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Cronaca

Aggredì arbitro, Questore emette Daspo per 2 anni

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Vittoria – Il Questore di Ragusa ha emesso un provvedimento di Daspo nei confronti di un collaboratore della società del Vittoria Calcio che in occasione della partita disputata in casa aveva aggredito il direttore di gara.

Lo scorso sabato é stato notificato il provvedimento emesso dal Questore di Ragusa, al soggetto che al termine dell’incontro di calcio Vittoria-Misterbianco,  si era reso responsabile di una violenta aggressione verbale e fisica nei confronti del direttore di gara.

I fatti risalgono al 26 febbraio scorso quando, proprio al termine dell’incontro di calcio che si concludeva  con il pareggio, un collaboratore della società del Vittoria calcio che si trovava sul terreno di gioco assieme ad altri componenti delle due società,  improvvisamente si scagliava  contro il direttore di gara, aggredendolo verbalmente con frasi ed epiteti ingiuriosi, sferrandogli  anche una violenta manata.

L’intervento immediato del personale del Commissariato di Polizia di Vittoria presente allo stadio ha evitato che la situazione degenerasse.

A seguito di ciò, la Polizia di Vittoria avviava un’attività d’indagine finalizzata all’identificazione del responsabile avvalendosi dell’ausilio di personale della Polizia Scientifica.

L’Operatore, analizzando le immagini delle riprese video effettuate durante tutto lo svolgimento dell’incontro di calcio e nelle fasi successive alla fine della partita, riusciva ad identificare, dando un nome al soggetto che aveva aggredito il direttore di gara.

In considerazione di quanto accertato, al termine dell’istruttoria procedimentale sviluppata dai poliziotti della Divisione Anticrimine di Ragusa e del Commissariato di Vittoria, il Questore di Ragusa ha emesso a carico del  soggetto il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono competizioni sportive per la durata di due anni.

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Cronaca

Tre arresti a Caltanissetta per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia

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La Polizia ha eseguito tre provvedimenti restrittivi della libertà personale emessi dell’Autorità giudiziaria nei confronti di persone indagate e condannate a vario titolo per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. Due provvedimenti riguardano la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con applicazione del “braccialetto elettronico”, che gli agenti della Squadra Mobile di Caltanissetta anno notificato a un 50enne e a un 35enne indagati per atti persecutori nei confronti delle ex compagne. Un provvedimento di applicazione di misura alternativa alla detenzione riguarda, invece, un 37enne condannato per il reato di maltrattamenti in famiglia commesso nei confronti della moglie, il quale dovrà scontare la pena in regime di detenzione domiciliare.

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Retata nell’Agrigentino e nel Nisseno, 13 arresti

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Blitz antimafia dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, nella città dei templi, Favara, Canicattì, Porto Empedocle e San Cataldo, con il supporto del Nucleo Eliportato Cacciatori di Sicilia e dei Nuclei Cinofili di Palermo e Nicolosi. Tredici le persone fermate: l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante di aver agito utilizzando il metodo mafioso per agevolare l’associazione mafiosa “cosa nostra”. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia.

Sono state eseguite varie perquisizioni personali e domiciliari delegate dalla Procura distrettuale nei confronti di ulteriori soggetti indagati nello stesso procedimento penale.Il provvedimento trae origine dalle attività d’indagini svolte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Agrigento e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, dal mese di dicembre 2024 a tutt’oggi, che costituiscono la naturale prosecuzione di quelle dello scorso 14 gennaio 2025 con l’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 48 persone.Dall’inchiesta è emersa un’ampissima disponibilità di armi – anche da guerra – in capo ai sodali. In particolare, negli atti intimidatori perpetrati rispettivamente nel mese di dicembre 2024 ai danni di una rivendita di frutta e verdura di Agrigento e nello scorso mese di giugno ai danni di un panificio di Porto Empedocle, sono stati esplosi a raffica svariati colpi utilizzando un fucile mitragliatore AK-47, meglio noto come kalashnikov.

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Coltivava cannabis in casa, niscemese in manette

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Un niscemese di 50 anni, è stato arrestato dai Carabinieri per produzione, coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.Nel corso di una perquisizione domiciliare d’iniziativa, i militari hanno scoperto all’ultimo piano dell’abitazione dell’indagato una serra artigianale completa di impianto di aerazione, allestita per la coltivazione di piante di cannabis indica. All’interno del locale sono state rinvenute cinque piante di marijuana, ognuna di altezza superiore al metro.

Durante le operazioni, i Carabinieri hanno inoltre trovato e sequestrato due contenitori in vetro contenenti complessivamente 34 grammi di marijuana, un grammo di hashish e vari attrezzi utilizzati per la pesatura.L’arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari.L’operazione si inserisce nell’ambito della costante azione condotta dall’Arma per prevenire e reprimere la diffusione delle droghe sul territorio.

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