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Cronaca

La Gdf fa il punto sull’attività del 2020

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Caltanissetta – La Guardia di finanza ha fatto il punto sull’attività condotta nell’ultimo anno e lo fatto nella Caserma “Col. E. Ivagnes”, sede del Comando Provinciale di Caltanissetta, nell’ambito di una cerimonia improntata alla massima sobrietà viste le limitazioni legate all’emergenza sanitaria da Covid-19, il 247° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.
La cerimonia si è svolta alla presenza di S.E. il Prefetto di Caltanissetta – Dott.ssa Chiara
ARMENIA – che è stata accolta dal Comandante Provinciale, Col. Andrea ANTONIOLI.
Alla manifestazione, che si è articolata nella lettura del messaggio del Presidente della
Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale del Corpo –
Generale di Corpo d’Armata Giuseppe ZAFARANA -, hanno partecipato tutti i Comandanti
dei Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Caltanissetta e una ridotta
rappresentanza di personale del Corpo in servizio ed in congedo.
Il Comandante Provinciale ha innanzitutto ringraziato il Prefetto per la significativa presenza
alla cerimonia e per la costante vicinanza al Corpo. Ha poi inteso rivolgere il proprio
ringraziamento a tutti i militari del Comando Provinciale e dei dipendenti Reparti che
quotidianamente operano nella provincia nissena, ricordando i principali ambiti sui quali la
Guardia di Finanza dispiega la propria attività, ovvero la lotta all’evasione, all’elusione e alle
frodi fiscali, il contrasto agli illeciti nel settore della spesa pubblica e la lotta alla criminalità
organizzata, in particolare sotto il profilo economico-finanziario.
Il Prefetto ha espresso vivo apprezzamento per l’attività quotidianamente svolta dalla
Guardia di Finanza, quale polizia economico/finanziaria che opera a presidio e tutela dei
fondamentali valori della collettività, in piena sinergia con le altre Forze di Polizia, anche nel
particolare contesto delle attività di concorso all’ordine e alla sicurezza pubblica.
La Festa Anniversaria rappresenta l’occasione per tracciare un consuntivo del lavoro svolto
dal Corpo nel corso dell’anno 2020.
L’azione della Guardia di Finanza, a tutela dell’economia legale e del corretto funzionamento
delle regole di mercato, punta a recuperare le risorse sottratte al bilancio dello Stato,
dell’Unione Europea, delle Regioni e degli Enti Locali allo scopo di garantirne il corretto
impiego per il benessere della collettività ed il sostentamento delle politiche di rilancio e
sviluppo economico e sociale.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
I finanzieri del Comando Provinciale di Caltanissetta continuano a mettere in campo ogni
sforzo necessario a contrastare frodi fiscali ed economia sommersa, in considerazione degli
effetti distorsivi che tali fenomeni hanno sulle regole del mercato e della concorrenza e, di
conseguenza, sul bilancio dello Stato e degli Enti locali, individuando (attraverso lo sviluppo
di preventive analisi di rischio eseguite sia d’iniziativa che sulla base di indicazioni pervenute
dai Reparti Speciali del Corpo) soggetti economici che presentano “indici di rischio”
meritevoli di approfondimento ispettivo.
Nel corso del 2020, le Fiamme Gialle nissene hanno eseguito complessivamente 89
interventi ispettivi, tra verifiche e controlli, e hanno concluso 76 attività di indagini
delegate dalla Magistratura ordinaria e contabile. L’attività ispettiva ha permesso di far
emergere, tra gli altri, 6 soggetti totalmente sconosciuti al fisco (evasori totali),
responsabili di aver sottratto a tassazione una base imponibile di circa 500.000 euro.
Le frodi fiscali scoperte e i reati tributari accertati hanno determinato la denuncia all’Autorità
Giudiziaria di 108 persone, nonché il sequestro di beni mobili e immobili per oltre 4 milioni
di euro. Nel contempo sono state avanzate all’Autorità Giudiziaria proposte di sequestro
che ammontano a circa 22,5 milioni di euro.
Grande attenzione è stata rivolta, in particolare, all’individuazione di frodi fiscali attuate
mediante l’indebita compensazione di imposte, i cui accertamenti hanno coinvolto oltre 140
soggetti (tra persone fisiche e giuridiche) su tutto il territorio nazionale, che hanno
indebitamente beneficiato di compensazioni d’imposte fittizie e non spettanti, per un
totale di oltre 20 milioni di euro.
Sul fronte della lotta al “lavoro sommerso”, nell’anno 2020, sono stati individuati 54
lavoratori in nero, 10 dei quali percettori del “reddito di cittadinanza”, sorpresi a prestare
la propria opera alle dipendenze di 35 datori di lavoro, a loro volta verbalizzati.
Emblematico il caso di un’attività commerciale, esercente l’attività di bar, totalmente
sconosciuta all’Amministrazione finanziaria, in cui sia il datore di lavoro (evasore totale)
che il dipendente (lavoratore in nero) percepivano il reddito di cittadinanza.
Non da meno è stato l’impegno profuso nel contrasto alle frodi commesse nel settore
delle accise e delle altre imposte indirette sui consumi. Al riguardo, con particolare
riferimento agli interventi finalizzati alla corretta osservanza delle disposizioni in materia di
GPL, nel corso dell’operazione “FUGA DI GAS”, condotta dai militari del Gruppo di Gela
nei confronti di un’importante società ennese operante nel settore dell’imbottigliamento di
gas liquidi, sono state sequestrate circa 16.000 bombole di GPL e 30.000 kg. di prodotto
che, se immesso sul mercato, avrebbe fruttato ricavi per quasi 600.000 euro. L’operazione
assume particolare rilievo anche sotto l’aspetto della tutela della salute e dell’incolumità
pubblica, tenuto conto delle situazioni di potenziale pericolo derivanti dalla vendita di
prodotti altamente esplosivi e non conformi ai requisiti di sicurezza.
Con l’operazione “ACQUA RAGIA”, condotta sempre dal Gruppo di Gela, è stata
sgominata un’organizzazione criminale, composta da 13 soggetti, specializzata nel
contrabbandare carburante da paesi dell’Europa dell’est, che veniva poi adulterato
miscelandolo abusivamente con alcuni solventi, per essere definitivamente ceduto, in totale
evasione d’imposta, a diversi impianti di distribuzione stradale della Sicilia o direttamente a
utenti privati. Nel complesso, è stata contestata l’evasione dei tributi gravanti sugli oli
minerali e sui prodotti per autotrazione per un importo complessivo, comprensivo di tributi
doganali, accisa e IVA, di oltre 437.000 euro ed è stato eseguito il sequestro preventivo
diretto del complesso aziendale di 3 società il cui valore complessivo ammonta ad oltre
13 milioni di euro.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE
DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
La spesa pubblica è un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi
pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di
disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso
complessivo dello Stato e si traduce in un miglioramento complessivo della qualità della
spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita
e sviluppo.
Sono stati 240 gli interventi complessivamente svolti nel 2020 a tutela dei principali flussi
di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a
carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui
si aggiungono 90 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura
ordinaria e contabile.
Le frodi accertate dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario ammontano
a circa 340.000 euro, di cui è stato proposto il sequestro, e che hanno portato alla denuncia
di 9 soggetti.
Con riguardo agli appalti pubblici, nell’ambito dell’Operazione “CERBERO”, condotta dai
militari del dipendente Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Caltanissetta in
collaborazione con personale del locale Comando Provinciale Carabinieri, che ha portato
all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti
di 16 soggetti (amministratori locali, dirigenti pubblici, imprenditori e professionisti), tutte
personalità politiche e imprenditoriali operanti in un comune della provincia nissena, sono
stati individuati appalti irregolari per un valore complessivo di circa 7,5 milioni di euro
Sono stati segnalati alla Magistratura contabile 23 soggetti responsabili di un danno
erariale accertato di oltre 380.000 euro. In tale contesto, particolare attenzione è stata
dedicata al comparto della Spesa Sanitaria, nel quale, con riguardo al contrasto ad ogni
forma di spreco, inefficienza e abuso, è stato individuato un danno erariale di oltre 187
mila euro, con la conseguente segnalazione di 10 responsabili.
Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica
Amministrazione, la Guardia di Finanza di Caltanissetta, nel periodo in considerazione, ha
svolto una decisa azione di contrasto ai fenomeni di assenteismo, corruzione e
peculato, che si è concretizzata nella denuncia di 49 persone, di cui 20 di Pubblici
Ufficiali, e all’arresto di 3 soggetti.
Va ricordata, al riguardo, l’operazione “GHOST”, condotta dal dipendente Gruppo di
Caltanissetta, che ha eseguito un’ordinanza di misure cautelari, emessa dal GIP presso il
Tribunale di Caltanissetta che disponeva la misura interdittiva della sospensione
dall’esercizio di un pubblico ufficio, da sei mesi a un anno, nei confronti di 10 pubblici
funzionari, resisi responsabili di reiterati episodi di assenteismo dal luogo di lavoro.
Nell’ambito delle attività finalizzate a controllare l’indebita percezione di sussidi in danno
dell’Erario, particolare attenzione, in linea con le direttive dell’Autorità di vertice, è stata
dedicata a verificare le condizioni legittimanti la fruizione del cosiddetto “reddito di
cittadinanza” in capo ai soggetti beneficiari, al fine di bloccarne o comunque prevenirne
l’illecita fruizione. Le Fiamme Gialle nissene sono partite dall’esame delle D.S.U.
(Dichiarazione Sostitutiva Unica), riscontrando accuratamente quelle presentate da soggetti
che, sulla base di specifiche analisi di rischio condotte mediante l’utilizzo delle banche dati,
risultavano condannati o sottoposti a misure cautelari per delitti di elevato impatto sociale.
I conseguenti accertamenti hanno permesso di rilevare, nell’anno 2020, 21 casi in cui i
richiedenti avevano omesso l’indicazione di dati riferiti a pregiudizi di carattere penale propri

o di loro familiari conviventi, ovvero non avevano comunicato tempestivamente all’INPS
l’avvenuta detenzione di un proprio congiunto. Tale incompatibilità, in alcuni casi, sussisteva
già al momento della presentazione dell’istanza, in altri è intervenuta durante il godimento
del beneficio. I Finanzieri dei Gruppi di Caltanissetta e Gela e della Tenenza di
Mussomeli hanno così rilevato che percepivano indebitamente la particolare misura di
sostegno economico anche soggetti arrestati per reati che vanno dal traffico di sostanze
stupefacenti, all’estorsione e persino all’associazione a delinquere di stampo mafioso.
Oltre ai suddetti casi, altri beneficiari avevano attestato dati falsi nelle autodichiarazioni con
riguardo a disponibilità patrimoniali e/o reddituali, oppure avevano omesso l’indicazione di
dati economici obbligatori, sia propri che di altri componenti il nucleo familiare.
In definitiva, nel corso del solo 2020, gli interventi complessivamente eseguiti nel particolare
ambito hanno consentito di accertare la frode di oltre 900.000 euro e di denunciare
all’Autorità Giudiziaria 61 soggetti, accertando la non spettanza di somme già percepite per
553.000 euro, di cui è stato richiesto il sequestro, nonché segnalando tutti i casi all’INPS
per il blocco e la conseguente revoca del beneficio, evitando così che anche ulteriori 352.000
euro indebitamente richiesti, ma non ancora riscossi, venissero erogati.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
ED ECONOMICO FINANZIARIA
In tale ambito, la strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni
forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della
criminalità organizzata nonché a prevenire ogni forma di infiltrazione a tutela della
sicurezza economico finanziaria del “sistema Paese”.
Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati
svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 81 soggetti connotati da pericolosità
sociale o economico-finanziaria, che hanno consentito – ex lege 159/2011 – di proporre il
sequestro di beni per un valore di oltre 85 milioni di euro ed effettuare la confisca di
beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro.
Nello specifico, la principale confisca è stata effettuata nei confronti di un imprenditore
agricolo ennese, già condannato per reati connessi alla criminalità organizzata, mentre
le proposte di sequestro hanno riguardato attività condotte dal Nucleo di Polizia
Economico Finanziaria di Caltanissetta nei confronti di imprenditori gelesi attivi nei
settori della vendita di autovetture di lusso ed immobiliare (valore dei beni proposti per
il sequestro 68 milioni di euro) e nei confronti di soggetti gelesi, operanti nel campo
edile e del movimento terra (valore dei beni proposti per il sequestro oltre 17 milioni di
euro)
Sono state denunciate 3 persone nei cui confronti sono stati accertati reati di riciclaggio
e auto-riciclaggio per oltre 3 milioni di euro.
Su richiesta della locale Prefettura sono stati eseguiti 112 accertamenti a riferiti alle
verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
Tra le attività svolte vanno poi ricordate quelle a tutela del mercato dei beni e dei servizi
si pongono quelle a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati,
usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la
corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza. L’attività condotta nello specifico
comparto ha portato, nell’anno 2020, alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 12 persone
e all’irrogazione di sanzioni amministrative nei confronti di 14 soggetti. Sono stati
sequestrati oltre 8.000 articoli contraffatti per un valore complessivo di oltre 30.000
euro (principalmente capi di abbigliamento e di pelletteria, giocattoli, cosmetici, calzature e
accessori tecnologici) e sottratti alla vendita oltre 74.500 articoli che presentavano

irregolarità rispetto alla normativa sulla sicurezza dei prodotti (articoli per fumatori,
prodotti elettrici, medicali, cosmetici e giocattoli), risultati non sicuri e particolarmente
pericolosi per la salute dei consumatori, il cui valore, se immessi sul mercato, sarebbe
ammontato a circa 131.000 euro.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata,
inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le
fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a
fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
In tale contesto, sono stati denunciati 4 soggetti, per i reati di frode in commercio e frode
nelle pubbliche forniture e sottoposte a sequestro oltre 9.000 mascherine. In due casi,
approfittando della situazione di allarme sociale che si era creata all’inizio della pandemia,
le mascherine venivano vendute incrementando il prezzo di vendita in misura decisamente
superiore al prezzo correttamente praticabile.
Nel quadro della più ampia missione di concorso alla sicurezza interna del Paese, i finanzieri
del Comando Provinciale di Caltanissetta hanno continuato a fornire il proprio contributo per
la sicurezza dei cittadini, mediante il controllo del territorio per il contrasto ai traffici
illeciti e la vigilanza di obiettivi sensibili, eseguiti in concorso con la Polizia di Stato e
l’Arma dei Carabinieri.

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Cronaca

Di Stefano alle prese con l’opposizione silenziosa del Pd

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Dove sta la vera opposizione al sindaco Di Stefano? Nella sua maggioranza. Perché l’opposizione consiliare, senza una linea direttrice comune, non usa toni e contenuti virulenti nel commentare la prima relazione annuale del sindaco.

Di fatto neanche l’avversario diretto al secondo turno, Grazia Cosentino, è stata durissima. Ha parlato di “troppe promesse fatte in campagna elettorale e di tanti ritardi accumulati”. Altra contestazione( l’ha fatta Gabriele Pellegrino) è quella della continuità di Di Stefano con l’amministrazione Greco di cui prende i meriti e mai i demeriti. Ma Di Stefano farà bene a preoccuparsi non delle critiche soft dell’opposizione ma dei segnali che gli arrivano dai Dem: le assenze del capogruppo a sedute importanti,l’uscita dall’aula del dott.Orlando prima che il sindaco finisse la sua relazione(troveranno un motivo plausibile per giustificare l’assenza ma serve a poco.Lo sanno tutti che Orlando è ipercritico). , sono il sintomo di un partito inquieto. Che non vuole attendere oltre per vedere riconosciuto il suo peso elettorale. Sono passate le provinciali,è passato il contratto della Ghelas e Di Stefano fa lo gnorri.Il Pd non sembra intenzionato ad aspettare quel bilancio stabilmente riequilibrato che non arriva mai. Gli assessori Fava e Di Cristina fanno da pompieri. Ma quando l’acqua finisce restano le fiamme. Ieri il sindaco ha incassato i complimenti di M5s e dei Civici e per il Pd suo alleato maggiore si è dovuto accontentare di quelli del suo assessore e vicesindaco Giuseppe Fava che è pure consigliere comunale e non si è voluto dimettere perchè evidentemente non si fida dei suoi. Il sindaco va avanti ma nella sua maggioranza c’è un tarlo.E non è quello del dubbio.

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Cronaca

Comune e Bioraffineria Enilive di Gela firmano l’atto finale per Macchitella Lab

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 Dopo una serie  di passaggi burocratici e amministrativi ci sono le firme sul protocollo finale che blocca il fondo da 620mila euro con cui si completeranno le attività di avviamento di Macchitella Lab.

Sono somme che saranno messe nella disponibilità  dal Comune per coprire i costi relativi all’acquisto degli arredi interni e attrezzature informatiche (260.000 mila euro) e assistenza tecnica, selezione di esperti per lo start up (360.000 mila euro).

Il management della Bioraffineria, nella fattispecie l’Amministratore Delegato dalla Bioraffineria Enilive di Gela Luca Alburno, ha firmato il protocollo e di rimando lo stesso ha fatto il Sindaco Terenziano di Stefano.

Per la consegna formale della chiavi dell’ex Casa Albergo occorrerà attendere qualche giorno ma l’obiettivo è quello di rendere funzionale la struttura subito dopo l’estate.

Negli obiettivi iniziali del progetto il Comune si è prefissato di creare uno spazio polifunzionale di aggregazione aperto ai giovani che possa fungere da incubatore di impresa attraverso formazione, coworking, aggiornamenti tecnologici, consulenze e corsi universitari.

Il progetto vede la partecipazione non solo del Comune e di Eni, con il supporto della Fondazione Enrico Mattei,  Sicindustria e l’università Kore di Enna, che coordinerà i corsi universitari. Particolare soddisfazione è stata espressa dal  Sindaco Di Stefano che ha posto in cima alle sue priorità la nascita di Macchitella Lab come  polo per la formazione e un hub destinato alle startup innovative. E’ stato raggiunto un traguardo importante grazie al contributo  e alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, Eni e i partner tecnici a sottolineare l’impegno nel supportare lo sviluppo della comunità locale attraverso progetti di questo tipo.

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Cronaca

Nella commissione c’erano politici: il Tar annulla il concorso dell’Asp di Agrigento

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Nel 2022 l’Asp di Agrigento ha bandito un concorso pubblico per la copertura a tempo indeterminato di diversi posti vacanti nell’ambito di distinti profili professionali, tra cui n. 7 posti di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, cat. D.

All’esito della prima prova scritta relativa al suddetto concorso, l’ASP di Agrigento rendeva pubblico l’elenco dei candidati non ammessi alle successive prove.

A fronte di ciò, alcuni dei candidati risultati non idonei alla prova scritta, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Giuseppe Gatto, hanno proposto un ricorso volto ad ottenere l’annullamento, previa sospensione, di tutti gli atti posti in essere dalla Commissione di concorso. Con il ricorso, gli avv.ti Rubino Impiduglia e Gatto hanno rilevato come, nel caso di specie, un Commissario – il dott. Nobile –  prima di essere nominato quale componente della Commissione esaminatrice, era stato eletto Consigliere Comunale di Ravanusa; ed ancora hanno dedotto che il Presidente della Commissione  – Dott. Trigona – successivamente a tale nomina era stato nominato Assessore nel Comune di Licata.   

Gli avv.ti Rubino, Impiduglia e Gatto hanno rilevato come, nel caso di specie, tali soggetti non avrebbero potuto svolgere, contemporaneamente, entrambe le predette funzioni, ovvero quella di commissari d’esame e di politici, sicchè, avrebbe dovuto considerarsi palese l’illegittimità della composizione della Commissione esaminatrice e, conseguentemente, si sarebbero dovuti ritenere manifestatamente illegittimi tutti gli atti posti in essere dalla stessa. 

Con ordinanza del 06.09.2024, condividendo le tesi difensive sostenute dagli Avv.ti Rubino, Impiduglia e Gatto, il TAR ha sospeso gli atti della proceduraCon successiva sentenza del 1° luglio 2025, il TAR ha annullato gli atti del sopra citato concorso, rilevando che i ruoli “politici ricoperti da due dei tre commissari della procedura selettiva di cui si discute non consentono di escludere che la titolarità della loro carica politica, svolta in costanza dello svolgimento del concorso, possa aver interferito con il regolare svolgimento della procedura, pregiudicando le garanzie di imparzialità necessarie a garantire il rispetto della par condicio tra i partecipanti, considerato anche il ristretto numero dei commissari e il limitato ambito territoriale dell’ASP di Agrigento”. 

Tenuto conto della possibile sussistenza di profili di danno erariale a seguito dell’annullamento della suddetta procedura (e sua successiva riedizione), il TAR ha disposto la trasmissione della sentenza alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo. Inoltre, il TAR ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento per le opportune valutazioniInfine, il TAR ha condannato Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento al pagamento delle spese di N. 00991/2024 che liquida complessivamente in curo 3.000 (tremila/00), oltre accessori di legge e restituzione del contributo unificato.

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