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Fidas Gela, un gennaio virtuoso. Numeri in crescita per la donazione di sangue

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Sono numeri importanti quelli che la Fidas Gela fa registrare all’inizio del nuovo anno. Il mese di gennaio si è chiuso con 212 donazioni, circa il 28% in più rispetto al gennaio 2020 quando furono 160. Un dato che fa ben sperare in prospettiva e che evidenzia come, nonostante la pandemia e le restrizioni, la crisi economico-sociale e le incertezze sul futuro, il senso di solidarietà e attenzione di molti cittadini verso chi ha bisogno non si è affatto attenuato. Anzi. Il 2021 dunque si apre in linea con il trend in crescita già registrato lo scorso anno, nel quale la Fidas gelese ha raccolto 3219 sacche: 2369 all’Udr di via degli Appennini, 576 dal gruppo di Mazzarino e 253 dal punto di raccolta dell’ospedale Vittorio Emanuele, nel quale sono state eseguite anche 21 aferesi.

Numeri che valgono un +1,96% rispetto al dato regionale e che rendono quella di Gela la terza Fidas più “prolifica” di Sicilia, dopo Caltanissetta e Palermo. Grande soddisfazione da parte dell’associazione presieduta da Enzo Emmanuello, che sostiene come bisognerà nel prossimo futuro implementare le campagne di formazione sulla cultura del dono in particolar modo verso la fascia under 35. Ma il cammino intrapreso è quello giusto. In prospettiva la Fidas si propone inoltre di poter eseguire le donazioni in aferesi, collaborando così con il centro trasfusionale ospedaliero, diretto da Nunzio Marletta.

(Nella foto, il presidente di Fidas Gela Emmanuello insieme ad un gruppo di volontari)

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Attualità

Greco risponde all’ing.Picone:ormai è scontro duro

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“Nel comunicato dell’amministratore di Impianti di vero c’è solo l’ammissione che il sindaco di Gela ha chiesto, con diverse note e comunicati stampa, interventi in grado di garantire il decoro urbano della città. Richiesta, questa, che trova fondamento e giustificazione del fatto che quella gestita dall’ingegner Picone, non è una azienda privata, ma una società pubblica in house providing, di cui il comune di Gela è socio di maggioranza”: lo dice il sindaco Lucio Greco in risposta all’ing Giovanna Picone. “Per quanto riguarda tutto il resto- dice il sindaco- si tratta invece di considerazioni ed esternazioni di natura politica, conseguenza dell’attacco diretto che l’on. Lombardo ha rivolto alla sua gestione. Gestione che lascia qualche ombra e di cui il sindaco e l’amministrazione comunale pretendono chiarezza. Lo stesso tenore del comunicato, per il linguaggio usato, per i toni inaccettabili e per le frasi utilizzate, lasciano perplessi e fanno trasparire un certo nervosismo. Posso anche capirla, perché ricevere un’attenzione così particolare da un esponente di primo piano della politica siciliana come il leader del MPA, desta preoccupazione e non fa dormire sonni tranquilli. Mi permetto di dare all’ing. Picone un consiglio: prenda coraggio e risponda, se ne è capace, all’On.le Lombardo. Ma sono sicuro che il mio consiglio non lo accetterà, perché, da buona conoscitrice di certe dinamiche, cercherà di muoversi seguendo quelle logiche tipiche del potere politico. Solo facendo chiarezza fino in fondo, si può giungere ad un chiarimento che, in ogni caso, dovrà essere sempre finalizzato al bene della città”

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Eni Rewind:sindacati proclamano stato di agitazione e 4 ore di sciopero l’8 aprile

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 Stato di agitazione  e un primo pacchetto di 4 ore di sciopero contro le scelte unilaterali di Eni Rewind e la mancata attuazione dell’accordo sottoscritto lo scorso anno:  lo hanno deciso le segreterie Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec, con le segreterie territoriali e la rappresentanza Rsu-Rlsa.   I segretari Rosario Catalano, Maurizio Castania, Lorena Di Cristina e Carmelo Tandurella hanno tenuto un’assemblea dei lavoratori e durante il dibattito è emerso che la società dell’Eni   applicano in maniera unilaterale azioni che caricano le strutture esistenti sia in termini di lavoro sia sul piano delle responsabilità oggettive.

In alcuni casi queste escono fuori dalle competenze dei profili contrattuali e si assiste a riorganizzazioni che eliminano posizioni lavorative che sono indispensabili per la conduzione dei processi in essere, come la riorganizzazione dei due reparti dell’impianto Itrap e dell’impianto Barriere, accorpando ed eliminando una figura di capo impianto. E’ stata pure eliminata la figura del coordinatore gruppo impianti con le responsabilità che  sono state attribuite ai capi impianti. Indice  puntato sull’Azienda perché in barba alle relazioni industriali e ai protocolli siglati e firmati a livello nazionale, agisce e mette in campo azioni senza minimamente prendere in considerazione la questione dei reintegri degli organici di tutti i reparti, distribuendo i carichi di lavoro agli addetti rimasti o mettendo in campo azioni di assunzione di consulenti per coprire le posizioni mancanti, che in tale contesto penalizzano le risorse già pronte e presenti sul territorio ad occuparle professionalmente.

Con l’impegno sottoscritto con l’accordo sindacale del 28 marzo dello scorso anno le organizzazioni sindacali avevano fatto sì che responsabilmente si permettesse di riorganizzare gli impianti in tempi celeri e allo stesso tempo formare le nuove mansioni per i lavoratori interessati da questo impatto, con sacrifici non indifferenti e parzialmente riconosciuti. Di contro non c’è stata da parte aziendale la disponibilità a mettere in atto, così come era indicato nell’accordo, le verifiche periodiche per un confronto necessario a sanare situazioni di criticità.  “Tutto questo non è avvenuto, adducendo motivazioni politiche, di concessioni e controversie contrattuali, tra Regione Sicilia e l’azienda, che nulla hanno a che fare con l’organizzazione e lo svolgimento dell’attività lavorativa” – si legge nel comunicato sindacale . Altro tema affrontato è la gestione dei vigili ausiliari di emergenze dove c’è carenza di personale e  chi è andato in pensione nonè stato sostituito  

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L’istituto “Romagnoli” e l’Arma dei Carabinieri celebrano la Giornata dell’Unità nazionale 

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Con un evento tenutosi questa mattina, l’istituto comprensivo “Romagnoli” e l’Arma dei Carabinieri, con il Reparto territoriale di Gela, hanno celebrato la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera. Un momento importante soprattutto per i piccoli studenti, preceduto da un approfondimento sui temi che hanno caratterizzato l’iniziativa.

«La cittadinanza si esprime in simboli che la rendono visibile alle generazioni – ha spiegato il dirigente scolastico, Gianfranco Mancuso – e che  esprimono questo senso di appartenenza. Celebrare assieme all’Arma dei Carabinieri questa giornata è per la nostra scuola un modo significativo di trasmettere ai più piccoli questo senso di appartenenza, scoprendone i simboli di cui si compone».

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