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Dall'Italia e dal Mondo

Dolce & Gabbana investono a Taormina

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Taormina, una delle perle della Sicilia, si prepara ad accogliere un nuovo capitolo nella sua storia. La rinomata casa di moda italiana Dolce & Gabbana ha ufficialmente rilevato la gestione del Bar Mocambo, situato nel cuore della città in Corso Umberto. Questo locale iconico, amato dai residenti e dai visitatori, si appresta a vivere una trasformazione sotto l’attenta guida degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

Un altro tassello che parte dall’ origine siciliana di Domenico Dolce e arriva alla esaltazione della Sicilia che viene rappresentata nella linea di punta degli abiti dai colori solari della Trinacria. Una scelta condivisa che restituisce dignità all’ immagine della Sicilia, terra di storia antica deturpata dallo spettro della mafia e che oggi è una delle mete privilegiate dei turisti di tutto il mondo. Sarà ancora più attrattiva con la presenza dei due stilisti la cui fama raggiunge il mondo.

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La rigenerazione urbana per il recupero del territorio

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Palermo- La rigenerazione urbana per recuperare e ripopolare ampie porzioni di territorio.
La Sicilia all’avanguardia con decine di progetti: 16 si presentano il 15 a Siracusa
al Festival “Città in scena” anche per promuovere lo sviluppo del settore.
Col “Pnrr” altri 400 milioni per 9 interventi.
Cutrone (Ance Sicilia): “Ingenti investimenti da attivare, ma servono norme chiare.

In Sicilia ci sono milioni e milioni di metri quadri di zone degradate o abbandonate nelle città metropolitane come nelle aree interne, decine di ex opifici industriali, stazioni e plessi pubblici dismessi, complessi di edilizia popolare da risanare: la Sicilia da anni ha raccolto la sfida della rigenerazione urbana per ripopolare queste porzioni di territorio e renderle vivibili, ambientalmente sostenibili, dotate di servizi innovativi, sicure, luoghi di istruzione, formazione, produzione, cultura e integrazione sociale.

E lo ha già fatto in decine di casi, spesso grazie alla collaborazione fra amministrazioni comunali e privati: ben sedici di questi progetti, realizzati o avviati, saranno presentati mercoledì prossimo, 15 maggio, alle ore 10, al Castello Maniace di Siracusa, in occasione della seconda tappa, totalmente dedicata alla Sicilia, dell’evento nazionale “Città in scena, Festival diffuso della rigenerazione urbana”, organizzato da Ance nazionale, Associazione Mecenate 90, Cidac e Fondazione Musica per Roma, con il patrocinio di In/Arch, in collaborazione con Ance Sicilia, Ance Siracusa e Comune di Siracusa, la co-organizzazione dell’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti conservatori della Provincia di Siracusa, dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Siracusa, del Collegio provinciale dei Geometri e Geometri laureati di Siracusa e con il patrocinio della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa.

Parteciperà la presidente nazionale dell’Ance, Federica Brancaccio.
In questa occasione, l’obiettivo di Ance Sicilia è quello di promuovere, attraverso varie proposte anche normative, lo sviluppo del settore. Infatti, c’è ancora tanto da fare, in Sicilia come nel Paese. E ci sono i fondi per tutta Italia. Oltre alle risorse recentemente stanziate da Mef, Bei e Fondo complementare per circa 400 milioni, il “Pnrr” ha dato una forte spinta a questa strategia nazionale finanziando ben 2,8 miliardi per recuperare circa 20mila alloggi tramite i “Pinqua” e i Piani urbani integrati, compresi 9 progetti nell’Isola per realizzare in aree da riqualificare 1.004 unità abitative su un milione di metri quadrati, con una spesa di 214 milioni di euro.

Inoltre, la rigenerazione urbana produce altri due effetti positivi: il presidente della Svimez, Adriano Giannola, nell’intervento a Roma dello scorso 7 maggio su questo tema, ha evidenziato che “le città meridionali nel primo decennio del XXI secolo hanno perso il 3,3% della popolazione. La rigenerazione urbana, coniugando strategie integrate e misure volte alla riqualificazione edilizia ed ambientale del tessuto sociale e produttivo e al perseguimento di un sistema urbano più vivibile e inclusivo delle città del Sud, diventa anche una soluzione al problema dello spopolamento e dell’emergenza abitativa”.
Temi che in Sicilia sono molto sentiti. Infatti, i sindacati degli inquilini calcolano che vi siano oltre 40 mila famiglie in disagio abitativo, a fronte del numero di alloggi vuoti (uno su tre, secondo Openpolis), una parte dei quali potrebbe essere recuperata con la rigenerazione urbana.
“In Sicilia – spiega Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – bisogna favorire gli investimenti che consentono di recuperare il patrimonio edilizio esistente senza sprecare altro suolo. Si sono rivelati particolarmente efficaci quelli realizzati attorno agli scali portuali, come dimostra il caso simbolo della riqualificazione dell’area del molo trapezoidale al porto di Palermo, perché riescono a trascinare gli investimenti sulla rinascita dei rioni adiacenti. Però, per favorire questa strategia – puntualizza Cutrone – amministrazioni pubbliche e investitori privati hanno bisogno di un quadro normativo univoco, chiaro e semplificato. Auspichiamo che al più presto se ne occupi il Consiglio dei ministri e che in Parlamento si trovi una sintesi fra i 7 disegni di legge presentati. E a Siracusa chiederemo anche all’assessora regionale all’Ambiente, Elena Pagana, di superare la frammentazione e l’irrilevanza sostanziale delle norme contenute nelle leggi numero 13 del 2015 e 19 del 2020”.
Il presidente di Ance Siracusa, Paolo Augliera, dichiara: “Ance Siracusa coglie l’opportunità di ‘Città in Scena, Festival della Rigenerazione Urbana 2024’ per condividere le riflessioni che da anni la nostra associazione conduce sulla città di Siracusa, attivando importanti sinergie con l’amministrazione comunale ed i principali stakeholders. Da anni la nostra associazione promuove la ricerca sui temi della rigenerazione urbana, in collaborazione con l’università di Catania, guardando alla mobilità sostenibile e integrata, alla valorizzazione di spazi urbani ed alla loro connessione con le emergenze naturalistiche ed archeologiche che caratterizzano il nostro territorio. Tra gli esiti delle ultime sessioni di ricerca, si evidenzia la grande opportunità di aprire il waterfront del Porto grande di Siracusa ad una migliore fruizione dei cittadini tutti, innescando un processo virtuoso di valorizzazione e rigenerazione di una porzione di città unica e meravigliosa. Tutti i buoni propositi, la buona progettualità deve, tuttavia, essere accompagnata da procedure burocratiche e amministrative semplificate che non facciano perdere importanti occasioni imprenditoriali di investimento, in linea con gli obiettivi di rigenerazione urbana”.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, conclude: “Siamo soddisfatti per la scelta di Siracusa come tappa siciliana del Festival. Questa amministrazione sin dal suo insediamento ha guardato con particolare attenzione alle politiche di rigenerazione urbana quali strumenti di crescita e sviluppo sostenibile di una città. In esse abbiamo investito risorse ed energie, nella piena consapevolezza che da una profonda riqualificazione del tessuto urbano possa derivare anche una crescita sociale e culturale della città. I diversi interventi realizzati ed i tanti ancora in itinere hanno sempre considerato questa componente come parte imprescindibile, insieme a quella urbanistica”.

Di mattina saranno presentati i progetti, realizzati o avviati, di rigenerazione urbana di Caltagirone (“quartiere Matrice e Sant’Agostino”), Catania (“Parco di Sant’Agata Li Battiati e Tremiestieri Etneo” presentato dall’ing. Augusto Ortoleva, “Magma di Librino” della fondazione Antonio Presti e “Area Salinelle dei Cappuccini”), Enna (“periferia Est di Enna bassa”), Marsala (“parco della Salinella”), Messina (“Città del ragazzo” e “risanamento della baraccopoli”); nel pomeriggio sarà la volta di Palermo (“complesso ex area Lolli” presentato dall’arch. Sergio Catalano e dall’imprenditore ed ex vicepresidente nazionale Ance Fabio Sanfratello; e “riqualificazione del Molo trapezoidale del porto” presentato dal segretario generale dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale, Luca Lupi), Ragusa (“ex scalo merci”), Siracusa (“sicurezza delle periferie e nuovo waterfront sbarcadero S.Lucia” presentato dal sindaco Francesco Italia, “nuove fabbriche Spero” presentato dall’ing. Gabriele Venusino, ed “ex albergo scuola” presentato dall’arch. Stefania Di Pietro, dirigente tecnico Iacp Siracusa), Vittoria (“lungomare riviera Lanterna a Scoglitti”), Trapani (“recupero del rione Cappuccinelli.

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Fibromialgia: sindrome invalidante da inserire fra i Lea

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ROMA – La fibromialgia è una sindrome complessa cronica multifattoriale ad eziopatogenesi non ben identificata caratterizzata dall’estrema varietà e differenziazione di sintomi che la esprimono. Proprio oggi, 12 maggio, si “celebra” (dal 1993) in tutto il mondo la Giornata della fibromialgia, patologia che colpisce nel nostro Paese circa due milioni di persone, in grande maggioranza di sesso femminile. La complessità del quadro clinico e la mancanza di biomarcatori fanno si che da un lato ancora si metta in dubbio la sua esistenza e dall’altro che i clinici negli anni anni abbiamo avuto la necessità di stilare diversi criteri classificativi/ diagnostici (ultimi quelli dell’ACR 2016) che li aiutassero a fare una diagnosi corretta e così ridurre il ritardo diagnostico che ancora è comunque molto alto (in media 3/5 anni).

Gli italiani che convivono con i suoi sintomi essenziali sperimentano: dolore cronico diffuso in tutto il corpo, rigidità, facile affaticabilità fisica e mentale; stato pervasivo di mancanza di energia e stanchezza; disturbi del sonno; problemi con il pensiero, la memoria e la concentrazione; alterazioni dell’umore come ansia, depressione facile irritabilità; mal di testa, comprese le emicranie.

Chi è il clinico che può essere a fianco del cittadino-paziente nella sua “battaglia contro la fibromialgia”? E’ il reumatologo. Nell’occasione della giornata mondiale è Daniela Marotto, presidente CReI che interviene puntualizzando che “per una corretta diagnosi di fibromialgia occorre una corretta e attenta valutazione clinica che consideri tanti aspetti oltre al dolore generalizzato e cronico, quali le alterazioni del sonno nei suoi molteplici aspetti (insonnia, difficoltà all’addormentamento, frequenti risvegli), stanchezza e deficit neurocognitivi (la cosiddetta nebbia fibromialgica), e faccia una corretta diagnosi differenziale.

Proprio la complessità della sintomatologia, altamente invalidante spinge il paziente a peregrinare per anni tra vari specialisti che spesso non guardano alla complessità del quadro, ma solo al singolo sintomo ritardando così la diagnosi e di conseguenza peggiorandone la prognosi”. Dalla complessità del quadro clinico si comprende come sia necessario avere un approccio terapeutico multimodale che sia – prosegue Marotto, “solo di tipo farmacologico ma che contempli un‘attività fisica regolare, precise indicazioni alimentari e in alcuni casi terapie psicologiche di supporto quali quelle di tipo cognitivo comportamentale”.

La patologia è riconosciuta come tale in molti paesi, ma tra questi purtroppo non c’è ancora l’Italia. In questa giornata quindi, CreI lancia un messaggio “di sistema” per bocca della sua presidente: “occorre creare una consapevolezza da parte dei cittadini nei confronti del loro stato di malattia, accompagnata dalla creazione di un’alleanza terapeutica con i clinici, e seguita dall’impegno dell’ambiente istituzionale, politico, parlamentare e regionale di dare forma legislativa e normativa alla presa in carico del paziente con fibromialgia, a partire dal suo inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza”.

In Italia sta andando avanti la battaglia di riconoscimento di questa patologia come sottolineato dalla presidente CReI – grazie al anche al lavoro delle associazioni pazienti e all’attenzione delle istituzioni. “Il non riconoscimento come malattia invalidante – prosegue Marotto – è una carenza sostanziale per il nostro Paese a cui per fortuna alcune regioni stanno cercando di porre rimedio, ma proprio in questa giornata occorre lanciare forte il messaggio: i pazienti non possono più aspettare”.

Per fortuna il mondo clinico non è impreparato di fronte ad una patologia che presenta numeri indicativi decisamente preoccupanti. “Gli specialisti in reumatologia, in stretta collaborazione con i medici di medicina generale sono i clinici che direttamente possono intercettare, diagnosticare e rispondere al bisogno di salute del paziente con fibromialgia”, conclude la presidente Marotto, “Noi abitualmente incontriamo nei nostri ambulatori, dalla Sardegna al Friuli, dal Piemonte alla Campania, pazienti che si presentano con quella tipica ampiezza di sintomi preoccupanti che può essere ricondotta alla sindrome fibromialgica. Il messaggio che ci sentiamo di lanciare in questa giornata è come sempre uno solo: non sottovalutate i vostri sintomi, non tenete in silenzio il vostro malessere, non silenziate il vostro dolore. Occorre che si crei una attenzione consapevole di tutti i cittadini verso il proprio stato di salute e che questa attenzione si traduca in una visita dal proprio medico di medicina generale, che saprà indicare la via migliore per accedere allo specialista reumatologo che renderà possibile un affronto tempestivo, preciso e soddisfacente di una sindrome che non più possiamo più considerare invisibile.

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Al Salone del libro sfila il patrimonio storico Inps

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Torino – Circa 9.000 opere d’arte e svariati palazzi storici diffusi su tutto il territorio nazionale. E’ il patrimonio artistico e culturale dell’Inps che si è tramandato nei 125 anni di storia dell’Istituto grazie alla cura e all’attenzione delle persone che vi lavorano. Un patrimonio composto da opere di grande valore, realizzate da artisti più o meno noti, che spesso sono poco conosciute e, seppur esposte all’interno degli uffici, non sono accessibili al pubblico.

Ed è proprio per far conoscere questo patrimonio e valorizzarlo che la Direzione centrale comunicazione dell’ente ha promosso la collana ’20 Opere per 20 Regioni’, una pubblicazione che presenta, per ogni sede dell’Istituto, una selezione delle opere d’arte più significative. Una sorta di viaggio nel patrimonio storico e culturale dell’Inps in cui ogni volume è dedicato a una regione. Un viaggio che questa mattina ha fatto tappa a Torino, con la presentazione, nell’ambito del Salone internazionale del libro, di ‘Inps e Arte – Piemonte’, terzo volume della collana dedicato al patrimonio di opere d’arte che l’istituto conserva nelle sedi regionali e provinciali piemontesi.

“Mi piace immaginare queste opere d’arte all’interno delle nostre sedi come testimoni silenziose delle trasformazioni sociali che sono avvenute nel tempo- ha detto Filippo Bonanni, direttore regionale Inps Piemonte- Sono opere che, per decenni, hanno assistito al lavoro dei nostri dipendenti ma anche al transitare nelle nostre sedi degli utenti che, nel tempo, hanno avuto bisogno dei nostri servizi”. Il volume presenta venti opere d’arte che vanno da ‘Dafne e Apollo’ di Claudio Francesco Beaumont, all’olio su tela ‘Paesaggio’ di Arturo Pividori.

“Le creazioni artistiche contenute nella raccolta- ha spiegato Bonanni- sono frutto di anni di acquisizioni, donazioni e collaborazioni con artisti locali e nazionali, che hanno contribuito ad arricchire il nostro ambiente di lavoro in Piemonte, a ispirare chiunque abbia avuto il privilegio di ammirarle, questo perché l’arte non è solo bellezza e creatività, è anche un ponte che collega le generazioni, dimostrando come possa essere un veicolo di conoscenza e di crescita sociale, linguaggio universale che parla direttamente al cuore”.

Un obiettivo, quello di promuovere e valorizzare la conoscenza del proprio patrimonio artistico e culturale, che l’ente punta a perseguire anche attraverso il progetto ‘Inps arte e cultura’. “Si tratta di un’iniziativa che prevede la realizzazione di una piattaforma di comunicazione digitale, multidisciplinare e multicanale con lo scopo di valorizzare il patrimonio artistico e le iniziative culturali dell’Istituto oltre a promuovere gli eventi, stimolandone la creazione di nuovi e conservandone la memoria”, ha sottolineato Diego De Felice, direttore centrale della comunicazione Inps.

Un progetto di valorizzazione e divulgazione delle opere d’arte dell’Istituto e delle sue eccellenze patrimoniali “che punta anche a creare uno spazio di dibattito. Tra qualche mese speriamo di poter presentare il primo prototipo della piattaforma”, ha concluso De Felice.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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