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Conti e Di Stefano raccontano il paradosso dell’acqua che a Gela non manca

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“Non siamo stati con le mani in mano e Di Stefano sarà presto il sindaco dell’acqua in città  Per Gela  ci siamo fatti finanziare i pozzi Pantaelli (25 litri al secondo) e  il secondo modulo del potabilizzatore , sono stati avviati i lavori ai pozzi Bubbonia e   abbiamo avviato il raddoppio della condotta di San Leo. Queste cose le abbiamo fatto con un Ati insediato dal 2021 dopo 11 anni di commissariamento che ha 2 dipendenti, un bilancio di 507 mila euro. Siamo stati l’Ato che ha avuto 21 milioni di euro di finanziamenti dalla Protezione civile sui 60 destinati a tutta la Sicilia”: ha detto il presidente dell’Ati idrico Massimiliano Conti.

“Non abbiamo potuto rescindere il contratto con Caltaqua – ha detto Conti – perché saremmo andati incontro ad una causa da 300 milioni di euro e avremmo perso tutti i finanziamenti.Abbiamo lavorato per dare un servizio dignitoso e per avere finanziato ciò che mancava», ha sottolineato il presidente dell’Ati.

Il sindaco Di Stefano ha ricordato che appena insediato,insieme all’ assessore Franzone e vari consiglieri, è andato a vedere come funziona tutto il sistema delle reti.

“A me la questione politica di destra o di sinistra non interessa – ha sottolineato- devo risolvere il problema, per questo i cittadini mi hanno eletto sindaco.L’acqua dei pozzi Pantanelli per il 50% è nostra e non stiamo togliendo nulla a Vittoria. Raddoppieremo il potabilizzatore.  Stiamo ammodernando la rete idrica e a breve cioè a fine ottobre avremo acqua da Bubbonia”. Di Stefano  ha spiegato che “Gela ha un quantitativo di acqua adeguato ad una distribuzione ogni giorno.”Ed anzi appena Eni comunicherà che non gli serve più il Ragoleto potremo prendere tanta acqua. Ci sono altri pozzi delle Ferrovie dello Stato.Me lo hanno detto dal ministero di Salvini a cui ci siamo rivolti per le dighe. Ora stiamo sistemando le condotte altrimenti l’acqua che abbiamo non può essere distribuita.La battaglia la dobbiamo fare insieme uniti”.

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Cucina

Sgombro all’Archestrato, la proposta dello chef Totò Catania

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Oggi vi presento uno dei miei piatti più iconici, legato al territorio ed alla sua storia: lo sgombro all’Archestrato. Archestrato visse a Gela nell’antichità, secoli prima della nascita di Cristo. Egli fu il primo gastronomo della storia e della sua opera letteraria, tradotta col titolo “il poema del buongustaio”, una sorta di guida Michelin dell’antichità, ci sono pervenuti solo dei frammenti. In uno di essi Archestrato racconta il modo migliore, a parere suo, di preparare lo sgombro.

Bisogna condirlo con erbe mediterranee e olio d’oliva, avvolgerlo in foglie di fico e cuocerlo sotto la cenere. Dunque dopo aver preso un bello sgombro lo sfilettiamo lasciando le due estremità della coda attaccate (per un vezzo puramente estetico) e lo spiniamo per bene. Lo mariniamo con dell’olio evo affumicato, del sale, del pepe nero ed un mix di erbe fresche tritate: rosmarino, salvia, timo, alloro, maggiorana. Le erbe le metteremo all’interno dei due filetti che poi chiuderemo a libro, in modo che il calore non andrà a bruciarle. Cuoceremo lo sgombro per sette minuti a 220 gradi con forno ventilato, fin quando non sarà ben arrostito. Andremo a creare l’effetto visivo della cenere con un crumble al nero di seppia.

Mescoleremo della farina, del burro, un pizzico di sale, poco parmigiano reggiano grattugiato ed il nero di seppia, realizzando delle briciole che andranno in forno a 170 gradi per circa 20 minuti. Una volta raffreddato lo sbricioliamo a mano per avere una finta cenere saporita. Accompagneremo il pesce con una cipolla rossa in agrodolce ed una salsa vellutata al limone e senape selvatica che avremo realizzato con gli scarti nobili del pesce. La salsa vellutata è una preparazione un po’ elaborata, ne approfondiremo la ricetta in un articolo a parte. Il risultato è davvero eccezionale. Il sapore deciso dello sgombro viene bilanciato dalla dolcezza della cipolla e dalla piacevole acidità della salsa, il crumble dà la parte croccante e raccoglie la salsa, noi suggeriamo di prendere un boccone con tutte e quattro le componenti del piatto. Questo piatto è al momento inserito nella carta del menù di Sabìa, dunque se siete curiosi di provarlo lo troverete per tutta la durata della primavera. Chissà cosa ne penserebbe Archestrato di questa rivisitazione.

Chef Totò Catania

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L’on Lombardo in città:dalla fondazione di Grande Sicilia ai rapporti con il sindaco Di Stefano

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Al via le iscrizioni a Grande Sicilia, il soggetto politico fondato da Lagalla, Lombardo e Miccichè. Nelle more della celebrazione del congresso fondativo di Grande Sicilia, l’Mpa sarà guidato da un coordinamento provvisorio che a Gela sarà composto da una ventina di soggetti. Questo gruppo si occuperà della linea politica nel territorio e parteciperà alla fase di fondazione di Grande Sicilia.L’indicazione è di aggregare i civici, di dare spazio a giovani e donne, di affidare i coordinamenti anche a soggetti esterni Lo ha detto ieri al gruppo gelese guidato dal dott.Rosario Caci il leader degli autonomisti Raffaele Lombardo che ha tenuto una riunione in città nel corso della quale è stato ricordato Filippo Collura.

“Io e Filippo Collura eravamo due presidenti della provincia di colore politico opposto ma ci siamo ritrovati subito fianco a fianco a dare battaglia contro i pericoli della strada statale Gela – Catania” – ha ricordato l’on.Lombardo.

Il successo alle Provinciali dei federati Forza Italia ed Mpa, le prossime elezioni regionali sono stati i temi trattati. Assente Terenziano Di Stefano ( ufficialmente per impegni familiari) deluso dal mancato aiuto degli autonomisti alle Provinciali. Ma Raffaele Lombardo é convinto che si possa ancora governare insieme Gela.

“Il modello Gela esiste perché ci siamo noi e Di Stefano ha vinto anche grazie ai nostri voti. Noi lo abbiamo sempre sostenuto, stiamo lavorando bene in Giunta e non credo ci siano motivi per interrompere il nostro rapporto politico.Il sindaco è un uomo libero e può decidere di fare ciò che vuole- ha detto l’on.Lombardo.

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Balbo:”bisogna riconciliarsi con la politica e realizzare le idee”

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Il neo eletto consigliere provinciale del Mpa  Filippo Balbo è arrivato alla riunione con Raffaele Lombardo in ritardo per motivi di lavoro scendendo da un’ambulanza ed ha ringraziato l’on Lombardo che è stato l’ideatore e il realizzatore della sua elezione e quanti lo hanno votato. A breve riceverà la delega assessoriale dal presidente Tesauro.Questo é emerso durante l’incontro.

“Un’elezione importante e determinante per realizzare un progetto- ha detto- e io .sono a disposizione di tutti non  solo delle  istituzioni . Dobbiamo riconciliarci con la politica bisogna abbracciare la politica e realizzare le idee. Non dobbiamo pensare a cose irrealizzabili ma a ciò che è utile per i territori per far sì che i punti di debolezza diventino punti di forza”

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