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Caro-energia, ad agosto bolletta da oltre 4,7 milioni per Siciliacque:”Costi più che quintuplicati rispetto al 2021″

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Palermo – Siciliacque riceve una bolletta di 4,7 milioni di euro: il quintuplo rispetto al 2021. Lo denuncia pubblicamente come tante aziende italiane. Il risultato sarà un rincaro sulle bollette dell’acqua, già esose. Un effetto domino che sta distruggendo l’economia italiana, quella delle famiglie e delle aziende pubbliche e private. Rincari nella bolletta energetica senza precedenti per Siciliacque, gestore del servizio idrico di sovrambito sul territorio regionale, che ad agosto si è vista recapitare un conto di oltre 4,7 milioni di euro.
Una cifra pari al fatturato mensile della società, che dal primo settembre è stata costretta a passare al cosiddetto mercato di salvaguardia per continuare a garantire un servizio pubblico essenziale come la captazione dell’acqua dalle grandi infrastrutture (acquedotti, dighe, invasi, potabilizzatori) e il successivo trasporto fino ai serbatoi comunali, che servono 1,6 milioni di siciliani. Il passaggio al mercato di salvaguardia non sarà indolore: Siciliacque dovrà infatti sborsare 90mila euro in più al mese.
La bolletta di agosto, che registra un’ulteriore impennata rispetto a luglio (quando l’energia è arrivata a 3,9 milioni), è più che quintuplicata rispetto alla media dei costi sostenuti nel 2021: circa 900mila euro al mese. A settembre la previsione è di 4,2 milioni; mentre nell’intero arco del 2022 si stimano 17 milioni di maggiori costi rispetto allo scorso anno.
“Questi aumenti, in base alle norme stabilite dall’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), non potranno che avere effetti sulla tariffa idrica nel ciclo regolatorio 2024-2027. Le ripercussioni del caro-energia sono già tangibili sui conti aziendali e rischiano di minare alle fondamenta il servizio idrico di grande adduzione in Sicilia. In uno scenario come quello attuale, inoltre, non può essere trascurata la rilevante morosità di alcuni gestori d’ambito. Siciliacque, infatti, vanta crediti già scaduti per oltre 30 milioni di euro e dovrà necessariamente privilegiare chi sta pagando il servizio regolarmente”.
A dirlo sono i vertici della società, che lanciano un Sos al nuovo governo nazionale: “Questa crisi dovuta ai costi esorbitanti dell’energia non può essere gestita in modo autonomo dalle aziende. Siciliacque, al pari di altri attori del settore idrico, da sola non ce la fa. Ecco perché lo Stato, assieme all’Autorità nazionale di regolazione, deve intervenire con supporti certi nel medio termine. Il problema non è economico, ma di carattere finanziario. Servono aiuti per un tempo coincidente a quello necessario per recuperare i maggiori costi dell’energia dal sistema tariffario”.
Finora le misure contenute nei decreti Aiuti, incluso l’ultimo da poco varato, sono state tutt’altro che incisive. Per Siciliacque (che rientra fra le aziende non energivore) l’incremento del credito d’imposta dal 15 al 30% ha alleviato la sofferenza in modo assolutamente trascurabile. Mentre i prestiti con garanzia statale per dilazionare il costo delle bollette non sono stati accettati dai fornitori, a causa di procedure e tempi troppo lunghi.
“Gli aumenti dell’energia elettrica – concludono i vertici di Siciliacque – devono essere contenuti o quantomeno gestiti in un quadro di sistema, in particolare per soggetti come la nostra società che erogano un servizio di pubblica utilità

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Rizzolo confermato alla guida di Sicindustria, tra i 4 vicepresidenti c’è il gelese Caccamo f

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L’Assemblea privata di Sicindustria ha confermato Luigi Rizzolo alla guida dell’associazione con il 99% dei voti per il quadriennio 2025-2029. Classe 1973, imprenditore palermitano nei settori delle energie rinnovabili e dell’edilizia, Rizzolo era stato eletto nel 2023 per completare il mandato del compianto Gregory Bongiorno. Insieme al presidente, sono stati eletti anche i vicepresidenti che lo affiancheranno nel nuovo mandato, a testimonianza di una squadra ampia, coesa e rappresentativa del tessuto produttivo siciliano: il trapanese Vincenzo Adragna (Adragna Petfood srl), il palermitano Luciano Basile (Resigest srl), il nisseno Gianfranco Caccamo (Icaro ecology spa), il ragusano Leonardo Licitra (Ilap spa) e l’agrigentino Antonio Siracusa (Siracusa Costruzioni srl). Presente il delegato di Confindustria all’Education, Riccardo Di Stefano. “Sarà un mandato nel segno della continuità – ha dichiarato Rizzolo – nel metodo, nell’ascolto, nella determinazione con cui abbiamo rimesso ordine, rinnovato le regole, costruito fiducia. Abbiamo posto le basi. Ora dobbiamo consolidare e accelerare questo lavoro, per rendere Sicindustria ancora più forte, rappresentativa ed efficiente, al servizio delle imprese e dello sviluppo del territorio. In questi diciotto mesi non abbiamo solo lavorato al nostro interno: abbiamo riaperto un dialogo concreto con le istituzioni regionali, affrontato temi cruciali come aree industriali, infrastrutture, energia, formazione e accesso al credito. Abbiamo chiesto soluzioni, proposto interventi, preteso tempi certi e risposte efficaci. Di certo oggi possiamo dire che la nostra associazione ha ritrovato coesione, visione e autorevolezza, diventando punto di riferimento per le oltre mille imprese associate con 50.000 lavoratori in sette province”.

Formazione, sicurezza, burocrazia: le tre sfide chiave

Nel nuovo mandato, l’azione di Sicindustria ruoterà attorno a tre capisaldi: la formazione, la sicurezza sul lavoro e la semplificazione burocratica. “Senza competenze, l’innovazione resta un esercizio teorico – ha spiegato Rizzolo –. E senza formazione continua, le imprese non possono affrontare il cambiamento. Dobbiamo colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro qualificato, investire sugli ITS, sulla formazione duale, sull’orientamento e sul dialogo costante tra scuola, università e impresa”.

Altro fronte centrale è quello della sicurezza nei luoghi di lavoro, che Rizzolo definisce “una questione di dignità e di competitività”. “Fare impresa in Sicilia – ha detto – significa essere presidio di legalità e responsabilità. La sicurezza sul lavoro non è solo un adempimento formale, è un dovere morale e strategico. Solo in un ambiente sano si costruisce fiducia, si attraggono investimenti, si crea vera crescita”.

Terzo asse fondamentale è la semplificazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione, vista come condizione necessaria per sbloccare investimenti e rilanciare la competitività del territorio. “Non bastano incentivi. Le imprese hanno bisogno di procedure chiare, tempi certi, regole trasparenti. La pubblica amministrazione deve smettere di essere un freno e diventare un alleato dello sviluppo”.

Una Sicilia che guida, non che subisce

Sicindustria continuerà a lavorare su tutti i principali dossier strategici: digitalizzazione e intelligenza artificiale, energia, infrastrutture, fiscalità, credito, turismo, internazionalizzazione e transizione ecologica, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’impresa come attore economico e sociale. Al centro, il ruolo dell’impresa come motore economico e attore sociale. “Ogni nostra scelta – ha ribadito il presidente di Sicindustria – ha un impatto sul lavoro, sull’ambiente, sulla qualità della vita nei territori. Per questo serve una politica industriale coraggiosa e una visione di lungo periodo. La nostra ambizione è quella di cambiare il contesto e costruire una Sicilia che diventi piattaforma mediterranea avanzata, attrattiva per talenti, capitali e idee”.

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La Giunta delibera i progetti per accedere ai finanziamenti Fua

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La Giunta municipale stamattina ha approvato le delibere sui progetti da inviare alla Regione per accedere ai fondi del Fua. Si tratta di 9 interventi che riguardano il rifacimento del corso Vittorio Emanuele da via Marconi a piazza Martiri, del rifacimento dell’ex dogana, di due piste ciclabili per tutto il Lungomare,dell’hub intermodale con charing station nell’area adiacente la stazione ferroviaria, la digitalizzazione dell’archivio dell’anagrafe e affari generali del Comune ed altro.

I progetti deliberati saranno girati all’Unione dei Comuni per essere deliberati e trasmessi a Palermo per partecipare alla selezione.Grande soddisfazione per l’obiettivo raggiunto è stata espressa dal sindaco e dall’assessore al ramo Romina Morselli.

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Centro ortopedico Aliotta: 15 anni di successi mettendo il paziente al centro, tra “movimento e innovazione”

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Un anniversario importante per il centro ortopedico Aliotta che taglia il traguardo dei 15 anni di attività. Tre lustri di “movimento e innovazione”, in cui il gruppo ha saputo elevare i propri standard offrendo un servizio di altissimo livello, fino ad espandere il proprio brand in tutta la Sicilia e anche all’estero.

«Siamo diretti verso un nuovo umanesimo dove il paziente viene posto al centro – dice l’amministratore delegato Alessandro Guarnera -. Intorno a lui girano le attività sanitarie, dalla definizione del presidio fino alla sua personalizzazione e realizzazione».

In questi anni il centro ortopedico Aliotta ha anche assistito la Nazionale femminile di basket, reduce dalla vittoria degli Europei. Le giocatrici periodicamente rinnovano il plantare sportivo che è un “made in Gela”: i dottori Emanuele ed Elisa Aliotta hanno personalmente eseguito gli esami del passo alle giocatrici. Questa sera la grande festa per il traguardo raggiunto, che farà da apripista ad altri successi.

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