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Dall'Italia e dal Mondo

Confimprese: “In tre anni oltre 75.000 imprese in meno”

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Roma – Confimprese Italia ha tracciato un bilancio sull’andamento dell’economia, elaborando i recenti dati di Unioncamere aggiornati al 30 aprile 2024. Emerge un quadro preoccupante. “I dati Unioncamere rivelano elementi di grande preoccupazione – ha dichiarato il Presidente di Confimprese Italia Guido D’Amico- da dicembre 2021 ad oggi le imprese in attività sono diminuite di ben 75.015 unità e di queste ben 7.800 nei primi quattro mesi del 2024”.

“È evidente che l’onda lunga degli effetti della pandemia continua a farsi sentire- continua Guido D’Amico – anche alla luce del fatto che le “cambiali” spostate in avanti, adesso si stanno mettendo all’incasso e si tocca con mano le difficoltà che le aziende incontrano per rimettersi in cammino”.

“Se non si vuole smantellare il tessuto economico e sociale nazionale – insiste il Presidente D’Amico – occorrono interventi concreti ed attuabili a sostegno delle imprese in attività prima della pandemia. Le aziende si trovano situazioni debitorie non sostenibili che li porteranno a chiudere ed al contempo i creditori bene che vada potranno cedere i crediti in “pro soluto” con una somma di denaro più bassa.. Stessa situazione per le posizioni fiscali. La pace fiscale non è una sanatoria che premia i furbi ma una necessità per non perdere milioni di posti di lavoro. Inoltre, serve una legge che faciliti con procedure semplici e non complesse come quelle in vigore, la riappacificazione creditore-debitore e che obblighi le banche ad impegnare, una parte degli evidenti extraprofitti realizzati grazie all’aumento degli interessi, per finanziare questa particolare esigenza. Non è una ingerenza sul rapporto tra privati, ma è un modo per rilanciare l’economia e salvaguardare posti di lavoro.

Abbiamo da tempo chiesto un “Giubileo Fiscale e debitorio” – conclude il Presidente di Confimprese Italia Guido D’Amico – riteniamo che adesso sia diventato   improrogabile perché il rischio che si ripetano e si moltiplichino le scene ed i gesti disperati visti in passato è sempre più reale”.

“Di una “cura” più dettagliata ha bisogno il commercio – ha dichiarato il Vicepresidente Vicario di Confimprese Italia Giovanni Felice e coordinatore Confimprese Sicilia- un settore che in meno di 5 anni ha visto sparire 94.837 aziende di cui 11.442 nel primo quadrimestre del 2024.  Nella stragrande maggioranza sono micro imprese, in gran parte esercizi di vicinato che rappresentano il servizio di prossimità che è un servizio necessario in una nazione sempre più anziana, infine, e non per ultimo, evidenziamo che il commercio è un elemento di coesione sociale e culturale poiché mantiene in vita i centri storici ed è un argine alla desertificazione, non solo commerciale, ma anche abitativa. Pensiamo ad una legge che stimoli la coesione e la collaborazione tra le varie micro imprese commerciali con la realizzazione, attraverso incentivazione, di reti d’imprese che mirino a promuovere programmi di marketing territoriali mirati a favorire il commercio fisico e alla realizzazione di piattaforme di commercio on line con l’obiettivo di rendere competitive anche le micro aziende commerciali in un campo in cui spopolano le multinazionali.

“Non meno drammatica è la situazione in Sicilia – ha dichiarato il Coordinatore di Confimprese Sicilia – dove negli ultimi tre anni sono venute a mancare 1581 aziende e, preoccupa molto il fatto che 1067 di queste hanno chiuso i battenti nei primi quattro mesi del 2024. Una nota positiva ed in controtendenza arriva dalla provincia di Palermo dove il saldo attuale, rispetto al Dicembre 2019, è positivo anche se solo per 16 unità e va registrato che al 31 dicembre 2023 il saldo positivo era molto più consistente in quanto era positivo per 1324 unità. Fenomeno dovuto all’exploit dell’edilizia e dovuto agli incentivi legati al Superbonus.

Questo però non basta. “Anche in Sicilia ed a Palermo il commercio soffre più degli altri settori – continua Giovanni Felice – infatti sono 2873 in meno le aziende commerciali a livello regionale con un saldo negativo di ben 864 nel 2024. Non si discosta di molto la situazione in provincia di Palermo dove il saldo 2024 è negativo per 240 aziende (negli ultimi tre anni il saldo negativo è pari a 564 unità).

“Questo quadro drammatico siciliano – conclude Giovanni Felice- non è agevolato dagli ultimi interventi normativi votati all’Ars (come l’ampliamento del livello delle superficie di vendita per gli esercizi di vicinato) e dalle politiche messe in campo dall’Assessorato competente, in quanto mirate a favorire le imprese più strutturate e la grande distribuzione.

Anche in tema di incentivazione e sostegno, il piccolo commercio sia in sede fissa che su aree pubbliche, è penalizzato per non dire che è completamente escluso dalle prospettive di rilancio.  

A dicembre 2019 le imprese in attività in Italia erano 5.137.678. Nell’ultimo quinquennio, alla fine dell’anno, il numero massimo di aziende si è registrato nel 2021 con 5.164.831 per poi regredire sino ai 5.097.617 del 31 dicembre 2023.

Al 30 Aprile 2024 il numero di imprese in Italia è pari a 5.089.816.

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Per il commercio invece le aziende diminuiscono anno per anno, passando dalle 1.367.078 del 31 dicembre 2019, alle 1.272.341 del 30 Aprile 2024.

Da notare che a dicembre 2023 le aziende commerciali in Italia erano 1.283,683 e che nel primo quadrimestre sono diminuite di ben 11.342 unità.

SICILIA

Nonostante il Covid dal 31 dicembre 2019 ad oggi, le imprese di tutti i settori in Sicilia sono cresciute di 11.809 unità

La maggiore crescita è avvenuta proprio durante la pandemia, infatti al 31 dicembre 2021 le imprese attive, in Sicilia, erano 383.473 ben 13.390 in più rispetto al 2019. Gran parte di questo merito va alle aziende del settore costruzioni che sono passate, dalle 41.801 del 31 dicembre 2019 alle attuali 46.735.

Dal 2021 in poi si registra una sostanziale tenuta poiché attualmente le aziende in attività sono 381.892.

Per quanto riguarda il commercio, nel quinquennio il valore massimo è raggiunto nel 2021 arrivando a 117.643.

Il dato al 30 aprile è pari a 115.634 con un dato inferiore al 2021 di 1.581 imprese, mentre nell’ultimo quadrimestre sono ben 1.067 le aziende in meno.

Il totale delle imprese di tutti i settori a Palermo, dal 31 dicembre 2019, cresce costantemente. Infatti, dalle 75.644 aziende registrate alla Camera di Commercio, si è passati alle attuali 79.945, con una crescita abbastanza uniforme.

Andamento diverso per il commercio che cresce sino al 2021 portandosi da 27.501 aziende del 31 dicembre 2019 alle 28.011 del 31 dicembre 2011.

Da quel momento una flessione che, al 30 aprile  2024 scende sotto il livello del 2019 arrivando a 27.448. Solo 15 in meno rispetto al 2019, ma ben 240 in meni rispetto al 31 dicembre 2023.

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Centinaia di giovani tra Lamezia, Isola Capo Rizzuto e Steccato di Cutro per il Genfest 2024.

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Lamezia terme – I temi della pace e della fraternità universale per una “tre giorni” di grande intensità, Uno dei tre Genfest italiani e dei quaranta nel mondo. Staffetta con il Genfest internazionale di Aparecida, in Brasile.

Ottanta giovani siciliani, provenienti dalle province di Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Trapani partecipano da domani al Genfest di Lamezia Terme, in Calabria. Insieme ai giovani provenienti da varie regioni italiane (soprattutto Sardegna, Campania, Puglia e Calabria) e ad alcuni giovani dell’Albania, ci saranno alcune rappresentanze dall’Egitto e dalla Palestina.

Sono previsti oltre trenta ospiti tra workshop, momenti di discussione e approfondimento per concludere con una grande festa sul lungomare lametino “Falcone – Borsellino”, con performance di danza, musica, gli interventi di don Luigi Ciotti fondatore del gruppo “Abele” e di Libera e il cantautore siciliano Giovanni Caccamo.

Il Genfest di Lamezia Terme raccoglie il testimone dal Genfest internazionale che quest’anno si è svolto in Brasile, ad Aparecida che si è snodato dal 12 al 24 luglio e che si è appena concluso. Oltre al Genfest mondiale, altri 40 appuntamenti si sono svolti in varie pareti del mondo. Tra questi, tre in Italia, a Loppiano, Roma, appena conclusi e a Lamezia Terme, dal 27 al 30 luglio.

Il Genfest dell’Italia meridionale è stato presentato nell’aula consiliare di Lamezia Terme dai giovani Mattia Paradiso, della Calabria e Melina Morana, della Sicilia, con Katia La Grotteria, tutti del Movimento dei Focolari. A presentare il Genfest c’erano anche il vescovo di Lamezia Terme, Serafino Parisi, i sindaci di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, e di Curinga, Elia Carmelo Pallaria, l’assessora di Lamezia Terme, Luisa Vaccaro, il presidente del consiglio comunale Giancarlo Nicotera.

Il Genfest vivrà momenti di festa e di attività sociali, culturali e di approfondimento. Momenti salienti saranno il collegamento con il Brasile, con il videomessaggio della presidente del Movimento dei Focolari, Margaret Karram e del copresidente Jesùs Moran, un pomeriggio di attività sociali presso associazioni e comunità che operano per il recupero di persone con dipendenze, per l’accoglienza di migranti e di minori stranieri non accompagnati, per iniziative ecologiche, le riflessioni su “Mediterraneo. Un caleidoscopio di crisi, sfide, opportunità”, con l’ambasciatore Pasquale Ferrara e Maria Giovanna Pietropaolo (UNHCR External Relations Associate, ONU), il flashmob sulla spiaggia di Steccato di Cutro, teatro della tragedia dei migranti poco più di un anno fa. Il flashmob avrà come titolo “Silenzio, ascolto, parola: la nostra preghiera per la pace”, vari workshop sui temi delle relazioni, della cura, della partecipazione, sulle tematiche ambientali e sull’eco—sostenibilità, sul giornalismo.

Si chiuderà con la grande festa finale sul lungomare Falcone – Borsellino di Lamezia Terme, dal titolo “Un Mediterraneo di fraternità”, con la presenza di don Luigi Ciotti, del cantautore ragusano Giovanni Caccamo, con vari testimoni e band musicali. Previste le testimonianze di giovani della Sardegna (sul disarmo), dell’Egitto (pace), del Gambia (accoglienza).

Nella sera del primo giorno, determinante il contributo di un gruppo di giovani siciliani, originari di Catania e della provincia, che proporranno un flashmob sui temi della fraternità

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Inaugurato Visual Art

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Grande successo di partecipazione per questi  primi tre giorni del Between Music & Arts, accolto dal pubblico con grande entusiasmo. Promosso quest’anno dall’Ente Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, che comprende i siti archeologici di Aidone, Mazzarino, Pietraperzia e il meraviglioso barocco di Piazza Armerina, il Festival ha preso vita in questi luoghi evocativi  animati con alcuni originali progetti artistici di questa “speciale” edizione 2024.

Ieri ha preso il via il programma degli eventi Visual Art, che è parte integrante del Festival Between Music & Arts, con due importanti iniziative grazie alla collaborazione di Frank Alva Buecheler, Presidente di One Sky Academy. 

Alle ore 18 a Piazza Armerina è stata inaugurata l’esposizione “Sun Stones” The Sicilian Series, dell’artista siriano Ali Amam, esule politico, ospite da tre mesi presso One Sky Academy,  sede in cui sono esposte le sue 25 opere pittoriche inedite in olio su tela, due delle quali ispirate proprio al Between Music& Arts Festival. Questa mostra vuole rappresentare  il dramma dell’esistenza umana, ma nello stesso tempo, lancia un messaggio di speranza per avviare un processo di cambiamento e di rigenerazione. L’espressività delle opere d’arte di Ali Amam si è arricchita dalle performance musicali dei ragazzi del Campus che, a loro volta,  ispirandosi alle sue opere d’arte hanno composto dei brani musicali a tema. La mostra è stata presentata da  Frank Alva Buecheler, Presidente di  One Sky Academy e rimarrà aperta fino al 30 settembre.

Il percorso espositivo della mostra itinerante “Mediterraneo: Mosaico di C(ou)lture”, a cura di Alessia Montani  prende vita in alcuni dei luoghi simbolici della città. Si parte da One Sky Academy con la prima opera di Fernando Miglietta “Mediterraneo”, nello spazio esterno della Biblioteca si trova “Mosaico” di Marianna Masciolini, nella Pinacoteca è esposta “Ingenuity” di Chicco Margaroli, e Nicholas Peall “Quest”, “My heads, my soul” di Toni Campo Artwork by Francesco Palazzolo, presso Suite D’autore “Mietatura” di Toni Campo, infine a  Palazzo Trigona si può ammirare “L’Abbraccio” di Giulio Rigoni e “Risonanze Mediterranee” di Danila Mancuso. Tutti gli artisti hanno partecipato alla Biennale di arte di Malta  2024 ispirandosi totalmente al Mediterraneo dove l’intreccio tra  culture e c(ou)lture genera un rapporto fecondo tra l’uomo e la natura,  in una visione plurale delle identità. Non a caso è intitolata  Mosaico di C(ou)lture, il mosaico composto da  piccoli tasselli che si uniscono fino a formare un’ immagine  completa è l’emblema  dello scambio, della condivisione, delle identità plurali, valori che si sposano con la linea artistica del Between Music & Arts e che sono ben rappresentati dal famoso mosaico delle ragazze in “bikini” che giocano a palla, sito a Villa Romana del Casale Patrimonio dell’Umanità Unesco – Piazza Armerina, scelto come immagine grafica per rappresentare il Festival. 

La serata si è conclusa con applausi a scena aperta e standing ovation per Nicola Piovani, che in Piazza Cattedrale a Piazza Armerina, ha portato in scena il suo  progetto “Note a Margine.” Il Maestro  ha ripercorso i momenti salienti della sua carriera , condiviso i suoi ricordi e gli incontri che hanno cambiato la sua vita. “Note a Margine” infatti è una sorta di  racconto autobiografico, commissionato a Nicola Piovani dal Festival di Cannes nel 2003 (col titolo Leçon concert). Sulla scia di memorie e aneddoti, il Maestro ha  ripercorso alcuni grandi incontri, da Fellini, ricordato con affetto per le piccole manie e per la maestria di regista, ai Taviani a Vincenzo Cerami e Roberto Benigni, con episodi narrati con leggerezza e sincerità. Esperienze di vita tra musica, cinema, teatro che Piovani ha raccontato accompagnandole con le note del suo pianoforte, insieme al sassofono e al contrabbasso. 

“Fellini è il fil rouge del Festival – sottolinea il condirettore artistico Roberto Grossi – quale figura di riferimento, emblema indiscusso di una visione ‘universale’ dell’uomo, libero da pregiudizi e stereotipi, che attraverso il ‘sogno’ e l’immaginazione riesce ad abbattere confini e barriere per ritrovare la dimensione della libertà, per esprimersi, essere, incontrare l’altro senza paure né timori”.   

Su questa linea, alle ore 21, in Piazza Cattedrale a Piazza Armerina, avrà luogo “Fellini, la luce dei sogni” performance di musica, danza e arti visive, ispirata alla poetica felliniana, con suggestive immagini e disegni del Maestro del cinema, con Francesca Feci, Leonardo Mez e Francesco Faina per la musica mentre per la danza ci saranno i ragazzi del DAF di Roma.  

A seguire, questa sera a partire dalle 21.45, Omar El Ouer, in “Racconti Mediterranei” renderanno concreto al Between il sogno dell’incontro musicale tra straordinari giovani musicisti italiani e artisti del Mare nostrum, teatro delle diversità. Quelle identità plurali che fanno parte della storia e tradizione delle città e dei meravigliosi luoghi del Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, e che vengono rinnovate grazie al Festival. E così anche alle ore 21, il concerto di Mario Veniti, a Mazzarino, Piazza Vittorio Veneto. Il cantautore siciliano animerà la Piazza di Mazzarino con i suoi successi, le nuove produzioni, tra sonorità del mondo e amore per le radici culturali di ogni popolo.

Il Festival, prodotto e organizzato dal Saint Louis College of Music e dall’Associazione culturale Globart, con la direzione artistica di Stefano Mastruzzi e Roberto Grossi, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con One Sky Academy presieduta da Frank Alva Buecheler, prosegue un ampio e prestigioso cartellone con artisti di fama  internazionale e da altri, per la prima volta sulla scena in Italia, sul tema diversità, incontro e identità plurali, di grande spessore e attualità.

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Acciaierie d’Italia. Spera (Ugl Metalmeccanici):”Necessarie garanzie per tutelare futuro degli impianti”

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Roma – “Nell’incontro odierno svoltosi a Palazzo Chigi,  in cui si è riunita la cabina di regia coordinata dal sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, Adolfo Urso Ministro delle attività produttive e del Made in Italy, Elvira Calderone Ministro del Lavoro, Raffaele Fitto Ministro Affari Europei, Pichetto Fratin Ministro Dell’ambiente e della Transizione Energetica, è stato illustrato  il piano di rilancio che riguarda i tre alti forni con un totale di sei milioni di tonnellate entro il 2026.

Rileva il giudizio positivo che è giunto dalla Commissione europea che dà il via alla piena ripartenza dopo le modifiche ambientali che saranno fatte in futuro. Il bando di vendita degli impianti avverrà in ottemperanza alle regole della Golden Power, la pubblicazione del bando avverrà entro fino luglio e sarà aperto orientativamente fino a metà settembre, con la previsione di alcuni punti fermi per la cessione: il numero degli occupati, decarbonizzazione, piano industriale di lunga durata pari almeno 4 anni, e compensazione verso le comunità locali. Ad oggi sono sei le manifestazioni di interesse delle multinazionali che hanno visitato gli impianti e sono interessate all’acquisto del siderurgico. Tra le sei multinazionali, quattro sono internazionali e due italiane. 

L’annuncio dell’utilizzo della cassa integrazione per un totale di 4700 dipendenti con regime di rotazione e i principi che guideranno la procedura di assegnazione della nuova proprietà saranno regole rigide e garanti per il mantenimento dell’attuale forza lavoro. Riteniamo positiva la soluzione individuata dal Governo durante l’incontro odierno, ma dobbiamo registrare che oggi le difficoltà sono tante e quello che abbiamo ribadito riguarda tempi certi per il futuro delle acciaierie di Taranto”. 

Ad affermarlo al termine dell’incontro è la Ugl Metalmeccanici, presente al tavolo con il Segretario Nazionale Antonio Spera e il Vice Segretario Nazionale con delega alla Siderurgia,  Daniele Francescangeli. 

“Mentre la questione dei forni elettrici sarà legata al piano industriale definitivo da parte degli acquirenti, come Ugl chiediamo garanzie per sgomberare un contesto quanto mai instabile e pericoloso per la salvaguardia della fabbrica, degli impianti, dell’incolumità dei lavoratori e per l’ambiente”.

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