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Conti del Comune, serve ancora tempo

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Continua a tappe forzate il lavoro dell’amministrazione comunale, che intende evitare il dissesto finanziario dell’ente e dare risposte alla Corte dei Conti regionale.

Questa mattina c’è stato un nuovo lungo confronto operativo voluto dal Sindaco Lucio Greco alla presenza di tutti i dirigenti comunali, il Segretario Carolina Ferro, gli assessori, il Presidente del Collegio dei Revisori Santo Ferrarello e il nuovo dirigente al Bilancio Monia Amato.

Non è stato un incontro sereno e facile. Ma le notizie che arrivano dal palazzo sono rassicuranti.

Il primo cittadino ha ribadito l’esigenza di portare in aula entro il 30 aprile il rendiconto 2021. Per gli accertamenti dei residui attivi e passivi, i rilievi mossi dal Collegio dei Revisori sembrano superabili con nuovi accorgimenti che saranno preparati in questi giorni. Il neo dirigente del Bilancio prenderà oggi stesso visione dello stato patrimoniale economico e finanziario dell’Ente per accelerare i tempi.

Si lavora insomma senza sosta per portare all’esame del Consiglio un documento completo di tutti i pareri onde poi inoltrare quanto richiesto dalla Corte dei Conti.

Nel caso in cui servano ulteriori giorni per l’esame degli atti contabili da parte del Collegio dei Revisori, si chiederà una dilazione dei tempi alla Corte dei Conti.

“In gioco c’è il presente ed il futuro della nostra comunità – ha commentato il Sindaco – non stiamo perdendo un solo giorno per completare un lavoro enorme. Spero che tutti rispettino il crono programma che ci siamo imposti affinchè il dibattito politico poi sia sereno e produttivo. In questo momento sono concentrato solo sull’evitare il dissesto al Comune. Altri discorsi non mi sembrano prioritari”.

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Daniele Maganuco racconta: “Il Canto della Pivila”

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Nei vicoli stretti e tortuosi di un antico quartiere siciliano, le case dai tetti in coppo si stringevano l’una all’altra come a cercare protezione. Le pale di fichi d’India crescevano indisturbate sui tetti, creando delle sagome verde brillanti che sembravano sfidare il tempo. Era una notte come tante, silenziosa…

In quella notte, un vecchietto, ormai stanco, lottava per trovare la pace. La sua famiglia lo vegliava con devozione, ma le ore si facevano sempre più lunghe, e il respiro affannoso del moribondo riempiva la casa di un silenzio denso. All’improvviso, un canto agghiacciante squarciò l’aria. Era la Pivila, come viene chiamato il barbagianni in lingua siciliana. Il suo verso era spaventoso, simile a un urlo di terrore che si propagava tra le case, un richiamo cupo e minaccioso che solo chi conosceva la tradizione poteva comprendere.

Il barbagianni si posò sul tetto della casa del moribondo. Nessuno lo vide, ma chi conosceva le leggende capì subito. La Pivila era giunta per aiutare l’anima del vecchietto a trovare pace, a permettergli di esalare l’ultimo respiro e passare oltre. Si diceva che questo uccello, considerato portatore di sventura, fosse in realtà un custode tra i due mondi, capace di aiutare chi non riusciva a liberarsi dalla vita terrena.

Il grido inquietante continuò per alcuni minuti, penetrando i cuori dei vicini come un avvertimento. Poi, improvvisamente, tutto si fermò. Il canto cessò e il vecchio spirò, come se quel suono spettrale avesse finalmente liberato la sua anima. La Pivila, silenziosa e invisibile, volò via.

Nel quartiere, però, la Pivila non portava via un’anima sola. Nei giorni successivi, altre tre morti si verificarono nel quartiere. Un’anziana a est, un uomo a ovest, e un altro a sud. E così, come già successo altre volte, le morti formarono una croce immaginaria sulla mappa del quartiere, con il vecchietto al punto nord.

Non era una croce visibile, ma chi conosceva la storia sapeva che quel segno era come un ciclo naturale di vita e morte. Quando la Pivila appariva, le anime pronte a partire la seguivano, tracciando un disegno invisibile sul quartiere. Gli abitanti, però, non osavano parlare apertamente di quella strana coincidenza. La morte era un mistero che preferivano lasciare avvolto nel silenzio.

E così, anche quella notte, il canto del barbagianni si spense nel nulla, lasciando dietro di sé un quartiere segnato dal passaggio tra la vita e la morte, una verità che si tramandava di bocca in bocca, di generazione in generazione.

Disclaimer: Il barbagianni è un uccello bellissimo e maestoso, simbolo di saggezza e protezione in molte culture antiche. La superstizione che lo lega alla sventura nasce da credenze popolari diffuse dai primi cristiani. In epoca pagana, infatti, il barbagianni e la civetta erano simboli sacri, legati alla dea Atena, dea della saggezza e della guerra giusta. Solo in seguito, con l’avvento della religione cristiana, furono trasformati in simboli negativi e demoniaci.

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Sul regolamento antievasione dei tributi locali il plauso di Forza Italia

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Forza Italia esprime il più vivo apprezzamento nei confronti della III Commissione Consiliare Bilancio e Tributi del Comune di Gela, per avere fatto propria una proposta di “Regolamento Antievasione” trasmessa al Sindaco dal dott. Vincenzo Cirignotta il 22 Luglio dello scorso anno.

La proposta di delibera di CC risulta già all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, e l’approvazione del regolamento rappresenterà per l’Ente un passo in avanti per il recupero dell’evasione tributaria.

Una delle note dolenti che ha contribuito al dissesto finanziario del Comune di Gela, come ribadito più volte dalla Corte dei Conti, è il mancato recupero dell’evasione tributaria, dovuto alla scarsa capacità di riscossione dell’Ente.La messa in campo di strumenti efficaci per aumentare le entrate tributarie per un Ente in dissesto finanziario risultava indifferibile.

“Forza Italia, partito moderato e responsabile, ritiene che il recupero dell’evasione passi dall’approvazione di uno strumento che consenta all’Ente Comune di avviare una nuova stagione di collaborazione, il tutto al fine di promuovere il principio dell’equità fiscale.
Puntare al “Pagare tutti per pagare meno”.  In un’ottica sempre più spinta di compliance fiscale, il regolamento antievasione nasce come strumento per prevenire l’evasione tributaria, ed ha come finalità quella di instaurare un circolo virtuoso che correli il rilascio o la permanenza della titolarità di una licenza/autorizzazione/concessione al rispetto degli obblighi tributari in materia di tributi locali (Imu, Tari, Canone unico patrimoniale etc), sulla falsariga di quello già fatto con ottimi risultati da altri Enti Locali Siciliani, come il Comune di Palermo, il Comune di Siracusa, solo per citarne alcuni”- sostengono in una nota i dirigenti forzisti Enzo Cirignotta e Nadia Gnoffo.

“La decisione dell’Organo Politico presuppone responsabilità e consapevolezza, non solo per l’impatto sui soggetti privati destinatari delle previsioni regolamentari, ma principalmente sulle capacità strutturali per rendere efficace lo strumento, perché una volta adottato deve essere rettamente e prontamente applicato. Limitarsi alla sola adozione del regolamento per poi non applicarlo per inadeguatezze strutturali non è certo quella che si può definire best practice.Forza Italia auspica una celere approvazione del regolamento da parte del Consiglio Comunale, con la convinzione che le previsioni in esso contenute troveranno un’ampia condivisione delle forze politiche” – concludono

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L’imprenditore Caccamo sulla storia infinita del nuovo opificio di Icaro Ecology:”spero sia un segnale per tutta la città”

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Tira un sospiro di sollievo dopo tante amarezze l’imprenditore Gianfranco Caccamo, titolare della Icaro Ecology .

 Nel 2019 inizia l’iter di un progetto per costruire i  nuovi uffici  un opificio di prefabbricazione di impianti di bonifica nell’area industriale Nord 2. A Gela il progetto non va avanti (l’area Nord 2 ricade nel sito Natura 2000) e la Icaro si rivolge alla Giustizia Amministrativa. Due giorni fa la Regione con il Dipartimento Ambiente  ha dato parere positivo  alla   valutazione ambientale del progetto sostenendo che  non determinerà effetti  significativi diretti e indiretti  tali da pregiudicare il mantenimento dei siti di Natura 2000 interessati.

<È un risultato importante- commenta l’imprenditore gelese –  perché dà valore alle nostre lotte contro le resistenze e i silenzi che hanno rallentato il processo per molti anni e per l’impatto che il progetto avrà sul territorio  Si addita spesso la burocrazia come principale ostacolo allo sviluppo del nostro Paese ma sarebbe troppo riduttivo imputare tanta lentezza alla sola burocrazia. Quello che blocca davvero i progetti, le imprese e la crescita di un territorio intero è l’ostracismo basato sulla mancanza di  visione, sulla paura del cambiamento,  sull’ignoranza, sulle battaglie di uno pseudo ambientalismo di chi -senza alcuna competenza- pensa che tutto può cambiare senza cambiare niente.  La natura muta, si evolve di continuo e noi, che di risanamento e ambiente ci occupiamo per missione , vogliano fare di questi cambiamenti il volano -nostro e di tutti- verso la modernità e competitività.  Con il Decreto del Dirigente Generale della Regione Sicilia possiamo finalmente dire che la battaglia si è conclusa. Non è una vittoria solo nostra, vogliamo che questa vicenda sia un segnale per tutta la città. È vero, per costruire il futuro servono determinazione, coraggio e una visione chiara di ciò che il territorio può e deve diventare ma senza le istituzioni propositive il tempo perso sarà sempre troppo e il mondo continuerà a muoversi a una velocità che non riusciremo mai a raggiungere>

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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