative di alto valore all’interno delle nostre strutture ospedaliere”

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Storia del Conclave

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Il popolo dei fedeli con il naso all’insù e il cuore in gola, è già in attesa della fumata bianca che annuncia la scelta del 267° papa della storia del soglio Pontificio di Pietro. Nelle chiese si moltiplicano le preghiere allo Spirito Santo affinchè possa ispirare i cardinali, che si riuniscono per le votazioni il 7 maggio, ad operare la scelta giusta sul nuovo Papa che, in ogni caso, verrà accolto dai credenti con entusiasmo.

Il termine Conclave deriva dal latino cum clave, cioè “chiuso con la chiave”. Il conclave è la riunione del collegio cardinalizio della Chiesa cattolica per l’elezione del nuovo papa, nonché la sala dove avviene l’importante  riunione.

 L’evento storico che diede questo nome all’elezione dei pontefici risale al 1270, quando gli abitanti di Viterbo, allora sede papale, stanchi di anni di indecisioni dei cardinali, li chiusero a chiave nella sala grande del palazzo papale e ne scoperchiarono parte del tetto, in modo da costringerli a decidere al più presto chi eleggere come nuovo pontefice, ruolo che andò a papa Gregorio X, che istituisce il conclave nel 1274, con la costituzione apostolica Ubi Periculum, mentre il primo conclave ufficiale sarà quello del 1276, quindi il conclave del 2025 sarà il 76⁰ strutturato nella forma stabilita dalla costituzione apostolica Ubi Periculum; il fatto è stato ricordato nel capoluogo della Tuscia con l’inaugurazione nel 2016 di un nuovo allestimento che ricorda quelle vicende.

Tuttavia il primo pontefice eletto cum clave fu papa Gelasio II, eletto il 24 gennaio 1118 all’unanimità dei cardinali riuniti nel monastero di San Sebastiano sul Palatino, luogo segreto e chiuso al pubblico scelto appositamente per evitare interferenze esterne sulla scelta del successore di Pietro (si era in piena lotta per le investiture).

Nel 1492 viene celebrato il primo conclave nella Cappella Sistina (che porterà all’elezione di papa Alessandro VI), che da lì in avanti diviene sede principale per i conclavi. Nel 1878 (anno dell’elezione di papa Leone XIII) diviene sede fissa.

Il giorno fissato per l’inizio dell’assemblea, tutti i cardinali si riuniscono nella basilica di San Pietro e vi celebrano la Missa pro eligendo Romano Pontifice, presieduta dal cardinale decano. Il pomeriggio stesso i cardinali elettori, in abito corale, si ritrovano presso la Cappella Paolina e, cantando le litanie dei santi e il Veni Creator Spiritus, si avviano in processione verso la Cappella Sistina, dove, nei giorni dell’interregno, si è proceduto a installare un pavimento sopraelevato (di 70 cm, in linea con i gradini dell’altare) in legno rivestito da moquette, con uno scopo sia pratico (proteggere il pavimento cosmatesco, facilitare il movimento dei cardinali  e il posizionamento degli arredi del conclave) che simbolico: il pavimento infatti “livella” tutti i cardinali elettori, evitando che qualcuno si posizioni più o meno in alto degli altri, e idealmente li “distacca” dal mondo esterno.

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“In Sicilia il bracconaggio fuori controllo”

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Palermo – “In Sicilia il bracconaggio è ormai fuori controllo, e si spara tutto l’anno ovunque e persino in alcune aree naturali protette, anche a causa della deregulation venatoria della Regione”. Questo il grido d’allarme delle strutture regionali di Legambiente, LIPU e WWF all’indomani della notizia della denuncia di 6 cacciatori di frodo maltesi bloccati a Pozzallo (RG) mentre rientravano in patria con 500 kg di carne di cinghiale, 10 fucili e centinaia di cartucce, dopo una serie di battute di caccia nel ragusano.

Secondo le organizzazioni ambientaliste, “che la Sicilia sia diventata ‘terra di nessuno’ a disposizione di bracconieri evidentemente è noto persino all’estero! La situazione si è aggravata a causa dei provvedimenti e delle deroghe emanati negli ultimi anni dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura che – col pretesto del controllo selettivo dei cinghiali e dei daini – ha favorito la circolazione di cacciatori in ogni periodo dell’anno ed anche all’interno di alcune aree naturali protette, dove è impossibile distinguere gli spari dei ‘controllori’ autorizzati da quelli dei bracconieri che volutamente si muovono negli stessi giorni, per l’assenza di controlli e per l’effetto ‘copertura’ che i piani di abbattimento comportano”.

“I controlli? inesistenti: il Corpo Forestale Regionale ormai non è in grado di assicurare la necessaria presenza sul territorio, anche per il personale ridottissimo” – denunciano Legambiente, LIPU e WWF – “gli uffici regionali competenti in materia faunistico- venatoria si limitano alle autorizzazioni e alla parte burocratica, senza nessuna attività operativa di vigilanza”.”Riteniamo inaccettabile l’utilizzo delle norme sul controllo della fauna in sovrannumero per favorire, di fatto, una liberalizzazione dell’attività venatoria anche in alcune aree naturali protette, con rischi crescenti per l’incolumità di visitatori ed escursionisti” – concludono le tre Associazioni ambientaliste -.

“Chiediamo agli Assessori Regionali all’Agricoltura e al Territorio e Ambiente, e ai Dirigenti Regionali dei Dipartimenti Sviluppo Rurale e Ambiente di sospendere immediatamente ogni attività di abbattimento, soprattutto nelle aree naturali protette ed in questo periodo ecologicamente delicatissimo della stagione riproduttiva degli animali, di adottare soluzioni alternative per la fauna selvatica in soprannumero in casi di documentati danni, e di riattivare un serio e reale servizio di vigilanza venatoria e controllo antibracconaggio.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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