I 25 anni della chiesa Regina Pacis la prima opera finanziata con i fondi della Comunita’ eposcopale italiana e realizzata in un anno.
Domenica 27 novembre ricorre il XXV anniversario della inaugurazione della Parrocchia Regina Pacis di Gela. La ricorrenza sarà celebrata con una solenne Eucarestia presieduta dal vescovo mons. Gisana alle ore 10,30.
Era il 23 novembre 1997, Solennità di Cristo Re dell’Universo quando, alla presenza di numerosi sacerdoti, del seminario diocesano e di gran folla di fedeli veniva dedicato da mons. Vincenzo Cirrincione l’edificio di culto e inaugurati gli annessi locali della parrocchia.
Ci sono voluti vent’anni perché la comunità potesse avere il suo tempio e i locali per svolgere le attività pastorali. Infatti l’istituzione giuridica della parrocchia risale al 1986 e nel luglio di quell’anno mons. Cirrincione aveva nominato come parroco don Angelo Strazzanti, allora vicario parrocchiale a S. Antonio, sempre a Gela.
L’opera è stata finanziata in gran parte con i fondi che la CEI destina alla nuova edilizia di culto, prelevati dall’otto per mille. Il suo costo complessivo ammonta a 2.560.000.000 di lire finanziati dalla CEI per 1.750.000.000, di cui 150 milioni sono serviti per l’acquisto dell’area. La redazione del progetto e la direzione dei lavori fu affidata all’Ing. Ugo Granvillano. I lavori per la costruzione, affidati alla impresa Martorana di Gela, conobbero tempi da record: iniziati il 20 gennaio 1996 furono consegnati il 19 marzo 1997. La chiesa sorge nel quartiere di Fondo Iozza e Zona X a ridosso della ferrovia Gela-Licata. Il suo territorio comprendeva al tempo circa 5 mila abitanti, in gran parte giovani famiglie. Molto viva la realtà giovanile, animata dal gruppo CESMA che svolgeva, e continua a farlo, attività oratoriali fin dal suo sorgere. Mons. Cirrincione, visibilmente soddisfatto, nel corso della sua omelia si espresse in questi termini: “Inauguriamo oggi questo tempio santo e questo complesso parrocchiale: centro dinamico di vita ecclesiale. Lo sappiamo: esso è sorto per la volontà e l’intervento della Conferenza Episcopale Italiana, della nostra Diocesi, ma soprattutto e principalmente per la volontà tenace e l’intervento generoso della comunità parrocchiale di Regina Pacis di Gela. Caratteristica particolare di questa realizzazione è proprio questa: ogni parte, pur minima, di questo edificio risente della partecipazione e, direi dell’affetto di molte persone, per cui possiamo veramente chiamarla la “nostra” parrocchia. È un segno di una comunità che si è manifestata e si è sviluppata man mano che si effettuava la costruzione. Chiesa-Tempio e Chiesa-Comunità sono cresciute insieme. Ne ringraziamo il Signore e celebriamo con verità l’Eucaristia, rendimento di grazie e sacrificio di lode”.
Scriveva don Angelo Strazzanti nel numero dell’anno 1996 della Rivista della Chiesa Piazzese: “Quando nel lontano luglio 1986 mons. Vincenzo Cirrincione eresse la parrocchia Regina Pacis, nominando come parroco don Angelo Strazzanti, si pensò subito ad una piccola porzione di Chiesa, una zona pastorale. Nessuno avrebbe scommesso che da lì a breve tempo l’azione pastorale incipiente si sarebbe trasformata subito in un organico progetto sociale, culturale ed ecclesiale… Il 10 marzo 1996 lo stesso vescovo ha posto la prima pietra della nuova chiesa alla presenza delle autorità e del popolo di Dio proveniente non solo dal territorio parrocchiale, ma anche da altre parti della città. Una festa suggestiva e commovente per la parrocchia, ma anche una festa per tutta la città di Gela arricchita da un’altra struttura educativa per molti ragazzi e giovani”. Da allora molto è cambiato ma la comunità che vi si raduna rimane un luogo importante di aggregazione e di espressione della fede. Da Settegiorni
Gela – Nell’ambito del percorso nazionale di “Biologia con curvatura biomedica”, attivato presso l’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Carlo Maria Carafa” di Mazzarino-Riesi diretto dalla Dirigente Adriana Quattrocchi, nella giornata odierna gli alunni delle classi quarte del Liceo Scientifico e del Liceo Classico hanno visitato il Presidio Ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela.
Il percorso, riconosciuto e autorizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è realizzato in collaborazione con la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e ha l’obiettivo di fornire agli studenti competenze specifiche nel campo biologico e sanitario, orientandoli verso percorsi di studio universitari coerenti e consapevoli.
Gli studenti sono stati accompagnati dalle professoresse Concetta Chiolo e Anna Maria Lo Bue, l’esperienza formativa è stata coordinata dal Dott Salvatore Pasqualetto Vice Presidente dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri della Provincia di Caltanissetta.
Durante la visita, accompagnati dal Direttore Sanitario Dott Alfonso Cirrone Cipolla e dalla Dirigente Dott.ssa Valeria Cannizzo della Direzione Medica di Presidio, gli studenti hanno potuto simulare il percorso di un paziente trasportato in ospedale tramite il servizio di emergenza 118, con accesso al Pronto Soccorso MCAU, osservando le fasi di accettazione, assegnazione del codice di triage e presa in carico.
Il percorso è poi proseguito presso le Unità Operative di Radiodiagnostica, dove, guidati dalla Dott.re Sacco Tecnico di Radiologia e dal Dott Amico Dirigente Radiologo della Unità Operativa , gli studenti hanno osservato le moderne apparecchiature diagnostiche in uso, tra cui ecografi di ultima generazione, TAC e sistemi di radiologia digitale.
La visita è continuata presso il Laboratorio Analisi, con l’accoglienza del Dirigente Dott. Cannizzo e del Tecnico di Laboratorio Dott. Bonaffini, che hanno mostrato l’intero processo di analisi di esami ematochimici e microbiologici, dalla ricezione del campione alla processazione, identificazione del patogeno e invio dei referti alle Unità Operative.
Grande interesse anche per il Centro Trasfusionale, dove gli studenti hanno potuto conoscere le modalità di lavorazione, conservazione e utilizzo delle sacche di sangue.
Infine, l’incontro con il Direttore Medico di Presidio, Dott. Alfonso Cirrone Cipolla, ha permesso agli studenti di approfondire le nuove sfide organizzative che coinvolgono la sanità ospedaliera e territoriale, in particolare alla luce delle novità introdotte dal DM 77/2022 e della riorganizzazione in corso con il PNRR, che vedrà nascere nuove strutture e servizi tra ospedale e territorio entro il 2026.
Il Direttore Generale dell’ASP di Caltanissetta, Dott. Salvatore Lucio Ficarra, ha espresso grande soddisfazione per l’iniziativa:“È una nuova opportunità per i ragazzi della nostra provincia, che potranno così contare su percorsi di orientamento più aderenti alle proprie inclinazioni personali e su esperienze formative di alto valore all’interno delle nostre strutture ospedaliere”
Il popolo dei fedeli con il naso all’insù e il cuore in gola, è già in attesa della fumata bianca che annuncia la scelta del 267° papa della storia del soglio Pontificio di Pietro. Nelle chiese si moltiplicano le preghiere allo Spirito Santo affinchè possa ispirare i cardinali, che si riuniscono per le votazioni il 7 maggio, ad operare la scelta giusta sul nuovo Papa che, in ogni caso, verrà accolto dai credenti con entusiasmo.
Il termine Conclave deriva dal latino cum clave, cioè “chiuso con la chiave”. Il conclave è la riunione del collegio cardinalizio della Chiesa cattolica per l’elezione del nuovo papa, nonché la sala dove avviene l’importante riunione.
L’evento storico che diede questo nome all’elezione dei pontefici risale al 1270, quando gli abitanti di Viterbo, allora sede papale, stanchi di anni di indecisioni dei cardinali, li chiusero a chiave nella sala grande del palazzo papale e ne scoperchiarono parte del tetto, in modo da costringerli a decidere al più presto chi eleggere come nuovo pontefice, ruolo che andò a papa Gregorio X, che istituisce il conclave nel 1274, con la costituzione apostolica Ubi Periculum, mentre il primo conclave ufficiale sarà quello del 1276, quindi il conclave del 2025 sarà il 76⁰ strutturato nella forma stabilita dalla costituzione apostolica Ubi Periculum; il fatto è stato ricordato nel capoluogo della Tuscia con l’inaugurazione nel 2016 di un nuovo allestimento che ricorda quelle vicende.
Tuttavia il primo pontefice eletto cum clave fu papa Gelasio II, eletto il 24 gennaio 1118 all’unanimità dei cardinali riuniti nel monastero di San Sebastiano sul Palatino, luogo segreto e chiuso al pubblico scelto appositamente per evitare interferenze esterne sulla scelta del successore di Pietro (si era in piena lotta per le investiture).
Nel 1492 viene celebrato il primo conclave nella Cappella Sistina (che porterà all’elezione di papa Alessandro VI), che da lì in avanti diviene sede principale per i conclavi. Nel 1878 (anno dell’elezione di papa Leone XIII) diviene sede fissa.
Il giorno fissato per l’inizio dell’assemblea, tutti i cardinali si riuniscono nella basilica di San Pietro e vi celebrano la Missa pro eligendo Romano Pontifice, presieduta dal cardinale decano. Il pomeriggio stesso i cardinali elettori, in abito corale, si ritrovano presso la Cappella Paolina e, cantando le litanie dei santi e il Veni Creator Spiritus, si avviano in processione verso la Cappella Sistina, dove, nei giorni dell’interregno, si è proceduto a installare un pavimento sopraelevato (di 70 cm, in linea con i gradini dell’altare) in legno rivestito da moquette, con uno scopo sia pratico (proteggere il pavimento cosmatesco, facilitare il movimento dei cardinali e il posizionamento degli arredi del conclave) che simbolico: il pavimento infatti “livella” tutti i cardinali elettori, evitando che qualcuno si posizioni più o meno in alto degli altri, e idealmente li “distacca” dal mondo esterno.
Palermo – “In Sicilia il bracconaggio è ormai fuori controllo, e si spara tutto l’anno ovunque e persino in alcune aree naturali protette, anche a causa della deregulation venatoria della Regione”. Questo il grido d’allarme delle strutture regionali di Legambiente, LIPU e WWF all’indomani della notizia della denuncia di 6 cacciatori di frodo maltesi bloccati a Pozzallo (RG) mentre rientravano in patria con 500 kg di carne di cinghiale, 10 fucili e centinaia di cartucce, dopo una serie di battute di caccia nel ragusano.
Secondo le organizzazioni ambientaliste, “che la Sicilia sia diventata ‘terra di nessuno’ a disposizione di bracconieri evidentemente è noto persino all’estero! La situazione si è aggravata a causa dei provvedimenti e delle deroghe emanati negli ultimi anni dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura che – col pretesto del controllo selettivo dei cinghiali e dei daini – ha favorito la circolazione di cacciatori in ogni periodo dell’anno ed anche all’interno di alcune aree naturali protette, dove è impossibile distinguere gli spari dei ‘controllori’ autorizzati da quelli dei bracconieri che volutamente si muovono negli stessi giorni, per l’assenza di controlli e per l’effetto ‘copertura’ che i piani di abbattimento comportano”.
“I controlli? inesistenti: il Corpo Forestale Regionale ormai non è in grado di assicurare la necessaria presenza sul territorio, anche per il personale ridottissimo” – denunciano Legambiente, LIPU e WWF – “gli uffici regionali competenti in materia faunistico- venatoria si limitano alle autorizzazioni e alla parte burocratica, senza nessuna attività operativa di vigilanza”.”Riteniamo inaccettabile l’utilizzo delle norme sul controllo della fauna in sovrannumero per favorire, di fatto, una liberalizzazione dell’attività venatoria anche in alcune aree naturali protette, con rischi crescenti per l’incolumità di visitatori ed escursionisti” – concludono le tre Associazioni ambientaliste -.
“Chiediamo agli Assessori Regionali all’Agricoltura e al Territorio e Ambiente, e ai Dirigenti Regionali dei Dipartimenti Sviluppo Rurale e Ambiente di sospendere immediatamente ogni attività di abbattimento, soprattutto nelle aree naturali protette ed in questo periodo ecologicamente delicatissimo della stagione riproduttiva degli animali, di adottare soluzioni alternative per la fauna selvatica in soprannumero in casi di documentati danni, e di riattivare un serio e reale servizio di vigilanza venatoria e controllo antibracconaggio.