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Politica

Brambilla su clima: “i bambini ci guardano, non lasciamoli a guardare”

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Roma – “Anche su clima e sostenibilità i bambini ci guardano, e noi non possiamo e non dobbiamo stare a guardare”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, eletta nella circoscrizone di Gela, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, riguardo alla pubblicazione del 26.o “Commento generale” alla Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia: una vera e propria guida agli obblighi di governi e imprese, tenuti a tutelare i diritti ambientali delle generazioni più giovani. “Il Commento – aggiunge – è in realtà un appello urgente, che nessuna autorità responsabile può ignorare”.

“È intuitivo – spiega l’on. Brambilla – che la crisi ambientale e la crisi climatica sono anche crisi dei diritti dei bambini e degli adolescenti, che infatti hanno guidato in tutto il mondo la protesta contro le politiche che causano il riscaldamento globale, ma per la prima volta il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia ha affermato esplicitamente il diritto dei bambini a un ambiente pulito, sano e sostenibile, spiegando nel dettaglio che cosa significa. Tra le altre cose, promuovere l’eliminazione graduale di carbone, petrolio e gas naturale e il passaggio a fonti di energia rinnovabili, accrescere la qualità dell’aria e garantire l’accesso all’acqua potabile, rendere sostenibili agricoltura, zootecnia e pesca, proteggere e ripristinare la biodiversità. Per tutte le leggi, i regolamenti, le decisioni, i progetti ambientali sono necessarie valutazioni d’impatto sui diritti dell’infanzia e occorre fare in modo che i più giovani possano rivendicare anche in sede giudiziaria i propri diritti, quando scelte di governi o di imprese li mettano a rischio”.

“Ogni governo – conclude la presidente della commissione infanzia – ha il dovere di proteggere i bambini e i ragazzi di tutto il pianeta, quelli dei paesi più avanzati e quelli delle aree del mondo che hanno meno contribuito all’attuale situazione climatica, ma ne patiscono più gravemente le conseguenze

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Politica

Alessandro Dagnino nuovo assessore regionale

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Palermo – Il presidente della Regione Renato Schifani ha nominato Alessandro Dagnino nuovo assessore all’ Economia,  al posto di Marco Falcone, eletto al Parlamento europeo.

Dagnino ha prestato giuramento in Assemblea regionale e ricopre già operativamente l’incarico. Avvocato cassazionista e docente di diritto tributario dell’impresa e del terzo settore nell’Università degli studi Lumsa, Dagnino è socio fondatore e Managing Partner, coordinatore dell’area tributario e finanza pubblica, dello studio legale Lexia.

Vanta una esperienza pluriennale nella consulenza a enti pubblici e associazioni di categoria in materia fiscale, di finanza pubblica e di contenzioso tributario.

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Dalla scuola Solito alle commissioni consiliari nella seduta del 30 luglio

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La Presidente del consiglio Paola Giudice ha provveduto ad integrare l’ordine del giorno della seduta consiliare del 30 luglio alle 19.30.

Si tratterà la variazione del piano triennale delle opere pubbliche per consentire al progetto di rifacimento della scuola Solito di andare avanti.

Si voterà la composizione delle commissioni consiliari permanenti in modo che il consiglio possa entrare nella piena operatività e si tratterà il punto relativo all’Unione dei Comuni dove vanno nominati tre consiglieri gelesi. L’ultimo argomento riguarda la composizione dell’ufficio di presidenza.

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Il sen.Lorefice:”il governo ha dichiarato guerra alla stampa”

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“Siamo di fronte a un’impressionante serie di atteggiamenti ostili del Centrodestra alla libera informazione. Ed è sinceramente frustrante assistere a un Governo e ad alcuni alti esponenti istituzionali di Destra che ritengono il giornalista un mero strumento, nonché capro espiatorio dei fallimenti di Meloni e sodali”.

Lo dichiara a La Notizia Pietro Lorefice, senatore M5S e segretario della Presidenza del Senato. Nel mirino dell’esponente pentastellato finisce, tra gli altri, anche il presidente del Senato.

“Prima l’assurda reazione della Meloni all’inchiesta di Fanpage sulla federazione giovanile di Fratelli d’Italia, con scomposti attacchi al giornalismo sotto copertura”, incalza Lorefice, che subito dopo aggiunge: “poi l’incredibile pestaggio di Joly da parte di esponenti di Casa Pound, episodio derubricato dal presidente del Senato La Russa sulla base del fatto che il giornalista non si sarebbe presentato; poi gli insopportabili atteggiamenti dello stesso La Russa, che durante la cerimonia del Ventaglio ha assunto posture a dir poco irridenti nei confronti di una giornalista che gli chiedeva conto della sua conoscenza delle leggi del ventennio fascista; infine la ministra Santanché, che lancia un attacco al New York Times, ‘reo’ di aver giustamente messo sotto i riflettori internazionali la tragica situazione di siccità in cui versa la Sicilia, con roboanti promesse di fondi da parte dello Stato centrale e penoso scaricabarile tra Governo di Centrodestra e Presidente della Regione sempre di Centrodestra”.

Secondo Lorefice “Meloni, La Russa, Santanché e tutti i loro corifei dovrebbero provare, se ne sono capaci, a rileggere la frase del giornalista Horacio Verbitsky: giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda”.

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