Sono 244 numeri originali e saranno custoditi in una cassaforte del Comune. Sono due rarissimi volumi, donati da Xhulieta Fejzollari in Scicolone alla biblioteca Comunale di Gela. Contengono i numeri del settimanale “Domenica del Corriere”, e vanno dal n.1 del 1915 al n. 32 del 1919.
Illustrano e narrano fatti e personaggi di tutte le fasi della Prima Guerra Mondiale, un rara documentazione viene messa a disposizione degli studiosi. La raccolta in due volumi con la relativa rilegatura, è stata fatta da Concetta Sammartino, madre di Ciuzzo Scicolone, marito dell’attuale donatrice.
Stamattina il Sindaco Terenziano Di Stefano e l’assessore alla Cultura Viviana Altamore hanno ricevuto e ringraziato la signora Xhulieta Fejzollari, Concetta Sammartino e il prof. Nuccio Mulè per la sensibilità mostrata e per il dono ricevuto a nome di tutta la città.
Voluto da Luigi Albertini, allora direttore amministrativo del Corriere della Sera,[1] apparve per la prima volta nelle edicole l’8 gennaio 1899 come supplemento illustrato del Corriere della Sera. Stampata in grande formato (sul modello del domenicale La Tribuna illustrata), aveva 12 pagine e veniva distribuita gratis agli abbonati del Corriere, oppure si poteva acquistare in edicola per 10 centesimi.
Non fu concepito come periodico di informazione, per non risultare un doppione del quotidiano. Venne pensato come «settimanale degli italiani». Doveva scandire, come un calendario, le loro giornate liete, le loro tragedie, i loro fatti piccoli e grandi.
La prima e ultima di copertina erano sempre disegnate. Il Corriere si avvaleva di un giovane disegnatore, Achille Beltrame, allora sconosciuto, a cui veniva affidato in ogni numero il compito di rendere con la sua tavola il fatto più interessante della settimana.
La prima delle tavole a colori con cui Beltrame raccontò ogni settimana, per oltre quarant’anni, le vicende del suo tempo, si riferiva ad una tempesta di neve nel Montenegro (1899). Il Montenegro era salito da poco agli onori della cronaca poiché Vittorio Emanuele di Savoia l’erede al trono d’Italia, si era appena sposato con Elena di Montenegro.
A differenza dei settimanali dell’epoca, la Domenica del Corriere diede ampio spazio alle fotografie e ai disegni, e questo fu uno dei motivi del suo successo. Spazio alle donne, scrittrici, giornaliste. Alle storie di donne, agli interessi delle donne: moda, trucco, foto.
Nel corso degli anni venti e trenta, il periodico divenne uno dei principali strumenti di informazione non solo della borghesia colta ma di buona parte della popolazione italiana alfabetizzata. In questo periodo divenne il settimanale più venduto in Italia: le vendite raggiunsero le 600 000 copie. Sulle pagine della Domenica del Corriere trovarono una vetrina popolare anche le grandi firme del Corriere, da Luigi Barzini a Indro Montanelli.
Non solo spazzatura ma anche medicinali abbandonati incautamente. Accade in Venezia accanto ad una farmacia, nei pressi della quale c’è un contenitoreper la raccolta di medicine scadute.
Nonostante i titolari dell’ esercizio sanitario abbiano affisso un cartello vicino al contenitore che indica “Fuori Servizio”, i cittadini lo usano abitualmente.
La ditta incaricata fino a qualche trmpo fa della raccolta di questa tipologia di rifiuto speciale, non se ne occupa più in quanto non è stato rinnovato il contratto ma la gente continua a lasciare buste stracolme di medicine che ovviamente si spargono intorno al vecchio contenitore e per terra, con il rischio che qualche bimbo o qualche cane possa,andare incontro a pericolo di avvelenamento.
Questa situazione produce degrado in una parte di strada transitata da migliaia di persone e mezzi.
Il disservizio dovrebbe essere gestito dall Asp ma, come si vede dalla foto di copertina non è opportunamente controllato.
A tu per tu col vulcano. Sembra incredibile ma e’ andata cosi. Un’esperienza singolare in una giornata di scoperte e amicizia tra Italia e Francia, il Gemellaggio tra il Liceo Elio Vittorini di Gela e il Liceo Descartes di Antony, quello di venerdì 11 ottobre. Una giornata di significativa importanza per gli studenti gelesi e francesi che si è svolta all’insegna della scoperta, dell’amicizia e della cultura.
In occasione del gemellaggio tra i due istituti, gli studenti, accompagnati dai docenti Selenia Scala, Claudia Signorelli, Antonella Crescimanno, Matteo Peirone e Muriel Rivot, hanno avuto l’opportunità di esplorare le bellezze naturali della Sicilia. La mattina è iniziata con un’emozionante escursione sull’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, un simbolo non solo della geografia siciliana, ma anche della forza e della resilienza di questa terra.
Gli studenti, visibilmente entusiasti, hanno potuto osservare da vicino i crateri e le spettacolari formazioni laviche, grazie alle spiegazioni fornite dalla professoressa Selenia Scala e la guida ambientale escursionista Salvatore Consoli. Questo incontro con la natura ha permesso ai ragazzi di apprezzare la straordinaria biodiversità e la ricchezza culturale della Sicilia, gettando le basi per una condivisione di conoscenze e esperienze tra le due nazioni.
La giornata si è conclusa con una festa a Gela, dove gli studenti hanno celebrato i legami di amicizia nati durante questo soggiorno. La preside professoressa Serafina Ciotta, il collaboratore Francesco Mammoliti e la professoressa Angela Gallo hanno partecipato con entusiasmo a questo momento di convivialità, sottolineando l’importanza di queste iniziative nel promuovere la collaborazione internazionale e la comprensione reciproca.
Il gemellaggio tra il Liceo Elio Vittorini e il Liceo Descartes rappresenta un esempio concreto di come l’istruzione possa andare oltre i confini nazionali, favorendo lo scambio culturale e la crescita personale degli studenti. Attraverso esperienze condivise come quelle vissute durante la giornata di venerdì, i giovani partecipanti hanno potuto costruire ricordi indelebili e amicizie che, si spera, dureranno nel tempo.
Questa iniziativa non solo arricchisce il percorso formativo degli alunni, ma contribuisce anche a rafforzare i legami tra le due comunità, offrendo una visione di un futuro più unito e collaborativo. In un’epoca in cui l’interazione culturale è fondamentale, momenti come questi rappresentano una luce di speranza e di connessione tra popoli diversi.
Proseguiranno fino al 30 novembre le operazioni di recupero della seconda nave greca di Gela e del suo carico.Mentre i legni già portati a terra hanno avviato il percorso desalinizzazione in una vasca posta nel padiglione prefabbricato di Bosco Littorio (azione propedeutica al restauro vero e proprio) di fronte a quel padiglione c’è -ma è chiuso- il museo che sulla carta dovrà accogliere il primo relitto restaurato da molti anni e poi anche il secondo.
È chiuso, appunto. Per furto di fili elettrici. Questo è però solo il dato esterno. Il furto c’è stato e ha bloccato il cammino verso la musealizzazione del primo relitto. Ma non è il vero ostacolo all’apertura del museo del mare di Bosco Littorio. Con ritardo la Regione ha provveduto a stanziare le somme per ripristinare l’impianto elettrico.
La deputazione locale e la stessa amministrazione comunale dovrebbero invece occuparsi del vero motivo per cui il museo di Bosco Littorio potrebbe non essere mai il sognato volano dell’economia locale. Dovrebbero chiedersi: chi si occuperà della custodia? Chi della biglietteria? Chi degli altri servizi museali. I custodi in servizio oggi non bastano a tenere aperti i siti archeologici, figuriamoci per custodire un museo in più. La gestione di una struttura di quel tipo non si capisce chi dovrà effettuarla. Urge bussare alle porte della Regione e mettere sul tavolo subito questi aspetti. Diversamente ci sarà prima o poi un taglio del nastro con foto di rito e poi l’inevitabile parabola discendente.Il solito flop, il solito nulla.