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Sindacale

Cgil: “la vicenda del CAL rappresenta il paradigma di come non va gestita la sanità”

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Sul polverone che si è alzato per la vicenda del CAL di oculistica di Mussomeli, emersa con grande enfasi in questi giorni, si pronuncia la Cgil di Caltanissetta definendolo il paradigma di come non va gestita la sanità. Per la Cgil sono due le questioni che emergono con grande evidenza.
La prima riguarda l’ingerenza della politica, che entra nel merito di scelte gestionali, ad esclusivo appannaggio di medici specializzati con competenze e formazione specifica.
“Quando si sostiene che “la politica deve stare lontano dalla sanità” – affermano la Segretaria Generale Confederale Rosanna Moncada ed il Segretario Generale F. P. Angelo Polizzi –

per noi, significa proprio questo: il politico deve fare buone leggi per gestire al meglio la sanità bene comune e non trasformarla in una sorta di terreno di conquista politica. L’altra riguarda l’intervento del Direttore Generale che con una nota protocollata la domenica (a nostra
memora episodio mai verificatosi) interviene, muovendo eccezioni e rimproveri al dr. Trobia, ed incassando un pubblico ringraziamento dell’on. Catania per il suo tempestivo intervento.
Tutto questo a noi appare “assai sospetto” per i tempi e i modi, soprattutto perché ci sembra che si voglia a tutti i costi trovare un capro espiatorio nella persona del dr. Trobia, che diventa la soluzione ideale per mascherare ciò che noi denunciamo da anni relativamente all’organizzazione del lavoro assolutamente non all’altezza nell’ASP di Caltanissetta.
Per entrare nel merito delle questioni ribadiamo che il primo cittadino di Mussomeli invece di documentarsi, sui temi in questione, e prendere atto del pericolo cui sinora l’Ospedale e i pazienti sono stati posti, preferisce prendere parola chiedendo la “rimozione immediata del dott. TROBIA”, sostenendo, tra le righe dell’articolo sopra menzionato, che “provvedimenti come questo lanciano un messaggio poco tranquillizzante ai pazienti e agli operatori sanitari’. ’A nostro avviso qui di “poco tranquillizzante” c’è innanzitutto il tacito consenso di tutti coloro i quali, vertici e non, essendo a conoscenza delle irregolarità gravissime occorse fino all’atto della nota firmata dal Dr. Trobia, non hanno provveduto a sopperire alla mancanza di medici, così come previsto dalla normativa, permettendo ad un SOLO medico specialista in oculistica di condurre tutto il percorso operatorio.
Ci risulta peraltro che da diverso tempo il Direttore del Dipartimento Ospedaliero Dr. Fiorella avrebbe potuto sistemare il tutto, ma senza alcun risultato. Cos’altro poteva essere fatto dal Dr. Trobia se non la sospensione temporanea dell’attività chirurgica nelle more dell’assunzione di ulteriori oculisti da parte della Direzione
Generale nonché di ulteriori eventuali provvedimenti da adottare dai superiori gerarchici dello stesso? Proprio per questo motivo, quanto dichiarato dall’On. Catania, che menziona il ruolo di Direttore di Presidio attribuendolo al Dr. Trobia appare, oltre che chiaramente falso, assai scoraggiante in quanto ci permette di leggere tra le righe che il Sindaco Catania disconosce l’atto aziendale e la rete ospedaliera, ma che pure intende “giudicare”, stabilendo cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Specifichiamo che tutto ciò rientra nelle mansioni del Direttore della UOC Direzione Medica del Presidio Ospedaliero Sant’Elia, il quale tra l’altro non
si è ancora espresso sulla questione. Il Sindaco si rivolge direttamente al Direttore Generale, l’organo tecnicopolitico dell’Azienda e di cui potrebbe chiederne le dimissioni”.

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Sindacati Ghelas sul piede di guerra

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I segretari di Filcams Cgil, Nuccio Corallo, Uiltucs, Michelangelo Mazzola e Ugl, Terziario Gianmatteo D’Arma, appreso che attualmente a causa di una grossa somma che il Settore Lavori Pubblici del Comune di Gela, inspiegabilmente, non ha ancora liquidato alla Ghelas Multiservizi S.p.A., dichiarano di essere fortemente preoccupati sulla tenuta dei conti della Società e soprattutto sul paventato rischio dell’impossibilità al pagamento degli stipendi del mese di Febbraio.

I tre sindacati rappresentano il 98% dei lavoratori impiegati in Ghelas e dal 7 Febbraio, data in cui si è appresa la notizia, è stato un susseguirsi di telefonate tra gli stessi fortemente preoccupati che chiedevano di bloccare i servizi.

I sindacati fanno presente che si creano rischi per la tenuta dell’ordine pubblico perchè queste notizie portano immancabilmente alla esasperazione degli animi dei lavoratori e delle loro famiglie, che in questo periodo di enorme crisi con gli aumenti che ci sono delle materie prime non riescono già ad arrivare a fine mese. Ora rischiano seriamente di non percepire il dovuto compenso mensile e sono esasperati.
I 3 sindacati comunicano sin d’ora che non permetteranno a nessuno di mettere a rischio il futuro lavorativo e gli stipendi dei lavoratori e sono pronti, se non arriverà risposta entro 10 giorni, a proclamare lo stato d’agitazione con conseguente blocco di tutti i servizi essenziali ricoperti dal personale Ghelas e contemporaneamente ad iniziare dei sit in davanti la sede degli Uffici Comunali dei Lavori Pubblici.

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La Fp Cgil non firma l’accordo sulla rimodulazione delle ore per infermieri e Oss

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Si è svolto ieri l’incontro tra le organizzazioni sindacali e la Direzione Generale sulla rimodulazione delle ore di servizio per il personale infermieristico e OSS reclutati per l’emergenza Covid.
Il Direttore Generale nella sua premessa introduttiva ha rappresentato la circostanza che tra i soggetti reclutati ci sono 238 OSS e di questi 53 in esubero (non si comprendono le difficoltà da parte dei responsabili dei servizi ad organizzare i turni) e 103 infermieri.

La proposta formulata dalla Direzione Generale è stata quella di elevare a tutti l’orario a 30 ore che potrebbero essere ulteriormente aumentate ove ve ne sia la disponibilità e comunque sempre in attesa dell’avvio delle procedure di stabilizzazione.
La Fp Cgil, tenuto conto delle difficoltà ad assicurare dei turni omogenei e che potrebbero esserci ripercussioni anche sulla qualità delle prestazioni erogate all’utenza, nonché un sovraccarico di lavoro su tutto il personale, ha proposto di innalzare sia per gli infermieri che per gli OSS a 36 ore .
Alla proposta, la Direzione generale ha risposto che non poteva essere accettata per mancanza dei fondi necessari. Il sindacato ritenendo che da parte dell’amministrazione non vi è stato alcuno sforzo per avviare percorsi e soluzioni condivise, in coerenza con quanto raccomandato dal Prefetto il 2 dicembre scorso, ha deciso di assumere una posizione autonoma.
Infatti, da quest’incontro, dove si è presentata una proposta senza margini di trattativa, si ricava la sensazione che da parte dell’amministrazione fosse messo in atto il tentativo di far gravare anche sul sindacato la responsabilità di una decisione in capo alla direzione strategica. La Cgil non ha sottoscritto la proposta dell’amministrazione con cui si stabiliva un monte orario di 30 ore settimanali ore per tutto il personale interessato, invece delle 36 proposte.

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Il sindaco lancia il patto tra istituzioni al congresso Filctem Cgil

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Un patto tra istituzioni per rilanciare il territorio di Gela: la proposta l’ha lanciata il sindaco Lucio Greco durante il suo intervento di saluto al quarto congresso regionale della Filctem Cgil che ha preso il via ieri a Gela e prosegue oggi.  Il primo cittadino ha ringraziato il sindacato per aver scelto Gela come sede del congresso.

<Una scelta azzeccata – ha detto Greco – considerato che Gela si trova al centro della politica nazionale dal punto di vista energetico per il progetto Argo e Cassiopea e per tanto altro>. 

Alla Cgil il primo cittadino ha chiesto la collaborazione per portare ai tavoli regionali e nazionali la situazione di crisi industriale di Gela che non è da meno di quella di Taranto e meriterebbe la stessa attenzione, cominciando dal dare vero impulso all’accordo di programma.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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