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Derby di Promozione alla Melfa’s Basket. All’Ideal Gela l’onore della armi…

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Il campionato di Promozione di pallacanestro maschile ha regalato un derby stracittadino gelese di altissimo livello. Al PalaLivatino, nell’ambito della seconda giornata del torneo regionale, è andata in scena Melfa’s Gela Basket-Ideal Gela.

Gara, come detto, bellissima e con il risultato sempre in bilico. Una vera festa del basket, insomma. Ha vinto la Melfa’s Gela Basket di coach Maurizio Libro che, per l’occasione, ha schierato ben quattro elementi che gravitano nella formazione maggiore che milita in serie C Silver.

Si tratta di Kuburovic (che essendo squalificato per due giornate con la prima squadra è stato dirottato a scaldare i motori in Promozione) e degli “Under 18” ‘Ndubuisi, Bozic e Markovic. Dal canto suo, la “gelesissima” Ideal Gela, composta esclusivamente da giovani (ma anche meno giovani) atleti locali, ha tenuto testa ai più blasonati avversari.

Il match si è concluso, come detto, con il successo della Melfa’s Gela Basket che al “suono della sirena” finale ha portato in cascina i due punti grazie al punteggio di 85-79. Ma ci sono voluti i tempi supplementari per assegnare la vittoria al quintetto biancorosso. Al termine dei 40 minuti regolamentari, infatti, il tabellone luminoso del PalaLivatino segnava il risultato di 73-73.

Sono stati due tiri liberi del cestista croato Bozic, per la Melfa’s Gela Basket, ad un secondo dalla fine della gara, a portare sulla parità il punteggio e a trascinare all’over-time la “stracittadina”. E nei cinque minuti di tempo supplementare sono stati i canestri a ripetizione del giovane Matteo Libro (figlio del tecnico della Melfa’s Gela Basket) a segnare il solco decisivo che ha indirizzato l’esito del derby.

In precedenza erano stati tanti i protagonisti della bella contesa tutta gelese. I fratelli Francesco e Silvio Cavallo, assieme a Ventura, Cattuti e Di Franco sul fronte Ideal Gela, e soprattutto i vari Kuburovic, Markovic e Bozic su quello biancorosso della Melfa’s Gela Basket.

A prescindere dal risultato finale, però, quello che preme sottolineare è la ritrovata vena di entusiasmo ed interesse, verso la pallacanestro, che questo derby stracittadino ha, inevitabilmente, innescato negli ambienti cestistici gelesi, da troppo tempo decisamente sopiti.

Adesso le due “sorelle” gelesi sono attese da impegnative trasferte. Sabato l’Idea Gela renderà visita al Cusn Caltanissetta, mentre la Melfa’s Gela Basket di coach Libro sarà ospite del Team ’79 Piazza Armerina. E per il tecnico del quintetto biancorosso si tratterà di un ritorno a casa, visto che lui è proprio di Piazza Armerina e nella cittadina ennese ha giocato ed allenato.
                            Franco Gallo

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Cronaca

La promozione dei valori della democrazia

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Dal prof.Nuccio Mulè riceviamo e pubblichiamo:

La constatazione negli ultimi decenni di vedere manifestazioni pubbliche commemorative non sentite e sempre più disertate, appannaggio solo delle Forze dell’Ordine e delle Associazioni d’Arma, sembra dimostrare che la nostra città è di fronte ad un’arretratezza culturale in cui la storia nazionale e, peggio ancora, quella locale pagano lo scotto di un disinteresse atavico delle istituzioni con la Scuola in primo piano che, soprattutto come sistema formativo, ha fatto e fa poco e niente per divulgare e far conoscere ai giovani la storia locale ma anche quella nazionale riferita in particolare alla Seconda Guerra Mondiale. 

Scuola che, al di là di rari casi nell’ambito delle direttive ministeriali, secondo il parere dello scrivente, ha fatto poco per promuovere i valori della democrazia, della giustizia, dell’uguaglianza e dell’educazione ambientale. E la recente reintroduzione dell’Educazione Civica nelle scuole ne è una dimostrazione, si spera solo che non faccia la stessa fine di quella che c’era prima, considerata spesso opzionale.


La scuola, oltre alla famiglia, nella sua azione formativa dovrebbe considerare primario il compito di formare il cittadino secondo i fondamenti di una civile convivenza e secondo i dettami della Costituzione i cui valori purtroppo oggi risultano sconosciuti e dimenticati dai più, docenti compresi.



La Costituzione, nata dalla Resistenza, al di là della contiguità temporale, ha avuto un sedimento culturale che è maturato grazie alle diverse esperienze di tre generazioni, oltre al fatto che essa deve la sua struttura e il suo spirito alle diverse matrici ideologiche dell’antifascismo. Antifascismo che, visti i rigurgiti fascisti di oggi, sarebbe opportuno rafforzare e rivivificare in tutte le sue componenti.


Una situazione poco studiata se non trascurata dalla storiografia ufficiale, è quella relativa all’attività dei Comitati di Liberazione Nazionale nel territorio siciliano, alla pari degli altri operanti nella Penisola, che ebbero una proficua operosità sia a Palermo che in tutti i centri dell’Isola, Gela compresa, con un notevole contributo alla rinascita della democrazia. 
Quindi, sarebbe opportuno ed efficace che quanto accaduto a Gela in quel periodo diventasse oggetto di studio e di ricerca, non fosse altro per avere un quadro storico più ampio sul contributo della città alla causa nazionale della Liberazione.
Negli archivi degli istituti storici presenti in molte regioni d’Italia si riscontrano centinaia di migliaia di nominativi che parteciparono alla Resistenza a partire dagli anni Quaranta, in particolare in quello dell’Istituto Storico della Resistenza di Torino si trovano gli elenchi dei partigiani che operarono in Piemonte con una lista di quasi centomila nominativi.  

Nell’archivio del DGA (Direzione Generale Archivi) del Ministero della Cultura, alla voce “I Partigiani d’Italia - Lo schedario delle commissioni per il riconoscimento degli uomini e delle donne della Resistenza”, si trovano gli elenchi dei partigiani che operarono in tutte le regioni italiane a partire dagli anni Quaranta. Per quanto riguarda la Sicilia tali elenchi contengono 6.554 nominativi di partigiani ripartiti nelle nove province: Palermo con 1.619, Catania con 1.101, Messina con 1.082, Agrigento con 613, Caltanissetta con 419, Trapani con 542, Enna con 364, Siracusa con 466 e Ragusa con 348. Per il Comune di Gela compaiono 60 nominativi a cui se ne aggiungono altri 20 della ricerca dello scrivente, portando il numero totale, certamente non definitivo, a 80 partigiani gelesi di cui tre donne: Angela Crapanzano, Rosaria Felici e Angela Puzzo.

Infine, un capitolo a parte è rappresentato dai gelesi antifascisti che in diverso modo durante il regime operarono a Gela e in collegamento con diversi esponenti in altre città; il loro numero fino ad oggi arriva a 57, tra essi si citano oltre all’On. Salvatore Aldisio, il Prof. Vincenzo Giunta, l’anarchico Gaetano Di Bartolo Milana e gli insegnanti Giovanni Mangione, Rocco Tignino e Gina Pane.

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