Pazienti psichiatrici e neurologici ricoverati nello stesso reparto dell’ospedale di Gela. Una anomalia secondo il sindacato Nursind, che in una nota ai vertici dell’Asp di Caltanissetta chiede chiarezza sulla imminente apertura dell’unità operativa. Il segretario aziendale Domenico Corfù e il segretario territoriale, Giuseppe Provinzano, evidenziano come le due tipologie di pazienti sono “totalmente differenti tra loro. Ben venga l’interrelazione tra le figure dello psichiatra e del neurologo all’interno di un nosocomio, ma non nascondiamo le nostre perplessità, circa le attività assistenziali che il personale infermieristico si troverà ad affrontare stante la completa diversità di pazienti che saranno presenti all’interno dell’Unità operativa di Neurologia e psichiatria”. Nelle scorse settimane il Nursind aveva sollecitato l’Asp alla riapertura del reparto di Psichiatria ricordando che a fine marzo 2020 circa, a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19, era stato chiuso. “Il reparto psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela – spiegava il Nursind – contava 11 posti letto, convertiti a posti di degenza per pazienti affetti da Covid. Tale chiusura continua a creare non pochi disagi al territorio dell’area sud della provincia di Caltanissetta. Disagi a una cospicua utenza del territorio gelese, costretta a peregrinare in tutta la provincia e anche fuori dalla regione, per assistere i propri cari ricoverati.
Non la pensa così l’assessore Gnoffo che pur approvare le mosse dell’Asp saluta con favore quello che considera un
reparto che apre i battenti e che invece non è un nuovo reparto ma due in uno. Per l’assessore rappresenta una conquista per un territorio.
“Nel nostro caso – dice – per una comunità che da troppo tempo aspetta risposte sulla sanità.
Oggi che il reparto di neuropsichiatria è realtà anche a Gela, il nostro ospedale muove un ulteriore passo in avanti, verso quel percorso che lo deve portare a diventare un punto di riferimento d’eccellenza per l’intero comprensorio.
La Neuropsichiatria al Vittorio Emanuele è l’auspicato e agognato punto di approdo per tutte quelle famiglie della nostra città che ogni giorno si occupano dei loro cari alle prese con malattie psichiatriche, e che, fino ad oggi, sono state costrette a recarsi in altri centri per ricevere cure e terapie.
Ma non possiamo fermarci adesso. Non c’è tempo per gioire, abbiamo il dovere di rivendicare l’attivazione di altri reparti importanti come l’Utin, rimasta al momento solo sulla carta, e il potenziamento di unità di eccellenza come la Breast Unit. Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di un percorso di crescita e di ampliamento che possa finalmente garantire servizi necessari alla cittadinanza“.