Seguici su:

Rubriche

Bilancio ok per l’inferno al Castello aragonese

Pubblicato

il

Il presidente di Buongiorno Sicilia, Simone Trischitta, a conclusione del ciclo di repliche: “abbiamo fatto il pienone di spettatori e soprattutto di giovani”. Gli incontri della Compagnia con i ragazzi al termine delle repliche per illustrare loro il funzionamento della macchina dello spettacolo. Giovedì prossimo nel Castello Aragonese una giornata di studi con gli amministratori sulla valorizzazione di siti naturalistici e monumentali avviato nel 2018 con vari lavori teatrali e che ha comportato il risveglio di turismo ed economia in vari territori.

Ancora una volta un grande successo a testimonianza che Inferno è il kolossal teatrale dei record”.

È molto soddisfatto Simone Trischitta, presidente di Buongiorno Sicilia, produttrice con Vision Sicily dello spettacolo visto fino adesso da più di 52.000 spettatori e che giovedì scorso ha concluso le sue repliche nel Castello Aragonese di Piazza Armerina.

“Questa splendida cittadina nel cuore della Sicilia – ha sottolineato Trischitta – si è dimostrata centro di un territorio con una grande fame di eventi culturali. E così, ancora una volta, abbiamo fatto il pienone di spettatori e soprattutto di giovani”.

Grande è stato infatti l’interesse dimostrato da questi ultimi fin dalle prove di Inferno. Tanto che, a seguito delle sollecitazioni e venendo incontro all’idea del regista, al termine delle ultime rappresentazioni delle 22 i protagonisti hanno incontrato i ragazzi per parlare loro dei segreti dello spettacolo.

“Ai giovani – ha affermato Trischitta – abbiamo spiegato come funzionasse quella gran macchina che è l’Inferno, in scena grazie al lavoro non solo di attori e danzatori ma di una quarantina di addetti”.

Fino all’ultima sera, dunque, grandi applausi per il regista Giovanni Anfuso e per tutti i protagonisti: Liliana Randi (Narratrice), Davide Sbrogiò (Ugolino), Angelo D’Agosta (Dante), Ivan Giambirtone (Virgilio), Giovanna Mangiù (Francesca da Rimini), Liborio Natali (Ulisse), Luciano Fioretto (Turista/Caronte) e Mirko Russo (Paolo/Diomede/Arcivescovo Ruggieri). E poi i dannatiChiara Barbera, Federica Bardaré, Giorgia Bardaré, Sara Campione, Rebecca Di Dio, Sara Guccio, Nicole Marino e Odile Platania. Consensi anche per la coreografa Fia Distefano, per Riccardo Cappello che firma scene e costumi e Nello Toscano autore delle musiche. Vanno poi citati l’aiuto regista Agnese FaillaDavide La Colla ed Enzo Valenti, rispettivamente light designer e sound designer, l’assistente scenografa Sara Lazzaro Danzuso, il datore luci Francesco Sequenzia, il fonico Giuseppe Ghisoli e il numeroso personale di staff.

Trischitta ha infine sottolineato come le attività a Piazza Armerina si concluderanno soltanto giovedì prossimo, “quando – ha annunciato – con gli amministratori locali e il proprietario del Castello Aragonese, tireremo le somme di quest’operazione durante una giornata di studio dedicata all’impatto di questo innovativo tipo di spettacolo, al tempo stesso culturale e popolare, sui territori a vocazione turistica”.

La giornata di studio, moderata dal giornalista Giovanni Iozzia, si svolgerà dunque nel pomeriggio del 18 agosto all’esternodel maniero ed è prevista la partecipazione del sindaco di Piazza Antonino Cammarata, dell’assessore al Turismo e Spettacolo Ettore Messina, del proprietario del castello, Giancarlo Scicolone, oltre che del regista di Inferno, Giovanni Anfuso e dei protagonisti del kolossal dei record, impegnati a recitare, nel corso della giornata, i versi immortali di Dante. Ci saranno poi, naturalmente, i produttori che, ormai dal 2018 con diversi spettacoli culturali e popolari insieme – lo stesso Inferno, Odissea, Agata, la Santa fanciulla, Le Allegre Comari di Windsor –, stanno conducendo un’opera di valorizzazione di siti naturalistici e monumentali che ha comportato il risveglio di turismo ed economia 

clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cucina

Cucine stellate: l’esperienza dello Chef Totò Catania alla Locanda Don Serafino

Pubblicato

il

Oggi vi racconterò una meravigliosa esperienza gastronomica che ho vissuto alla Locanda Don Serafino dello Chef Vincenzo Candiano, una stella Michelin, a Ragusa Ibla. Veniamo accolti in una location suggestiva, all’interno di una grotta, molto elegante. Il menù prevede tre diversi percorsi di degustazione, quello che ho scelto si chiama “Le origini” e prevede un aperitivo di benvenuto con quattro assaggi, un antipasto, un primo, un secondo, un pre-dessert, un dessert e quattro assaggi di piccola pasticceria.

Il benvenuto dello Chef

  • finta lisca di pesce con tartare di gambero bianco, ricotta e bottarga
  • cornetto soffice di patate con aringa affumicata
  • magnum di patate e peperoni con salsa al basilico
  • cono croccante con paté di pollo
    Partenza a bomba con una grande dimostrazione di tecnica in un gioco di consistenze diverse, dal croccante al soffice, e con una crescente scala di sapori che partono dalla più delicata tartare di gamberi fino al sapore sfizioso del paté di pollo. Si capisce fin da subito che siamo in un tempio della cucina gourmet italiana.

“Triglia e carote vicino al mare”
L’antipasto è una triglia cotta magistralmente con una delicata crema di carote ed un estratto di salicornia, conosciuta anche come asparago di mare. Il piatto è molto delicato, gustando le componenti assieme emerge un piacevole sentore iodato che ricorda le passeggiate in riva al mare.

Anche il crumble di pane croccante ricorda la sabbia

“Spaghetti freschi neri con ricci di mare, ricotta e seppia”
Qui a mio modesto parere abbiamo toccato l’apoteosi della degustazione, non a caso è un piatto storico dello Chef Candiano, un suo cavallo di battaglia. Un perfetto nido di spaghetti al nero di seppia fatti a mano dove si incontrano in un incredibile connubio di sapori il mare e la terra, la sapidità dei ricci di mare e la delicatezza della ricotta vaccina. Un sapore clamorosamente buono. Ho anche apprezzato un piccolo tocco di finocchietto selvatico che non era un semplice decoro ma regalava un boccone diverso, più aromatico, a completare il capolavoro.

“Cernia alla norma”
I sapori di un classico siciliano, la pasta alla norma, associati al pesce, in questo caso alla cernia. Sapori decisi ma delicati allo stesso tempo, una grande armonia. Impiattamento molto elegante.

“Simbiosi di carota e passione fruit con succo di sedano all’idromele”
Il pre-dessert è un reset per il palato in attesa della parte dolce. La sensazione di freschezza e pulizia al palato è notevole oltre alla grande originalità dell’uso della carota e del sedano in un sorbetto e il suo dressing.

“Limone e mandorla”
Il dessert ha un impiattamento minimal ma dietro la semplicità delle apparenze cela grande tecnica in un limone la cui buccia è realizzata con cioccolato bianco, il ripieno è ricco, cremoso, agrumato, un mix di limone e yuzu che viene accompagnato da un gelato alla mandorla tostata che crea una vera sinfonia di Sicilia.

“Dolce tabaré”

  • tartelletta ai frutti rossi
  • gelatina al mandarino
  • macaron al caramello salato montato
  • cioccolatino pistacchio e arancia
    Torna l’idea della scala di sapori, dal più delicato al più persistente, tutto squisito ma macaron e cioccolatino hanno fatto esultare le mie papille gustative.

Oltre al percorso di degustazione abbiamo bevuto un ottimo Gewürztraminer a tutto pasto, e a chiusura ci siamo concessi un caffè ed una grappa barricata con una piacevole torbatura. Il costo complessivo dell’esperienza si aggirava intorno ai 170€.

Dulcis in fundo abbiamo avuto la possibilità di visitare la cantina e di ascoltare la storia della Locanda. Parliamo di una delle cantine più importanti d’Italia con 2.300 referenze e 18.000 bottiglie con le migliori eccellenze del pianeta.

Chef Totò Catania

Continua a leggere

Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Facebook e l’utente perfetto

Pubblicato

il

Dallo psichiatra Franco Lauria, riceviamo e pubblichiamo

Il capitalismo della sorveglianza (fra cui Facebook) esclude la democrazia, la libertà, l’autonomia, l’individualità, la capacità critica.Non sopporta Nazioni, Leggi, Governi, partiti, Politica. Velocissimo, crea dipendenza, cattura mente e corpo, schiavizza gli utenti, crea un alveare artificioso e virtuale, estranea dal mondo reale. Nascosto, segreto, invisibile, potentissimo, ricchissimo vi scruta, vi ascolta, vi studia, vi traccia sempre e ovunque. Parole, foto, video, musica, tutto quello che pubblicate su Facebook gli appartiene. Ve lo succhia come un vampiro, lo assembla, ed infine costruisce un vostro profilo segreto (una pagina ombra) che voi non conoscete. E lo vende. A chi vuole. Tipo Amazon.Ed Amazon vi raggiunge in maniera mirata e sicura. E così si arricchiscono Facebook e Amazon e si fanno più forti e potenti E voi più deboli e fragili. E più poveri. Senza permesso, senza nessuna autorizzazione Facebook si impadronisce di tutto quello che pubblicate. Siete la fonte dei dati, i bigdate, indispensabile per il suo enorme, immenso business. Siete solo una fonte di dati comportamentali. Facebook applica i principi comportamentisti di Skinner che grazie a software, app e algoritmi trasforma voi da essere umani che pensano e si emozionano a organismi che vivono d’istinto. Come le api, come le formiche, l’essere umano viene ridotto a semplice animale. Niente pensiero autonomo, niente libero arbitrio, niente dubbio. Tutto è anticipato con certezza. Tutto deve essere certo, zero fiducia. Facebook è Prometeo, voi siete Epimeteo. Con il suo like, il suo condividi, con le sue faccine, con i suoi emotion, con i suoi link Facebook vi induce a essere e divenire l’utente perfetto. Il dipendente perfetto. Il consumatore perfetto: un essere che rinuncia a sé stesso, alla propria individualità, alla propria capacità critica, alla propria identità. Colliquato nell’alveare. Vi costruisce lui ogni giorno secondo la propria convenienza. E vi tiene incollati, bloccati, prigionieri per succhiarvi il sangue. Voi siete quello che lui vuole che voi siate.

Continua a leggere

Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Perché la gente va verso la Destra

Pubblicato

il

Dallo psichiatra Franco Lauria, riceviamo e pubblichiamo

A che serve la politica? La politica conta sempre meno.Costretta all’interno di una rigida cornice fatta di Usa, Ue, Nato, Euro, Oms, neoliberismo, capitalista, globalismo, guerra.Il capitalismo tecnico-digitale della sorveglianza globale (Apple, Microsoft, Google, Amazon, Facebook) detta le regole. La politica le subisce, arranca e si adegua. Tutti i politici accettano e si allineano in questa cornice. In questo senso non c’è nè destra nè sinistra. La politica non pensa, non promuove, non ipotizza una nuova progettualità esistenziale. Ratifica quanto le viene proposto-imposto dal capitalismo tecnico-bancario. Una posizione subalterna e secondaria. I politici attuali sono intellettualmente mediocri, pronti ad ogni compromesso pur di rimanere al potere. E rappresentare una nuova classe media parassitaria, al servizio del potere economico. Mentre la gente si impoverisce sempre più economicamente. La gente lo capisce, lo percepisce, lo intuisce. E non li ama, nè li stima. Al massimo li usa. E entrambi si usano, a vicenda. Passa la convinzione che la politica sia una cosa inutile, sporca, parassitaria,fatta di gente che non studia e non lavora. E che pensa solo ai propri interessi. Un’industria del denaro e del potere riservata a loro stessi, ai parenti e agli amici. Una casta parassitaria. Un quadro desolante. Non è più la politica auspicata da Platone. La gente si allontana, non va a votare.I politici hanno abbandonato la questione socio-economica a favore dei diritti civili. L’individualismo psichico sulla scorta della frantumazione e della suddivisione dei modi della produzione in serie ha liquefatto i vincoli comunitari. Ed ognuno si organizza in proprio, nel privato. Aspettando tempi migliori. In questo clima di delusione, smarrimento, confusione, la gente va alla ricerca di certezze, di chiarezza, di regole. Deve combattere l’ansia, la delusione, la depressione. Non può rassegnarsi all’inevitabile. Intravede un mondo tradizionale, semplice, romantico, poetico che un tempo è esistito e che è stato rubato. È una esigenza psichica molto forte.La destra meglio della sinistra ha intercettato questa domanda. Questo sta succedendo un pò in tutto il mondo capitalista. La sinistra sembra un pugile suonato.nMessa all’angolo, parolaia, confusionaria, litigiosa. Non è quello che la gente cerca e vuole.E se ne allontana.La destra se ne avvantaggia. Il capitalismo tecnico -bancario intanto galoppa verso un nuovo mondo.E tutti siamo ciechi. Dove ci porterà?

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852