Delia – Sensibile al tema del rispetto della persona e al principio di uguaglianza, l’Amministrazione Comunale, per il Giorno della Memoria, in ricordo dello sterminio e delle persecuzione del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, venerdì 2 febbraio, alle ore 9:30, ospiterà presso l’Aula Consiliare la scrittrice Lia Levi, la quale ha testimoniato la sua esperienza di bambina vittima delle persecuzioni razziali nel suo primo romanzo “Una bambina e basta”, pubblicato nel 1994 e vincitore di prestigiosi premi.
“Anche quest’anno, come da sempre, l’amministrazione comunale ha voluto celebrare adeguatamente il Giorno della Memoria. Lo ha fatto negli anni sempre con un’interazione, in sinergia con la scuola, rendendo partecipi i ragazzi attraverso la consegna di vari libri, come il libro su Anna Frank, l’edizione tascabile della Costituzione Italiana e la consegna del libro di Primo Levi – Se questo è un uomo e adesso abbiamo voluto fare un salto di qualità invitando proprio qui la scrittrice, la quale incontrerà i ragazzi delle scuole che si sono preparati a questo incontro leggendo il libro e preparando vari lavori, vari elaborati, con i propri insegnanti” – dice l’assessore all’istruzione Paolo Lauricella.
La scrittrice di questo libro, libro che è alla sua ventesima edizione, incontrerà i ragazzi delle classi quinte della scuola primaria e di tutte le classi della scuola secondaria di I grado, raccontando la propria esperienze e interloquendo con i ragazzi, i quali sentono e vivo sempre in modo particolare il periodo in cui cade il Giorno della Memoria. L’assessore alla Cultura Deborah Lo Porto: “Sarà sicuramente un momento importante questo di incontro a tu per tu tra i ragazzi e la Sig.ra Lia Levi.
Un momento nel quale la scrittrice si racconterà, consegnando a tutti la testimonianza cruda dell’esperienza terribile vissuta sulla propria pelle. Ed è proprio attraverso il racconto, questa piccola arma, alle nuove generazioni che si perpetua la memoria di quegli anni atroci, anni passati, ma che si ripropongono anche oggi seppure in forme diverse. Basta pensare ai recenti scontri in Ucraina, a Gaza e in altre realtà del mondo. Mi auguro, e, anzi, sono sicura, che la cultura e la memoria perpetuata, raccontata, tramandata dalle vecchie alle nuove generazioni, specialmente in prima persona da chi ha vissuto tutto sulla propria pelle, sia la vera arma affinché gli errori del passato non vengano commessi nuovamente nel futuro”. Per l’amministrazione Bancheri è un orgoglio ospitare l’autrice Lia Levi, per dare testimonianza sempre più attiva e viva del ricordo e della memoria.
“Quello che so di te”, libro di Nadia Terranova finalista all’edizione 2025 del Premio Strega, presentato in città nel corso di un incontro tenutosi alla pinacoteca comunale. Un ritorno a Gela per l’autrice, che già nel 2022 era stata in città per presentare “Trema la notte”: anche in questo caso l’evento è stato promosso e organizzato dalla Libreria Orlando e presentato da Paola Greco, che ha dialogato con la scrittrice.
Un dialogo profondo e ricco di spunti interessanti per il numeroso pubblico presente: si è rivelata troppo piccola la pinacoteca di viale Mediterraneo, location resasi necessaria a causa del forte vento. In un primo momento, infatti, la presentazione era prevista al Belvedere.
«Per la seconda volta un mio romanzo è entrato nella cinquina finalista del premio Strega, un bellissimo passo – ha detto Nadia Terranova -. I libri si scrivono per ispirazione, chi scrive sa di andare incontro alla delusione, all’accettazione o all’entusiasmo dei lettori. Quando c’è entusiasmo ovviamente è bello, però devo confessare che la cosa più importante oggi è scrivere i libri che voglio scrivere. Scrivere un romanzo è un’arte e un impegno, significa stare in un territorio segreto per molto tempo finché la tua creatura non esce».
L’incontro è stato introdotto dalla prof. Lina Orlando ed è stato realizzato grazie al patrocinio dell’amministrazione (tramite l’assessorato alla cultura guidato da Peppe Di Cristina) e al sostegno di diversi sponsor privati. Le letture sono state a cura di Maria Carla Aldisio, musiche di Nuccia Scerra e Pietro Lo Chiano. Una presentazione molto apprezzata dai tanti presenti.
Le nozze di due giovani gelesi, Letizia Scicolone e Giovanni Bessio, sono state occasione per un gemellaggio ideale tra Gela e Saint Julien a Malta.
Letizia e Giovanni hanno scelto di celebrare le loro nozze nell’isola in cui si sono fatti la promessa di matrimonio durante una vacanza. Hanno organizzato con cura il loro giorno più bello coinvolgendo un folto numero di amici e parenti gelesi che si sono recati a Malta per festeggiare con loro, prima partecipando alla cerimonia religiosa celebrata da don Giuseppe Fausciana alla Chiesa di Santa Maria della Vittoria, poi al banchetto di nozze nella bellissima locazione del Westin Dragonara di Saint Julien.
La presenza di una nutrita comunità gelese e di maestranze siciliane impegnate nelle nozze non è passata inosservata a Saint Julien (la notizia si era diffusa già da qualche tempo durante i preparativi) e così il sindaco di Saint Julien Guido Dalli ha voluto essere presente e portare una testimonianza di affetto e gratitudine agli sposi e alla comunità gelese. Accompagnato dalla gelese Ivana Legname che da anni vive a Malta e cura i rapporti tra le due isole, il sindaco di Saint Julien, prima del banchetto nuziale, ha preso la parola per augurare una lunga vita felice agli sposi, parlando di Saint Julien e di Gela, delle cose in comune e ringraziando gli sposi per avere scelto la sua terra nel giorno del si. Ha poi consegnato un attestato di ringraziamento e omaggiato sposi e genitori della croce di Malta e del simbolo del municipio di Saint Julien. Guido Dalli ha partecipato per tutta la durata alla festa di nozze divertendosi insieme agli altri invitati, dialogando con loro ed apprezzando vari aspetti delle tradizioni siciliane e gelesi in particolare.
A Saint Julien lavorano vari gelesi.Tra gli invitati alle nozze come amico degli sposi c’era il giovane gelese Andrea Bellavia che ha portato a Malta la tradizione pasticcera e gastronomica della sua famiglia aprendo con la moglie un ristorante poco distante dal Westin Dragonara che è stato in questi giorni il luogo in cui gli invitati di Letizia e Giovanni si sono sentiti come in casa.
Una graditissima visita quella del sindaco Dalli che ha reso ancor più piacevole il giorno del si di Letizia e Giovanni, vissuto con allegria e gioia. Molto apprezzata dai partecipanti anche l’omelia di don Fausciana incentrata sulla bellezza del matrimonio cristiano. Agli sposi è giunta anche la benedizione di Papa Leone.
E alla fine il sogno degli abitanti del quartiere Borgo è realtà: il museo all’aperto di via Di Bartolo prende ufficialmente vita. Questa mattina l’inaugurazione del sito, che rende fruibile al pubblico la necropoli di età arcaica rivenuta nel 2019 durante i lavori di posa della fibra ottica. Un piccolo cimitero dei bambini, con dieci sepolture ed il loro prezioso corredo funerario.
I lavori sono stati finanziati ed eseguiti dalla ditta Open fiber, questa mattina rappresentata da Clara Distefano (regional manager Sicilia e Calabria sud), che ha curato la musealizzazione del sito insieme alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Caltanissetta, guidata da Daniela Vullo. Progettista e direttore dei lavori l’arch. Paolo Marchisciana.
Presente al taglio del nastro anche l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato. Il sindaco Terenziano Di Stefano ha sottolineato come la città sia attraversata oggi da una «emozione incredibile, che si vede anche negli occhi dei nostri concittadini».