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Campagne a secco: è allarme agricoltura

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Ne avviamo dato notizia sabato. Un guasto all’adduttore presso il bivio per Niscemi mette in ginocchio l’agricoltura. Ed è allarme. “Problemi su problemi per il comparto agricolo del nostro territorio. Come se non bastasse la disastrosa situazione degli invasi, ancora in attesa di interventi risolutivi da parte della Regione, ci si mette ora anche un guasto alla condotta idrica a peggiorare il quadro e a lasciare a secco campagne e carciofeti”.

Lo afferma il Sindaco Lucio Greco che ricorda come, per decenni, a Palermo nessuno si sia preoccupato di pianificare e mettere mano alle necessarie opere di manutenzione delle dighe, che ora hanno bisogno di lavori molto più importanti per tornare operative e rispondenti alle esigenze di un settore economico vitale.

“Da oltre una settimana, carciofeti e serre della piana di Gela, al netto delle acque derivanti dalle piogge, sono a secco. I produttori – prosegue Greco – stanno facendo quello che possono, attingendo alle proprie riserve, ma è chiaro che non è una situazione che può durare a lungo. Sono stremati, e i danni alle aziende sono veramente consistenti. Come amministrazione, da tempo abbiamo avviato una fitta interlocuzione con il dipartimento regionale competente, diretto dall’ing. Calogero Foti. Abbiamo accolto a Gela anche l’assessore regionale Daniela Baglieri, strappandole promesse importanti, ma fatti ancora non ne abbiamo visti. La situazione, nel frattempo, non può che aggravarsi, per cui ci appelliamo ancora una volta alla Regione, affinché programmi e avvii gli interventi di sua competenza e risollevi le sorti del comparto”.

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Attualità

Intervento per recuperare 50 l/s d’acqua

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Nuovo incontro della cabina di regia coordinata dalla Prefettura di Caltanissetta, chiamata a gestire l’emergenza siccità in tutto il territorio provinciale.

Da marzo Siciliacque ha ridotto i quantitativi di acqua in tutta la provincia e neanche le recenti piogge hanno migliorato la situazione degli invasi artificiali e delle sorgenti naturali.

Questa mattina il Sindaco Lucio Greco ha partecipato ad un tavolo operativo con Ato Idrica, l’Autorità di bacino, Caltaqua ed i sindaci della provincia per fare il punto della situazione, comune per comune.

Caltaqua in particolare ha comunicato di aver “recuperato” in tutto il territorio circa 70 litri al secondo con alcuni interventi a breve e medio termine. Sul lato nord della provincia sono già stati recuperati circa 10 litri al secondo attraverso i pozzi di Sommatino, Serradifalco e via Due Fontane a Caltanissetta,

Su Gela gli interventi saranno a medio-lungo termine. Circa tre milioni di finanziamento saranno utilizzati per sfruttare le sorgenti, ovvero 25 litri/secondo per realizzare condotte e altri 25 l/s per potenziare il flusso dai pozzi di Pantanelli.

Dalla Prefettura è arrivato l’invito  affinché i comuni sensibilizzino la popolazione ad essere parsimoniosa all’uso dell’acqua, evitando sprechi e utilizzi impropri.

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Si torna a scavare a Licata nel sito dell’antica Finziade

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Da lunedì prossimo si tornerà a scavare sul monte Sant’Angelo di Licata, nell’Agrigentino, per ricostruire l’impianto urbanistico dell’antica Finziade e conoscere meglio le caratteristiche della vita quotidiana nell’ultima fondazione greca di Sicilia (282 a.C.).

Le attività, sostenute dal Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e dal direttore, Roberto Sciarratta, a seguito di una convenzione stipulata tra l’ente Parco e il Cnr di Catania, rappresentano l’avvio di una nuova stagione di ricerche e si inseriscono nel programma “Finziade project”, diretto dagli archeologi Alessio Toscano Raffa per il Cnr-Ispc Catania, e Maria Concetta Parello, con il coordinamento logistico di Rosario Callea, del Parco della Valle dei Templi.

Ricercatori, archeologi e studenti torneranno in cantiere dal 6 al 31 maggio, a dieci anni dagli ultimi interventi in una delle città della Sicilia ellenistico-romana conservate meglio, e si concentreranno su un settore che custodisce abitazioni visibili fino a due metri di altezza. 

Finziade svolse un importante ruolo strategico nel corso del II-I secolo a.C., sia dal punto di vista militare che commerciale, instaurando un precoce legame con Roma durante gli anni Guerre puniche (III sec. a.C.) e beneficiando di una notevole ricchezza, di cui le strutture eccezionalmente conservate sul sito rappresentano un riflesso. Oltre a un nutrito team di ricercatori, archeologi specializzati e studenti provenienti da diverse Università italiane (Catania, Palermo, Napoli, Roma, Milano), prenderanno parte alle attività circa 50 alunni del liceo Linares e dell’istituto Fermi di Licata, oltre 25 volontari dell’associazione Gral (Gruppo di ricerca archeologica licatese) e del Gruppo archeologico Finziade, che si alterneranno durante il mese di scavo.

«Il “Finziade project” si qualifica per la sua forte connotazione pubblica, volta al coinvolgimento attivo della comunità locale, in linea con la politica culturale del Parco – afferma il direttore, Roberto Sciarratta – Vogliamo in questo modo rafforzare il nostro rapporto con l’intera comunità licatese che da sempre si spende per la tutela e la valorizzazione dell’enorme patrimonio archeologico che possiede. Un ringraziamento va, inoltre, alla ditta Edil Pira srl che, nello spirito di collaborazione, ha sponsorizzato la ricerca fornendo le attrezzature per lo scavo».

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Focus sui restauri della Chiesa di Sant’Andrea

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L’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di Culto della Diocesi di Piazza Armerina insieme all’Ufficio Diocesano per la Pastorale del Tempo Libero e del Turismo fanno il punto sullo stato dell’arte degli interventi di restauro che hanno interessato la Chiesa dedicata a Sant’Andrea d Piazza Armerina.

La chiesa Sant’Andrea, meglio nota come Priorato Sant’Andrea, a Piazza Armerina negli ultimi anni è stata oggetto di restauri, ancora non del tutto ultimati.

Questi interventi sono stati eseguiti in parte grazie ai contributi erogati dalla Conferenza Episcopale Italiana sui fondi dell’Otto per Mille, in parte con i Fondi Europei P. S. R. Sicilia 2014/2020, per il tramite dell’Assessorato dell’Agricoltura dello Sviluppo Pesca della Regione Siciliana, altri ancora, da iniziare nei prossimi mesi, con un contributo del FAI, insieme ad altri co-finanziatori, rientrando il sito tra I Luoghi del Cuore del FAI.


Per questi interventi di restauro sono stati eseguite indagini diagnostiche, le quali, oltre ai dati significativi ai fini del restauro, sono state occasioni per sperimentare e per acquisire una maggiore consapevolezza del valore delle metodologie di conoscenza e dei criteri da applicare nei restauri.


Nel caso in cui si intervenga in Beni Culturali Ecclesiastici, come per il Priorato Sant’Andrea, tali indagini coinvolgono inevitabilmente valori e istanze pastorali, non soltanto dal punto di vista storiografico, ma anche per ripensare e riprogrammare il cammino della Comunità Ecclesiale nella contemporaneità nel contesto locale.

L’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di Culto congiuntamente all’Ufficio Diocesano per la Pastorale del Tempo Libero e del Turismo della Diocesi di Piazza Armerina, ha colto l’occasione per riflettere sul percorso condotto, chiedendo agli specialisti coinvolti di comunicare le rispettive esperienze nel corso d un convegno che si terrà giovedì 9 maggio 2024 alle ore 15,30 presso il Priorato Sant’Andrea. Tra gli altri, saranno presenti mons. Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, e don Luca Franceschini, Direttore Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di Culto della Conferenza Episcopale Italiana.

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