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Cronaca

Beccato ladro seriale del centro storico di Ragusa

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RAGUSA – Aveva preso di mira le strade del centro storico di Ragusa e imperversava indisturbato a tappeto nella zona. Dal mese di novembre di quest’anno, il personale della Squadra Mobile di Ragusa, ha condotto serrate indagini di Polizia Giudiziaria mirate all’identificazione dell’autore di scippi, rapine al passo e furti aggravati commessi in zona centro storico nel quadrilatero compreso tra le Vie Mario Leggio, Sant’Anna, G.B. Odierna e Matteotti, culminati – in pieno giorno la mattina del 17 dicembre – con la rapina aggravata in danno di una settantanovenne di Ragusa che successivamente trasportata presso l’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, con un’ambulanza del 118, ha riportato lesioni.

Le indagini svolte dalla Squadra Mobile di Ragusa, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Santo Fornasier, hanno portato all’emissione di un Decreto di Fermo di Indiziato di Delitto a carico del cittadino gambiano C.A., titolare del permesso di soggiorno per motivi umanitari e senza fissa dimora.

L’attività di indagine, supportata da servizi di appostamento e pedinamento, dalla disamina di apparati di videosorveglianza installate nella zona di interesse, ha consentito di immortalare l’autore della rapina aggravata.

L’extracomunitario, che indossava un giubbotto double-face, al fine di eludere le investigazioni, subito dopo la commissione dell’evento delittuoso, ha provveduto a cambiare il lato esterno del capo di abbigliamento con quello interno di diverso colore, particolare che non è sfuggito agli inquirenti.

A tradire il gambiano è stato oltre, all’abbigliamento indossato durante l’ ennesimo colpo, anche il fatto che dopo qualche ora dalla rapina, si è recato presso un esercizio “Compro Oro” del centro di Ragusa per vendere la collana dell’anziana. In questa circostanza si registrava esibendo il proprio documento di identità.

Gli incontrovertibili elementi probatori acquisiti, in uno con l’ulteriore visione delle immagini installate presso il negozio e la comparazione del volto acquisito con quelle delle immagini degli extracomunitari foto segnalati, hanno permesso di identificare senza ombra di dubbio l’autore dei delitti.

Il personale in servizio è riuscito a recuperare il monile sottratto alla vittima restituendolo alla stessa.

Cronaca

Blitz contro immigrazione clandestina, controlli anche a Gela e a Niscemi

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Una maxi operazione della Polizia di Stato contro l’immigrazione clandestina è stata eseguita in 23 province italiane, tra cui Caltanissetta. Le indagini hanno fatto luce sul giro d’affari milionario di diverse organizzazioni criminali che, per favorire l’ingresso di stranieri irregolari, anche con la connivenza di datori di lavoro, falsificavano contratti e documenti per accedere illecitamente alle quote previste dal ‘decreto flussi’. Nella provincia nissena l’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile si è concentrata sulle domande di ingresso in Italia per le quali erano state riscontrate anomalie in relazione ai domicili indicati per gli stranieri ed in relazione all’effettiva capacità reddituale delle imprese richiedenti i lavoratori. Nel corso delle operazioni, effettuate anche con l’ausilio dei poliziotti dei Commissariati di Gela e Niscemi, sono state controllate complessivamente 15 abitazioni e identificati 22 extracomunitari e 20 italiani.

In un’abitazione di Gela sono stati rintracciati due extracomunitari irregolari rimpatriati a mezzo di volo charter, a seguito di provvedimento di espulsione emesso dalla locale Prefettura. All’esito dei controlli, sono stati deferiti alla magistratura per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina due soggetti, un datore di lavoro e un cittadino straniero regolare.

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Cronaca

Tre arresti a Caltanissetta per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia

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La Polizia ha eseguito tre provvedimenti restrittivi della libertà personale emessi dell’Autorità giudiziaria nei confronti di persone indagate e condannate a vario titolo per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. Due provvedimenti riguardano la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con applicazione del “braccialetto elettronico”, che gli agenti della Squadra Mobile di Caltanissetta anno notificato a un 50enne e a un 35enne indagati per atti persecutori nei confronti delle ex compagne. Un provvedimento di applicazione di misura alternativa alla detenzione riguarda, invece, un 37enne condannato per il reato di maltrattamenti in famiglia commesso nei confronti della moglie, il quale dovrà scontare la pena in regime di detenzione domiciliare.

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Cronaca

Retata nell’Agrigentino e nel Nisseno, 13 arresti

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Blitz antimafia dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, nella città dei templi, Favara, Canicattì, Porto Empedocle e San Cataldo, con il supporto del Nucleo Eliportato Cacciatori di Sicilia e dei Nuclei Cinofili di Palermo e Nicolosi. Tredici le persone fermate: l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante di aver agito utilizzando il metodo mafioso per agevolare l’associazione mafiosa “cosa nostra”. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia.

Sono state eseguite varie perquisizioni personali e domiciliari delegate dalla Procura distrettuale nei confronti di ulteriori soggetti indagati nello stesso procedimento penale.Il provvedimento trae origine dalle attività d’indagini svolte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Agrigento e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, dal mese di dicembre 2024 a tutt’oggi, che costituiscono la naturale prosecuzione di quelle dello scorso 14 gennaio 2025 con l’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 48 persone.Dall’inchiesta è emersa un’ampissima disponibilità di armi – anche da guerra – in capo ai sodali. In particolare, negli atti intimidatori perpetrati rispettivamente nel mese di dicembre 2024 ai danni di una rivendita di frutta e verdura di Agrigento e nello scorso mese di giugno ai danni di un panificio di Porto Empedocle, sono stati esplosi a raffica svariati colpi utilizzando un fucile mitragliatore AK-47, meglio noto come kalashnikov.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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