Palermo – “L’ampliamento del Museo archeologico regionale di Gela può e deve essere un’importante occasione di rilancio turistico del territorio. Per questa ragione ho chiesto alla soprintendente ai Beni Culturali di Caltanissetta, la dottoressa Daniela Vullo di valutare la possibilità di far rientrare a Gela i reperti archeologici trasferiti negli anni per motivi di studio nella struttura museale di Caltanissetta”. E’ quanto afferma la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Ketty Damante che, con una missiva, chiede alla Soprintendenza di valutare il rientro a Gela dei numerosi beni archeologici provenienti dalla città del Golfo, trasferiti negli anni a Caltanissetta per motivi di studio. La deputata gelese che ha chiesto anche un incontro con la soprintendente Vullo che si è detta già disponibile, si è rivolta anche all’assessore regionale ai beni culturali Alberto Samonà.
“E’ un fatto noto – spiega Damante – che importanti ritrovamenti di preziosi oggetti di interesse culturale nel corso di scavi nel territorio gelese, siano stati trasferiti per la fruizione al pubblico o per motivi di studio presso altre strutture museali del Nisseno dove ancora oggi sono esposti, senza che questi manufatti abbiano più fatto rientro a Gela nonostante il decorso degli anni. Sarebbe auspicabile, così come giustamente chiedono anche le associazioni del territorio, che questi beni, prossimi ad essere inventariati nelle altre strutture museali dove si trovano adesso, possano tornare entro breve a Gela in luoghi di esposizione che ne permetterebbero una piena fruizione al pubblico, rappresentando con ciò la possibilità di ulteriore fonte di interesse e di flusso turistico” – conclude Damante
Bruxelles – Inizierà domani (Mercoledì 6 dicembre) nella capitale delle istituzioni europee la “due giorni” organizzata dall’eurodeputato alcamese Ignazio Corrao, dedicata alla valorizzazione del patrimonio linguistico siciliano, della sua dignità linguistica, della sua storia e dell’orgoglio del parlare la lingua siciliana.
A Bruxelles arriverà una folta delegazione di oltre 150 persone composta da studiosi, docenti, associazioni, istituzioni e artisti per promuovere la nostra lingua siciliana e istituzionalizzarla. L’evento si articola in due parti, uno il mercoledì 6 dicembre alle ore 20.00 in un teatro della Capitale Belga, l’altro a partire dalle 15.00 di Giovedì 7 dicembre in Parlamento Europeo.
“L’obiettivo dell’evento – spiega Corrao – è quello di stringere tutte le diverse anime e le istituzioni presenti attorno a un piano d’azione, e di impegnarle in progetti concreti, iniziative e riforme legislative, che rafforzino la protezione del patrimonio linguistico siciliano. Un incontro pionieristico considerando che ben 150 personalità anche da oltreoceano, che hanno dedicato al siciliano la loro vita, saranno riunite tutte attorno ad una tavola rotonda nel cuore dell’Europa”.
Per chi si trova a Bruxelles, il primo appuntamento è in programma alle ore 20.00 al teatro Espace Lumen, Chau de Boondael 36, 1050 ad Ixelles con artisti che della loro sicilianità hanno fatto un motivo d’orgoglio. Si esibiranno infatti artisti del calibro di Lello Analfino conni Tinturia Mario Incudine , Alessio Biondio, Amanda Pascali , Salvo Piparo, che dialogheranno con il giornalista Salvo La Rosa
Ecco il link per accedere in teatro (fino a esaurimento posti e ovviamente solo per chi si troverà a Bruxelles) → https://shorturl.at/bvMY9
Giovedì 7 dicembre, a partire dalle 14.00 si terrà la tavola rotonda nella prestigiosa sala ASP 3E2 del Parlamento Europeo dove tutti i partecipanti si confronteranno per dare il via all’evento vero e proprio che avrà inizio alle ore 15.00 con gli interventi dei relatori, tra i quali il prof. Alfonso Campisi, docente universitario della prima cattedra di siciliano al mondo presso l’Università Manouba di Tunisi, il prof. Giovanni Ruffino, presidente del Centro di Studi filologici e linguistici siciliani, l’Assessore Mimmo Turano, il Dott. Aurelio La Torre, dirigente della Presidenza del Consiglio e il Docente dell’Università, St. John’s University, di New York Professore emerito Gaetano Cipolla. L’evento sarà trasmesso in diretta sul canale Youtube dell’eurodeputato Ignazio Corrao al seguente link→ www.youtube.com/@ignaziocorrao1984
Sulla partecipata Ghelas i movimenti Una buona idea e Civico Lab esprimono disappunto riguardo alla posizione dell’amministrazione espressa in consiglio comunale.
“Speravamo che nella seduta di ieri , l’Amministrazione dicesse chiaramente di avere trovato la soluzione ed invece le risposte non ci tranquillizzano, soprattutto se al 5 dicembre non c’è certezza alcuna sulla sorte della partecipata e dei quasi 70 lavoratori. L’unica certezza è che non c’è alcuna visione, nonostante le proposte concrete avanzate dal nostro gruppo consiliare”
“Lo abbiamo sempre ribadito, la soluzione è una sola, un contratto moderno e all’avanguardia con i tempi e perché è solo il contratto che da stabilità e diciamolo, pure dignità .L’ipotesi di una eventuale proroga , non solo non è percorribile ma è offensiva della dignità dei lavoratori della Ghelas che da anni vengono relegati a lavoratori di serie b dei quali occuparsi solo quando montano le proteste.La proroga, non solo è diventata una modalità di gestione temporanea del problema ma oggi è potenzialmente illegittima, basta vedere che alcuni servizi sono stati epurati dal contratto originario.Vogliamo che il tema venga trattato con la giusta attenzione e che l’obiettivo sia portare in aula il contratto in tempi consoni però ,a favorire il dibattito per trovare la soluzione alla partecipata Ghelas.Riterremmo grave e certamente contesteremmo la modalità qualora si concretizzasse , di vedere arrivare in aula una bozza di contratto in assenza di dibattito e confronto ed in assenza del tempo necessario per una riflessione seria sul punto. È evidente infatti che l’ipotesi di un contratto portato in aula , in assenza di dibattito pregresso, il giorno prima della scadenza naturale che è il 31 Dicembre, altro non sarebbe che un modo per scaricare la responsabilità in capo al Consiglio.Lo riterremmo grave ed anche una prova della indifferenza nei confronti di 70 famiglie”
I due gruppi civici chiedono che si apra un tavolo politico , alla presenza chiaramente della politica e delle parti sociali ,senza colori di appartenenza entro questa settimana per redigere il contratto che dovrà essere votato dal Consiglio.
“Se davvero questa Amministrazione vuole occuparsi della sua partecipata e dei lavoratori , dimostri di volerlo fare”- concludono
“La città si sente tradita dallo Stato. Il riconoscimento del Cis (Contratto istituzionali di sviluppo) sono il giusto e dovuto risarcimento per il nostro territorio, vittima inerme in passato di un inquinamento ambientale pagato a caro prezzo”. Lo ha detto il Sindaco Lucio Greco, amareggiato da silenzio che aleggia attorno ai Cis, compreso quello dell’Area di Crisi Complessa di Gela.
Sono passati mesi ma non c’è ancora la firma sul decreto di finanziamento. “La nostra città non può perdere questo treno – ha sottolineato il primo cittadino – è tutto pronto da mesi eppure il Ministro delle Politiche di Coesione Sociale e per il Sud, Raffaele Fitto, non ha ancora apposto la propria firma sul decreto.
Il Sindaco Greco nei mesi scorsi ha avuto diverse interlocuzioni con il consigliere Michele Palma, capo della segreteria del Dipartimento delle Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Comune di Gela ha già completato da tempo tutto il lavoro propedeutico.
“Non capisco perché si continui a perdere tempo – dice Greco – Gela e Taranto sono città che hanno subito danni non quantificabili in ambito ambientale e di sviluppo oltre l’industria. Per questi motivi torno a chiedere l’intervento autorevole e indispensabile dei parlamentari nazionali eletti nel nostro Collegio affinché possano contribuire a fare chiudere, prima possibile, il provvedimento autorizzativo che coinvolge altri Comuni che rientrano nell’Area di Crisi Complessa di cui il Comune di Gela è capofila.
Ricordiamo che i Contratti Istituzionali di Sviluppo (Cis) sono uno degli strumenti che possono essere utilizzati per valorizzare e rilanciare il nostro territorio, attraverso investimenti e opere infrastrutturali di rilievo nazionale, interregionale e regionale.