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Una pubblicazione sulla teoria della parafiscalità che l’economista gelese Emanuele Morselli lanciò nel 1938

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Sulla teoria della parafiscalità dell’economia e scienziato Emanuele Morselli, il Prof. Alessandro Morselli ha pubblicato un suo lavoro nella rivista scientifica “Il Pensiero Economico Moderno, XLII, 1-2, 2022″.

Nel lavoro si pone in evidenza l’importante contributo scientifico compiuto dall’economista gelese, Prof. Emanuele Morselli nel percorso di sviluppo della finanza pubblica.

Il Prof. Morselli, a seguito degli studi sulle finanze degli enti pubblici non territoriali, giunse ad elaborare, nel 1938, la ‘Teoria della parafiscalità’, originale e propositiva, in grado di consentire un importante avanzamento della dottrina della finanza pubblica. Tale teoria rappresenta una cultura innovativa di studi teorici, che presenta, nel contempo, un interesse pratico, suscitando attenzione presso la Corte dei Conti nel suo esercizio di controllo attraverso i bilanci dello Stato, ma anche all’estero in vari Stati europei ed extraeuropei. La qualificata e ampia produzione scientifica del Prof. Emanuele Morselli, estendendosi anche all’economia politica, alla sociologia e alla politica economica, gli è valsa il conferimento, da parte del Presidente delle Repubblica Giovanni Leone, del titolo di “Professore emerito”.

Nelle “Conclusioni”, Alessandro Morselli scrive: “Gli studi compiuti da Emanuele Morselli hanno dato un significativo contribuito al percorso di sviluppo della finanza pubblica. Originale e propositiva risulta essere la ‘Teoria della parafiscalità’ fondata nel 1938, che ha consentito un avanzamento della dottrina della finanza pubblica. Come afferma Stefani (1960), la volontà di individuare i criteri della separazione della sicurezza sociale dei lavoratori dalla finanza pubblica, ha suscitato l’interesse verso la realizzazione della teoria della parafiscalità, vale a dire di una finanza delle prestazioni sociali obbligatorie distribuite ai componenti di determinate categorie economiche dietro versamento di contributi obbligatori, diversa dalla finanza pubblica tradizionale. Ciò provocò delle critiche per la tendenza all’allargamento a tutta la popolazione delle prestazioni della sicurezza sociale, sulla base del presupposto del bisogno e il continuo intervento pubblico per integrare il finanziamento delle spese, provocando forti dubbi circa la distinzione, sia teorica, che di fatto, tra finanza della sicurezza sociale e finanza pubblica tradizionale.
“Il fenomeno della parafiscalità negli anni ’30 in Italia scaturisce da un’esigenza di decentramento finanziario verso enti pubblici nuovi, come pure a seguito di un significativo intervento dello Stato nell’economia. In tale preciso momento storico la necessità di primaria importanza riguardava il reperimento di ulteriori strumenti finanziari per far fronte a nuovi costi, senza pesare ulteriormente sulla fiscalità generale”.

Riportiamo alcuni passi dell’articolo tratti dal secondo paragrafo:
“Emanuele Morselli (1899-1975) nasce a Gela il 29 luglio 1899. Laureato in Scienze economiche e commerciali (1921), in Scienze applicate alla carriera diplomatica e consolare (1923), in Magistero per il diritto e l’economia, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Negli anni accademici 1935-37 teneva l’incarico della Politica economica e finanziaria nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Nel 1937 gli venne conferito l’insegnamento della Scienza delle finanze e Diritto finanziario nell’Università di Messina. Nel 1946 fu chiamato all’Università di Ferrara, dove fondò l’«Istituto di Finanza Pubblica», che poté subito acquisire rinomanza anche all’estero e diede inizio nel 1948 alla pubblicazione, come direttore, dell’«Archivio Finanziario». Nel febbraio del 1954 lasciò l’insegnamento dell’Università di Ferrara al suo discepolo Giorgio Stefani, per trasferirsi alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Palermo, dove diresse l’«Istituto di Scienze Finanziarie» e prese la cattedra di Scienza delle finanze al posto di Giuseppe Ricca Salerno. Fece cicli di lezioni e conferenze all’estero: nel 1952 in Portogallo e Spagna; nel 1953, su invito del governo brasiliano, presso le Università; in Uruguay presso l’Università di Montevideo e Argentina (1953); in Bolivia, nel Perù e nel Cile nel 1954. Fu fondatore nel 1957 dell’«Istituto per la Contabilità Nazionale» (ISCONA) e in concomitanza a quella data, introdusse l’insegnamento della Contabilità nazionale nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Palermo, che affidò all’Onorevole Giuseppe Pella.
Il Morselli fondò nel 1938 la ‘Teoria della Parafiscalità’, che permise una rapida espansione della finanza pubblica, suscitando consensi e dissensi, approfondimenti e sviluppi in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Jugoslavia, Grecia e in tutti i paesi dell’America Latina e nel Giappone. Una delle ultime fatiche scientifiche del Morselli è la «Collezione di Storia della Finanza Pubblica», a cura dell’Istituto di Scienze Finanziarie dell’Università di Palermo, in 12 volumi, più un tredicesimo contenente gli indici analitici ed alfabetici per materie e nomi (Cedam, 1961-62). Senza dimenticare i sedici grossi volumi dell’«Archivio Finanziario», di cui il sedicesimo volume «Tavole Ventennali» è un indice della materia contenuta nei precedenti volumi e gli «Archives Internationales de Finances Publiques».
Morselli fu insignito del «Premio per la cultura» della Presidenza del Consiglio dei Ministri (1964), e del premio internazionale «Sileno d’oro» (1964) insieme al Premio Nobel Salvatore Quasimodo.
Nella ricerca scientifica Morselli si concentrò sulla teoria pura e sugli ordinamenti positivi della finanza pubblica contemporanea, ma anche sulla ricerca storica e bibliografica. Così, ricordiamo, ad esempio, La dottrina del tributo (1932), Storia e Storiografia sul pensiero finanziario (1960), La storia della scienza della delle finanze in Italia (1960). Anche per il diritto tributario Morselli è stato uno dei primi in Italia a proporre l’insegnamento, con inizio dal 1955 nella Facoltà di Economia e Commercio di Palermo. L’opera La dottrina del tributo (1932) è stata tradotta e pubblicata in greco ad Atene nel 1964, in spagnolo a Madrid, sempre nel 1964. Il Compendio di scienza delle finanze (1930) è arrivato alla quarantatreesima edizione e tradotto e pubblicato a Buenos Aires (1947), in lingua spagnola e lingua greca nel 1958.
Ancora una volta ricordiamo che la sua ‘Teoria della parafiscalità’ sta all’origine di un innovativo settore di studi teorici aventi, nel contempo, un grande interesse pratico. Legato a tale teoria, Morselli, ha affermato il principio di unità della finanza pubblica. Questo principio è stato considerato dalla Corte dei Conti che se ne avvale nel suo esercizio di controllo, attraverso i bilanci dello Stato, di tutta la finanza pubblica del Paese, facendone una premessa nelle relazioni ai Rendiconti generali dello Stato che vengono presentati annualmente al Parlamento in sede di controllo politico.
Il perimetro degli studi del Morselli si estende oltre la scienza delle finanze e il diritto finanziario, comprendendo anche gli studi di economia politica e applicata, di sociologia e politica economica: una prima raccolta di studi sono presenti nel volume Politica e sociologia economica (1930). Inoltre, ricordiamo Riflessioni storico-critiche sull’economia politica riguardo agli imprenditori minimi: frammento di economia sociale (1948), Economia agraria e sistema bancario (1945), ristampata nel 1954 con il nuovo titolo: La logica dell’agricoltura nel credito e nell’economia sociale.
Con la sua molto estesa produzione scientifica, Morselli ha posto in evidenza nella Scienza delle Finanze tutta la realtà umana per le sue molteplici implicazioni di ordine storico, filosofico, sociologico, letterario, segno della sostanziale interdisciplinarietà delle scienze umane.
Infine, ricordiamo la firma del decreto del Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, il 19 giugno 1973, che conferisce il titolo di “Professore Emerito”, al prof. Morselli dell’Università di Palermo.
Dopo la morte (29 novembre 1975), un importante viale del quartiere residenziale di Caposoprano di Gela (sua città natale) porta il suo nome. E sempre a Gela, alla sua memoria, è stato intitolato un Istituto Tecnico Industriale Statale, come pure l’Aula Magna della scuola media Paolo Emiliani Giudici porta il suo nome. A Palermo la via pubblica che conduce all’Agenzia delle Entrare gli è stata intestata.

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Archeologo o avventuriero? In scena il “Processo a Giovanni Battista Belzoni”

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Ragusa- Un evento culturale originale e coinvolgente animerà la serata di mercoledì 25 giugno alle ore 18:00 presso la Chiesa della Badia di Ragusa in Corso Italia, 99.

Si tratta del “Processo a Giovanni Battista Belzoni”, una messa in scena giudiziaria per interrogarsi sulla figura storica dell’esploratore padovano: fu un pioniere dell’archeologia o un semplice avventuriero?

L’iniziativa, che si inserisce nel ciclo di eventi dedicati alla divulgazione storica in chiave teatrale, vedrà confrontarsi due relatori d’eccezione: Claudia Gambino, chiamata a difendere l’operato di Belzoni, e Lucio Bonafede, che ne sosterrà l’accusa.

A presiedere il dibattito, nel ruolo di giudice super partes, sarà Alessandro Cecchi Paone, noto divulgatore scientifico e giornalista.

L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune di Ragusa, fa parte delle iniziative collaterali della Mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo”, e rappresenta un’occasione unica per riflettere, con rigore storico ma anche con un tocco di teatralità, su una delle figure più controverse dell’egittologia dell’Ottocento.

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Manfria tra abbandono e degrado:i residenti chiedono risposte

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Contrada Manfria, una delle aree costiere più belle e frequentate del nostro territorio, sta vivendo un periodo di profondo degrado e abbandono. Lo denuncia la consigliera di FdI Sara Cavallo che ogni giorno è contattata da tanti cittadini e residenti esasperati da una situazione ormai divenuta insostenibile.

“Le criticità sono numerose e gravi. La sicurezza stradale è ormai un lontano ricordo: le strade sono dissestate, prive di manutenzione e di pulizia ordinaria, con vegetazione invadente, buche profonde . Non è un caso se negli ultimi mesi si sono registrati numerosi incidenti, anche gravi, che potevano e dovevano essere evitati con un minimo di attenzione da parte dell’amministrazione comunale” – dice.

“Ma non è tutto. A rendere ancora più inaccettabile il quadro- aggiunge- è l’assoluta mancanza di servizi basilari, come gli accessi al mare adeguati e inclusivi. È inconcepibile che, nel 2025, in una località a vocazione turistica come Manfria, non siano presenti passerelle per persone con disabilità, negando così il diritto alla fruizione del litorale a tutti i cittadini. Parliamo di un’assenza non solo ingiustificabile dal punto di vista umano e sociale, ma anche in contrasto con ogni principio di civiltà e inclusività”

I residenti si sentono abbandonati, privati della minima attenzione da parte delle istituzioni. Da parte mia, continuerò a portare avanti queste istanze in Consiglio comunale, chiedendo con forza interventi urgenti e concreti. Non possiamo accettare che un’intera contrada, ricca di potenzialità e bellezze naturali, venga lasciata al suo destino”

“L’amministrazione ascolti finalmente la voce della gente e intervenga.Manfria merita rispetto, sicurezza e decoro”- conclude la consigliera

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“Coloriamo il centro storico”, giovedì l’inaugurazione dell’installazione artistica con i mandala

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Verrà inaugurata giovedì 26 giugno alle 18.30 l’installazione artistica del titolo “Coloriamo il centro storico”, promossa dall’associazione Federcasalinghe insieme ad Agile Gela. Le due realtà presiedute rispettivamente da Graziana Cannadoro e Francesco Di Silvestre, con il sostegno dell’amministrazione comunale, hanno ideato un modo originale per decorare via Pisa e parte di via Morello attraverso la posa di 310 mandala realizzati in appena due settimane da quaranta donne.

Tra loro anche la signora Concetta, nonnina di 101 anni che ancora con passione porta avanti l’attività artigianale dell’uncinetto. Diverse le aziende e le attività commerciali che hanno sostenuto il progetto, il cui coordinamento tecnico è a cura di Renato Belluccia. Il sindaco Terenziano Di Stefano e l’assessore Romina Morselli hanno lodato l’impegno di tutti i partecipanti: «Un grande lavoro di squadra per un equilibrio di colori che dona forza ed energia. Un bel messaggio alla città». 

Le commissioni consiliari Ambiente-Decoro urbano e Cultura hanno partecipato attivamente, con la “regia” dell’assessore al turismo Morselli, sostenendo il lavoro delle tante signore partecipanti e coinvolgendo la città. Una sinergia positiva tra pubblico e privato che giovedì troverà “la luce” nell’evento inaugurale.

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