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… aspettando l’estate gelese, che non arriva..!

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.. e siamo arrivati al 15 luglio e tutto tace. Che fine ha fatto l’estate gelese? Non ci è dato sapere. “Stiamo lavorando”, è il luogo comune che si sente dal Palazzo quando si parla di questo argomento. Oppure: “non ci sono soldi”. Altro luogo comune. Ma se non ci sono soldi, un buon amministratore che fa? Li cerca. Coinvolge enti privati. Mette in moto il cervello e cerca idee nuove per trovarli o indurre altri soggetti ad investire per assicurare i servizi. Altrimenti che amministratore è? Non si immette nel vortice della politica che, nel 2021, non ha le risorse di un tempo. E invece gli amministratori attuali si mettono in gioco per poi dire: “non ci sono soldi”.

Ecco cosa prevede la norma:

Le precipue finalità del codice nazionale sono quelle di “assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico” (art. 54, comma 1) .

Lo conoscevano questo articolo prima di intraprendere la strada dell’amministrazione pubblica? Cosa resta dell’Estate? Un mese o poco più. Ma la cittadinanza continua ad aspettare. Così come aspettano gli imprenditori dello spettacolo e l’indotto che ruota attorno ad essi.

Eppure l’assessore allo spettacolo ha diramato un bando per reclutare idee progettuali delle quali filtra già qualche notizia. Le notizie sono che i ‘nemici della città sono esclusi a priori’ dal novero degli spettacoli del cartellone 2021, nonostante le proposte obbediscano al principio che assicura la qualità dei servizi. Ma sono nemici e non possono stare con chi muove le fila. Un criterio degno della Repubblica del 1943, quando dal balcone di Palazzo Venezia, qualcuno col braccio sinistro in alto proclamava: “ chi non è con me, è contro di me”.

E qui viene tradito il principio di imparzialità dell’art 54, comma 1.

Escluso questo principio e considerando che ‘non ci sono soldi’, quei pochi soldi saranno appannaggio dei soliti spettacoli ‘intoccabili: il jazz alla Torre di Manfria per esempio, dove l’assembramento non viene contemplato; la sfilata medievale; qualche spettacolino degli amici degli amici e, per salvare la faccia il teatro alle Mura. Il resto delle proposte, via! “Non te lo meriti”; “non ti sei comportato bene”; ‘non sei nostro amico’. Ovvero di qualche figuro che per qualche congiuntura si trova a pigiare qualche bottoncino al Palazzo di Piazza San Francesco e gioca a fare l’amministratore per un breve periodo, ma gioca fino in fondo, per togliersi qualche piccolo, parziale sfizio, in barba  al ’servizio esclusivo, alla cura dell’interesse pubblico’ dell’art. 54

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Attualità

Lo scoop letterario di Dora Marchese presentato dall’Inner Wheel

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Un scoop letterario quello presentato ieri sera dall’Inner Wheel di Gela presieduto da Eugenia Romano con il libro della ricercatrice Dora Marchese che ha condotto uno studio su Adelaide Bernardini eclettica scrittrice, finora sconosciuta se non come la ‘giovane moglie’ di Luigi Capuana.

Una donna che ha dato la vita per la letteratura, dimenticata dal mondo letterario maschile che si è occupato, finora, di tramandare ai posteri la tradizione letteraria. Ci ha pensato la studiosa Marchese ad alzare il velo su questa amabile autrice, una delle tante donne – ombra delle arti, e l’Inner Wheel a divulgare il messaggio culturale con l’aiuto dei giornalisti Andrea Cassisi e Liliana Blanco.

Ad aprire i lavori la presidente Romano che ha posto l’accento sul dovere del mondo della cultura di restituire dignità a chi ha dedicato la vita alle lettere ed al ruolo sociale dei simposi associativi come il club al femminile che rappresenta.

“Dove sono le donne artiste, pittrice, scultrice, letteratura nei libri su cui abbiamo studiato? – si è chiesa la giornalista Blanco – eppure ci sono. Esiste una cultura sommersa di cui solo ora si sta prendendo coscienza: da Ipazia di Alessandria, a Sofonisba Anguissola, ad Artemisia Gentileschi, ad Adelaide Bernardini su cui è caduta una coltre di silenzio. Oggi la conosciamo grazie al lavoro di ricerca e divulgazione della Marchese”.

Poeta, narratrice, giornalista, drammaturga, librettista e autrice di testi critici, lavori pedagogici, fiabe e testi teatrali, la Bernardini ha rappresentato uno scorcio consistente della letteratura postunitaria – ha detto Cassisi nel corso della discussione con l’autrice che ha tracciato un quadro realistico, umano e letterario del mondo della cultura del primo 900, con competenza e padronanza della materia frutto di uno studio decennale sull’ opera che sarà oggetto di nuove incursioni future.

La Bernardini è stata descritta come letterata indipendente e versatile per nulla asservita alle scelte veriste del marito ma scevra da condizionamenti e del tutto originale e per questo osteggiata da Pirandello, Verga, Musco pur amici di Capuana.

Nel febbrile e movimentato scorcio di fine ’800-prima metà del ’900, la Bernardini infatti non si è posta pedissequamente nel solco delle scelte letterarie del marito ma ha cercato una strada sua, capace di esprimere un nuovo atteggiamento all’interno della letteratura femminile, come esprime efficacemente in una sua novella in cui si afferma: «il torto principale di quasi tutti gli uomini che scrivono è quello di voler studiare e analizzare le anime femminili. Anche i più acuti non vi riusciranno mai completamente. Al contrario, dovrebbero convincersi che soltanto una donna può studiare e intendere alla perfezione un’altra donna! La scrittura “dal vero” non è possibile né efficace quando si tratta di donne e di passioni amorose.

“Bernardini – ha spiegato l’autrice – affronta i principali problemi dibattuti dall’emancipazionismo femminile: la maternità, il divorzio, l’adulterio, il matrimonio d’interesse, l’istruzione delle donne; accanto ad altri che le sono peculiari perché appartenenti al suo vissuto, ad esempio, la condizione dell’orfano, la famiglia disfunzionale, il mito dell’arte. In tutti questi aspetti la visione di Bernardini è moderna, lontana dal cosiddetto “femminismo conservatore” che da una parte esaltava il canonico ruolo di madre e moglie, dall’altro promuoveva la figura della donna intellettuale, scevra, però, da ogni aspetto trasgressivo”. Il tutto condito da episodi gustosi ed reali che hanno deliziato il pubblico presente al Sabia.

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Nuovi incarichi per i Pronto soccorso

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Continua la rinascita dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela con l’azione di potenziamento dell’organico aziendale in ossequio alle linee guida sulla continuità assistenziale e del sistema di garanzia dei livelli essenziali di assistenza.

Altri quattro incarichi sono stati assegnati ai medici destinati ai Pronto soccorso degli ospedali di Gela e Caltanissetta. Sale a 7 il numero degli incarichi conferiti dalla Direzione Strategica dell’ASP di Caltanissetta nell’arco di poco più di un mese per potenziare l’area di emergenza-urgenza e ridurre al minimo i tempi di attesa al Pronto Soccorso e i disagi che questi comportano agli utenti.

La selezione dei 4 medici attinge all’avviso pubblico aperto per il conferimento di incarichi libero-professionali, per cui sarà possibile presentare la candidatura fino al 31/12/2024, indetto dall’ASP di Caltanissetta per sopperire, oltre alla grave carenza di organico rilevata, anche alle difficoltà di reperimento di personale mediante i precedenti avvisi pubblici indetti dall’Azienda.

Si tratta dei medici Antonino Ariosto, Bianca D’Alessandro, Gabriele Ruggeri e Serguo Nucera, quattro giovani medici selezionati dalla Commissione esaminatrice a seguito di valutazione dei curriculum professionali e di svolgimento di relativo colloquio, che prenderanno servizio nei prossimi giorni nei pronto soccorso dell’ ospedale S. Elia e del Presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele dove condivideranno il loro percorso professionale affiancati dai medici strutturati già in servizio.

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Delibera sulla Ghelas in aula il 29 aprile

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Sembra più un atto dovuto che una cosa seria: il nuovo contratto che regola i rapporti tra Comune e Ghelas trascinato do anno in anno arriva in aula il penultimo giorno utile e quando ormai la sindacatura Greco è agli sgoccioli così come l’attività del consiglio comunale.

La seduta é stata convocata dal presidente Totò Sammito per il 29 aprile e se nulla si riuscirà a fare, non resta che l’ennesima proroga.

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