Mentre la Nave Greca accoglie oltre mille visitatori in un solo week end e si è guadagnata il titolo di ‘salvatrice’ del destino economico di Gela, altri siti sono abbandonati all’incuria ed al degrado. Eppure fanno parte del patrimonio storico della città e meriterebbero di essere valorizzati.
Ecco una fila di autobus nei pressi del museo della Nave.
Il Castello Svevo, meglio conosciuto come “Castelluccio”, si erge su una collina di gesso e domina la costa a difesa della città di Gela.
Le origini del castello risalgono, secondo antichi documenti storici, al 1143 quando il conte Simone di Butera lo donò all’abate del Monastero di San Nicolò l’Arena di Catania.
Il castello è stato costruito utilizzando la calcarenite gialla e grandi blocchi di calcare bianco che danno all’intera struttura un aspetto davvero gradevole ed imponente, si presenta inoltre privo di decorazioni e merletti, caratteristiche che ne esaltano maggiormente la sua funzionalità.
Ubicato nella contrada Spadaro è facilmente raggiungibile percorrendo la strada che da Gela porta a Catania e si trova a circa 10 km dalla città. Per quanto riguarda l’aspetto architettonico si può notare che la pianta è rettangolare con mura spesse e due possenti torri situate ai lati: la torre ad ovest presenta ancora i resti di una cisterna e di un sala ancora in parte visibile, nella la torre ad est, invece, si può ammirare una cappella scavata nella parete.
Il castello, probabilmente, era organizzato a più piani vista la doppia file di finestre visibili dall’esterno ed anche se ormai sono rimasti solo dei ruderi si possono ancora ricostruire le funzioni delle varie parti. Sono, comunque, ancora presenti parti degli ambienti dedicati alle stalle ed all’armeria e qualche sala residenziale.
Nei prossimi giorni sono proviste manifestazioni in quel sito ma ecco come si presenta:
Le immagini dicono tutto e non serve aggiungere altro.
Nella foto sottostante invece una grande buca di oltre due metri che costeggia l’ingresso della città
Un cielo trapuntato di stelle. Un tappeto di luci e di colori per rendere ancor più bello il cuore del centro storico.
Oggi alle 18,30 l’inaugurazione del percorso di luce creato dai mandala realizzati dai soci della Federcasalinghe in sinergia con l’associazione Agile, la Ghelas e l’Amministrazione comunale in via Pisa ed in via Filippo Morello.
“Il bello crea il bello – dice l’assessore agli Eventi, Romina Morselli – e come amministrazione siamo aperti a suggerimenti anche in termini di idee da parte di privati ed associazioni.
Non ci fermeremo sicuramente in via Pisa perché vogliamo rendere decoroso ed accogliente ogni angolo della nostra città”.
Domani, venerdì 27 giugno, alle ore 10.00, presso il Palazzo del Libero Consorzio dei Comuni di Caltanissetta (ex Provincia), il Presidente Avv. Walter Tesauro accoglierà in visita istituzionale il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Prof. Massimo Midiri.
Si tratta di un incontro di cortesia, dal forte valore istituzionale e strategico, che rappresenta un segnale concreto di attenzione dell’Ateneo palermitano nei confronti del territorio nisseno. L’appuntamento offrirà l’occasione per avviare un dialogo costruttivo sui possibili investimenti dell’Università nella provincia di Caltanissetta, con particolare riferimento all’ipotesi di attivazione di nuovi corsi universitari in loco.
L’obiettivo è quello di promuovere un’offerta formativa più vicina alle esigenze del territorio, contrastando la fuga di giovani verso le grandi città e valorizzando le risorse locali in termini culturali, professionali e sociali.
All’incontro parteciperanno i sindaci dei 22 comuni consorziati e i consiglieri del Libero Consorzio, a testimonianza della forte unità istituzionale e dell’interesse condiviso per un percorso di crescita e rilancio dell’intero comprensorio.
La visita del Rettore Midiri si inserisce in un più ampio percorso di confronto e cooperazione tra enti locali e istituzioni accademiche, promosso con convinzione dal Presidente Tesauro, che intende rafforzare il ruolo del Libero Consorzio quale punto di riferimento per lo sviluppo territoriale e la programmazione condivisa.