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Sindacale

Eni Versalis: Cna Fita Sicilia, la vertenza riguarda anche l’indotto

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Ragusa – “L’annunciata chiusura dello stabilimento Eni Versalis di Ragusa sta generando, soprattutto nell’indotto e in particolare nel settore dei trasporti, oltre alle ovvie preoccupazioni anche un certo risentimento.

Come accade sempre in questi casi è partita subito la corsa per salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti (cosa buona e giusta) e poi, anche grazie alle prese di posizione della CNA, si è cominciato a parlare dell’indotto (cosa tanto più buona e giusta)”. Lo scrivono Saro Tumino, Daniela Taranto e Giorgio Stracquadanio, rispettivamente presidente e responsabili della Cna Fita Sicilia.

“Il fatto di considerare – spiegano – le centinaia di imprese di trasporto, prestatrici da anni di servizi alla Versalis, una questione da trattare a parte, si è concretizzata anche nella costituzione dei tavoli istituzionali, sia quello regionale che si è tenuto il 13 novembre scorso, sia quello nazionale che si terrà il prossimo 3 dicembre.

E’ come se il ruolo o la valenza di queste imprese, di queste persone, fosse stato ridotto ad un fatto marginale, o meglio, da trattare a parte. Non è così! La vertenza riguarda il territorio nel suo complesso, come un unicum, e non come qualcosa da dividere per poi trattare eventualmente, se c’è tempo, in tavoli separati.

Quando ciò avviene – e purtroppo è avvenuto – si innescano meccanismi strani, alcuni pare si siano già manifestati di recente nei rapporti tra trasportatori e l’ENI”.“Per essere più chiari – continuano – pare che una grossa impresa di trasporti fiduciaria di ENI abbia fatto un’offerta alle imprese di trasporto iblee che prima prestavano direttamente il loro servizio alla Versalis. Praticamente, le attività che prima operavano in modo diretto con ENI, ora, di fronte a questi cambiamenti, rischiano di diventare subappaltatrici e quindi lo stesso lavoro, o eventualmente altri tipi di commesse, dovrebbero essere forniti con importi più bassi rispetto a prima.

E’ forse questo quello che ENI ha già deciso di proporre alle imprese di trasporto locale? E’ per questo motivo che la Regione e il Ministero, per ora, non hanno sentito l’esigenza di sentire CNA e i trasportatori?”

“Se tutto ciò fosse vero – concludono – è una mortificazione del territorio. Facciamo notare, ma è risaputo, che ENI è una multinazionale il cui controllo di fatto è nelle mani del Ministero dell’Economia e Finanze, quindi dello Stato. E’ in questo modo che un’azienda di Stato avvia la ristrutturazione degli asset industriali e dei rapporti con le imprese del territorio? Domande che giriamo garbatamente al Presidente della Regione Siciliana e al Ministro per lo Sviluppo economico, sperando di ottenere risposte chiare e pertinenti”.

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Chiusa positivamente in Prefettura la vertenza tra Assotir e Eni Rewind

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Lo scorso giugno Assotir della Sicilia aveva inoltrato una lettera con  richiesta di incontro al Prefetto di Caltanissetta, Dr.ssa Chiara Armenia, per discutere in merito ai rapporti in essere tra le aziende di autotrasporto merci operanti nel settore dei rifiuti del territorio di Gela e l’azienda committente Eni Rewind. Veniva lamentata l’assegnazione di subappalti a ditte non locali a scapito dell’accordo sul sito industriale di Gela.

Durante questi mesi Assotir  della Sicilia, con il suo vicepresidente nazionale nonché coordinatore regionale, Prof. Giuseppe Bulla, ed in rappresentanza delle imprese di trasporto in subappalto interessante, ha portato avanti la vertenza con la società Eni Rewind chiedendo e ottenendo la garanzia che, a parità di presentazione di offerte nelle gare di appalto, l’affidamento dei servizi di trasporto rifiuti, vengano subappaltai in via prioritaria alle aziende locali.

Dopo 7 mesi di impegno in una trattativa non facile, Assotit della Sicilia, per mezzo del Prof. Bulla, ha comunicato la chiusura positiva della vertenza rimarcando come la stessa si sia conclusa con la soddisfazione e l’apprezzamento di tutte le parti interessate: società committente, operatori e Prefettura.  

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Mercoledi protestano a Palermo per i Forestali

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Mercoledì 22 manifestazione di protesta Fai-Flai-Uila a Palermo, in piazza Indipendenza“Alla Regione è sempre tempo di valzer dei rinvii. Solo poche settimane fa, ci era stato annunciato che il presidente Renato Schifani avrebbe incontrato Fai-Flai-Uila a metà gennaio per comunicare ufficialmente date imminenti e certe di esame della riforma forestale in Giunta, adesso a mezzo stampa apprendiamo dall’ex assessore all’Agricoltura Luca Sammartino che il disegno di legge sarà vagliato dal Governo in Primavera. Si spera di quest’anno. Tante, troppe, vane promesse e il venir meno degli impegni assunti ci obbligano, dunque, a mobilitare la categoria in tutta la Sicilia. Basta prese in giro!

I sindacati hanno indetto per mercoledì 22 una manifestazione di protesta, che avrà inizio alle 10 in piazza Indipendenza dinanzi a Palazzo d’Orleans. E chiederemo un incontro con il presidente della Regione”.
I segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Sicilia Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino al termine della riunione in videoconferenza degli Esecutivi delle tre organizzazioni di categoria. Gli esponenti sindacali aggiungono: “Da tempo inseguiamo il Governo regionale, rivendicando non solo per i lavoratori del settore ma nell’interesse di tutti i siciliani la riforma forestale. La salvaguardia del territorio e lo spopolamento delle aree interne, il contrasto ai cambiamenti climatici e alla siccità, impongono una normativa che assicuri una presenza stabile di professionisti della tutela ambientale e un turn-over capace di garantire un urgente ricambio generazionale. Lo chiedono anche le centinaia di amministrazioni locali che cinque anni fa aderirono alla nostra grande iniziativa di mobilitazione SvegliaRegione”.


“Con senso di responsabilità e per rispetto istituzionale – concludono Scotti, Russo e Marino – abbiamo dato credito agli impegni di politici e burocrati sul prossimo, sempre più prossimo! approdo della riforma in Giunta e il suo passaggio all’Ars per la discussione finale. Quel testo di legge esiste, abbiamo contribuito a scriverlo offrendo in tutti questi anni massima disponibilità alla collaborazione e al confronto, è solo in attesa di approvazione. Malgrado ciò, resta inspiegabilmente nel limbo. Al danno, poi, s’è sommata recentemente la beffa dell’emendamento-bluff in Finanziaria nazionale che, stando ad autorevoli rappresentanti della Lega, avrebbe dovuto portare in Sicilia per i forestali ben 55 milioni di euro all’anno per cinque anni. Nella manovra economica, approvata da Camera e Senato, non v’è traccia di quel provvedimento e ciò conferma la pessima sensazione di un patetico gioco al rimpiattino che francamente ha ormai nauseato tutti, in primo luogo lavoratrici e lavoratori della Forestale”.

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Ugl Sicilia:”si investa su settori strategici.Le aree di Termini Imerese e Gela vanno rilanciate”

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“La finanziaria approvata dal governo siciliano rappresenta un passo avanti importante per affrontare le sfide economiche e sociali della nostra regione, ma è fondamentale che le risorse stanziate si traducano rapidamente in azioni concrete per lavoro, sviluppo e infrastrutture. Come UGL Sicilia monitoreremo affinché ogni misura prevista trovi reale applicazione e porti benefici tangibili ai cittadini e ai lavoratori siciliani, per il secondo anno consecutivo, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato, entro il termine del 31 dicembre quindi senza dover ricorrere all’esercizio provvisorio, la legge di stabilità. Un risultato che auspichiamo per gli anni avvenire”, lo ha dichiarato il Segretario Regionale della UGL Sicilia Carmelo Giuffrida.

“Tra le priorità la UGL evidenzia la necessità di sostenere i settori strategici per la crescita della regione, accelerando gli investimenti nelle infrastrutture, spesso trascurate, che rappresentano un nodo cruciale per attrarre investimenti e migliorare la competitività delle imprese. Interventi mirati per modernizzare strade, porti, ferrovie e aeroporti – continua il Segretario Giuffrida – non sono più procrastinabili, così come il potenziamento delle aree industriali, da tempo in attesa di interventi strutturali”.

“Particolare attenzione viene rivolta alla crisi che sta colpendo Almaviva e le aree industriali di Termini Imerese e Gela. L’emergenza Almaviva rappresenta una ferita aperta per migliaia di famiglie siciliane – sottolinea il Segretario – e ci aspettiamo che la Regione si attivi immediatamente per trovare soluzioni concrete, coinvolgendo il governo nazionale, le parti sociali e le aziende stesse. Lo stesso vale per le aree industriali di Termini Imerese e Gela, simboli di potenziale produttivo che però rimangono bloccate da inefficienze e mancati investimenti. Serve un piano industriale di rilancio che dia nuova linfa al tessuto produttivo e lavorativo di questi territori, esprimiamo parere positivo per i 20 milioni stanziati per fronteggiare la crisi idrica ma non sono sufficienti , la manutenzione straordinaria delle infrastrutture idriche e il potenziamento delle opere di riserva e distribuzione necessitano di ulteriori investimenti, con l’obiettivo di garantire l’approvvigionamento delle produzioni agricole, inoltre i 9,5 milioni, stanziati per sostenere i consorzi di bonifica e implementare interventi strutturali cruciali sono un buon inizio”.

“La UGL Sicilia ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni per affrontare le emergenze e valorizzare le opportunità offerte dalla finanziaria, auspicando che il 2025 sia un anno di rilancio per l’occupazione e lo sviluppo della regione. Non ci limiteremo a osservare – conclude il Segretario – ma saremo in prima linea per garantire che ogni promessa si trasformi in un risultato concreto”.

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