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Cronaca

Arresti per rapine a Comiso

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COMISO – La Polizia di Comiso ha eseguito due misure di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari  presso il Tribunale di Ragusa, nei confronti di due stranieri, residenti da tempo a Comiso, autori di una rapina in danno di un ignaro cittadino e subito dopo di una aggressione con spranghe e mazze a danno di altra persona.

Sabato notte del 26 novembre scorso, è giunta la richiesta di soccorso di due persone per  patita aggressione. La volante intervenuta, constatava la presenza di due persone ferite che raccontavano,   l’una di essere stato preso a sprangate e poi rapinato del cellulare mentre rientrava presso la propria abitazione da due soggetti che successivamente si recavano verso casa dell’altra persona ferita danneggiando con spranghe di ferro la porta d’ingresso.

Le modalità violente di due episodi hanno indirizzato i poliziotti sulle tracce di un uomo che in estate era stato autore di una aggressione in danno dello stesso proprietario della casa danneggiata (arrestato in quel frangente per resistenza a pubblico ufficiale) e per avere aizzato in pieno centro comisano il proprio cane contro un anziano signore, che nell’occorso aveva riportato gravi lesioni.

Gli elementi indiziari, corroborati da elementi oggettivi quali le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati consentivano agli Agenti di individuare ed identificare soggetti, ritenutosi responsabili dei reati commessi.

Il quadro inquisitorio ricostruito veniva pienamente condiviso dalla Procura della Repubblica di Ragusa, che si chiedeva al GIP l’adozione di idonee misure restrittive finalizzate altresì a scongiurare il pericolo della commissione di altri reati contro la persona, anche in considerazione della gravità delle condotte poste in essere dagli aggressori. I due uomini, A.A. 36enne ed T.Z. 30enne, tunisini, sono stato associati alla Casa Circondariale di Ragusa

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Cronaca

Autocisterna contro suv sulla SS 115: un ferito

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File chilometriche in due direzioni a causa di un incidente che ha bloccato la strada statale 115 per Licata.

Nei pressi della curva a gomito che si trova all’uscita del comune agrigentino, un’autocisterna che trasporta liquidi si è scontrata con un Suv sul quale viaggiavano due persone.

A finire all’ ospedale di Licata il passeggero del Suv che accusava dolori al petto.

Sul posto sono arrivati i Carabinieri per i rilievi sull’incidente. La sede stradale è stata occupata a lungo ed il traffico paralizzato.

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Cronaca

Denunciato per detenzione di munizioni

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Riesi – Nei giorni scorsi, nel corso di un servizio di controllo del territorio eseguito a Riesi, la locale Stazione Carabinieri, coadiuvata dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” e con il supporto specialistico del Nucleo Cinofili di Palermo, ha denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela un 51enne del luogo, per il reato di detenzione abusiva di munizionamento.

Dopo la perquisizione eseguita nell’abitazione dell’uomo sono state rinvenute munizioni di diverso calibro per armi da fuoco comuni e da guerra, sottoposte a sequestro.

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Cronaca

Mancata precedenza e scatta l’inseguimento per speronarli, paura per due fidanzati

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Volanti della Polizia sono intervenute a Gela a seguito della segnalazione di una giovane donna che, mentre si trovava a bordo di un’auto con il fidanzato, segnalava due autovetture e un motociclo che tentavano di inseguirli per speronarli. In particolare, giungeva una richiesta di aiuto al numero di emergenza, da parte della ragazza la quale riferiva all’agente della sala operativa del Commissariato di essere inseguita da più auto e un motociclo. La zona indicata era la periferia nord della città e, immediatamente, le pattuglie si recavano nelle vie indicate all’operatore di Polizia e lì intercettavano i veicoli coinvolti.

Le fasi concitate dell’inseguimento duravano oltre cinque minuti, come veniva ricostruito anche dalla visione di un video che la ragazza registrava durante i concitati momenti. In base alla ricostruzione dei fatti, tutto sembrava aver avuto inizio a causa di una mancata precedenza su strada per cui, uno degli indagati, “offeso dal gesto” si dava all’inseguimento dell’auto della vittima, tentando più volte di bloccargli la strada; ad un certo punto riusciva nell’intento e il giovane alla guida della vettura che inseguiva scendeva dall’auto e si avvicinava minaccioso alla vittima, la quale però, riusciva, con una manovra repentina, a darsi ancora una volta alla fuga. In seguito, sia le due auto sia il motorino che si erano messi alla “caccia” dell’auto della vittima, tentavano ancora più volte di chiudere, come in una morsa, i due giovani e si susseguivano diversi tentativi di bloccare la coppia di fidanzati; più volte, infatti, durante le fasi dell’inseguimento, almeno sei da quanto si vede nel video, riuscivano a tamponare l’auto per costringerla a fermarsi, ma ogni volta la vittima riusciva a trovare una via di fuga. L’inseguimento veniva interrotto solamente grazie all’intervento della pattuglia della Polizia che intercettava i richiedenti, i quali finalmente, sentendosi al sicuro, arrestavano la loro corsa. Contemporaneamente, l’altra volante riusciva a fermare e identificare alcuni degli inseguitori. In particolar modo quelli a bordo di una delle due auto; dalla visione del video poi si riuscivano ad individuare altri tre dei partecipanti all’inseguimento, i conducenti delle due autovetture e del motociclo, per un totale di sette persone. Gli accertamenti successivi permettevano di identificare i tre conducenti, tutti del 2003, alcuni dei quali gravati da precedenti penali, che sono stati denunciati per violenza privata aggravata dalla partecipazione di più di cinque persone.

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