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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Gela, la “Caporetto” dell’archeologia mediterranea

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Dallo storico Nuccio Mulè, riceviamo e pubblichiamo

Dopo quelle del dicembre del 2018 e del settembre del 2019, la presente non ha altro scopo se non quello di far ricordare che le istituzioni hanno abbandonato e continuano ad abbandonare Gela, la “Caporetto” dell’archeologica mediterranea.

Per evitare di riempire decine e decine di pagine, ci si limita solamente a scrivere sui problemi dei beni culturali, tralasciando per ora quelli dell’acqua, della pulizia della città, dell’economia, del welfare, degli effetti dell’inquinamento dell’ex petrolchimico sulla salute e relativa mancata bonifica, dell’agricoltura, della pesca, delle infrastrutture, delle strade, dei quartieri ed altro ancora.

Pur comprendendo le difficoltà che esistono per la salvaguardia dei beni culturali nella nostra Isola, si rimane perplessi per la posizione incomprensibile delle istituzioni in merito alla salvaguardia di quelli di Gela che sono stati abbandonati a se stessi nel più totale degrado. Mi permetto di denunciare lo stato di abbandono in cui le istituzioni a tutti i livelli hanno relegato il nostro Comune.

Purtroppo a Gela negli ultimi decenni è prevalso un andazzo scellerato che ha visto l’istituzione competente sottovalutare e disconoscere monumenti e aree archeologiche che oggi, con la crisi occupazionale ed economica del territorio, avrebbero potuto e potrebbero rappresentare una risorsa importante per tentare di far ritornare Gela e il suo territorio negli itinerari turistici isolani dopo la sua netta esclusione, che risale a più di mezzo secolo fa, nonostante che il Comune di Gela nella posizione geografica in cui si trova potrebbe rappresentare il baricentro del turismo archeologico organizzato della Sicilia tra la parte sud-occidentale e quella sud-orientale, da Agrigento fino a Siracusa, toccando pure Piazza Armerina e Caltagirone. Ma non solo l’ambito culturale, anche quello economico; un solo esempio: la drammatica farsa del porto rifugio di Gela dove da sessant’anni se ne draga il fondale con lo sperpero di un mare di soldi pubblici invece di provvedere adeguatamente per evitarne il suo continuo insabbiamento.

Si è assistito nella più totale impassibilità, soprattutto quella dei politici, alla cancellazione di Gela dagli itinerari turistici isolani; non solo, gli stessi beni culturali spesso sono diventati oggetto di incuria tale che addirittura il loro numero nei decenni passati si è ridotto della metà con un danno irreparabile al patrimonio storico e culturale di Gela.

E che dire dell’archeologia del territorio di Gela, punta di diamante per il rilancio del turismo, che è stata oggetto negli ultimi due decenni di un completo disinteresse da parte delle istituzioni, Soprintendenza e Regione in primis, peraltro senza che mai negli anni passati il nostro Comune prendesse seriamente un’iniziativa di valorizzazione. Così lo sfascio archeologico e monumentale di Gela, una vera e propria “Caporetto”, lascia il tempo che trova da parte delle competenti istituzioni regionali.

Si vuole ricordare che Gela possiede uno dei più vasti e più importanti giacimenti culturali del Mediterraneo, giacimenti il cui sfruttamento può diventare lo strumento di riscatto sociale, economico, culturale e civile dei gelesi e non solo dei gelesi. I beni culturali nostrani spaziano in un intervallo di tempo che inizia da diversi millenni prima della nascita di Cristo. Necropoli e villaggi preistorici, insediamenti greci fin dal periodo arcaico, vestigia medievali, e così via. Per non parlare poi dei reperti che si trovano nel nostro museo dove esiste, tra l’altro, uno dei più belli e cospicui patrimoni di ceramica attica, tra essi i 600 e più pezzi della collezione Navarra. Per non scrivere delle migliaia e migliaia di reperti archeologici sottratti nei tempi trascorsi al patrimonio locale isolano e nazionale per finire esposti nei musei più prestigiosi del mondo e più recentemente trasferiti dai direttori del locale museo in Provincia, tipo, per fare un semplice riferimento, l’inspiegabile sottrazione al Museo di Gela, tra il maggio del 1999 e il novembre del 2001, di ben 936 cassette piene di reperti archeologici trasferiti a Caltanissetta.

E ancora la rarissima collezione di più di mille monete antiche e i recenti ritrovamenti sui fondali del mare gelese di Bulala di cui i preziosi 85 e rarissimi oricalchi rappresentano un esempio unico al mondo. Per non scrivere poi dei relitti di navi greche (e non solo greche) ritrovati nei fondali del mare di Gela, in particolare quello arcaico del 6°-5° sec. a.C., unico ritrovamento di tale epoca al mondo, la cui fruizione potrebbe diventare da sola un fattore strategico per il rilancio del turismo archeologico. E’ incredibile come ancora si possa accettare il fatto di vedere i legni del relitto, recuperato e restaurato con enormi risorse economiche, da diversi anni ancora rinchiusi nelle casse in attesa di trovare una collocazione per la fruizione nel già edificato Museo del Mare, fruizione impedita dal recente trafugamento dei cavi di rame dell’impianto elettrico. Infine, si dovrebbe scrivere anche di una potenziale archeologia industriale dopo la dismissione del petrolchimico dell’Eni a Gela, ma si lascia l’idea ad altri momenti più favorevoli.

Convinto che la cultura salverà il mondo, sono stato sempre dell’idea che i beni culturali rappresentano lo strumento per l’elevazione sociale e culturale di una popolazione che attraverso essi si ricollega al retaggio delle precedenti generazioni, ai loro valori alle loro esperienze plurisecolari per poi trasmetterle alle future generazioni. Ma queste sono solo parole che si dissolvono nell’indifferenza e nell’indolenza di quanti sono addetti alle istituzioni.

E’ mia convinzione, infine, che il nuovo sistema di governo che da poco tempo regge le sorti della città, possa veramente cambiare le regole del gioco e recuperare un ruolo importante per il rilancio dell’economia e dell’occupazione con il recupero di antichi e immutabili valori. Spero veramente che il nuovo sindaco e la sua Giunta possano inquadrare nella giusta risoluzione tutta la tematica dei beni culturali di Gela e “volare più in alto” per il loro rilancio nel territorio.

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Flash news

Mostra itinerante su Paolo Orsi non fa tappa a Gela

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Dal circolo gelese del Pli, riceviamo e

La notizia della inaugurazione della mostra itinerante in memoria di Paolo Orsi,induce sconcerto nell’ambiente culturale gelese, dimostrando ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, che non sono solo le somme per gli eventi( 300 mila euro) deliberati da una scellerata scelta del governo regionale  a guida centrodestra,  a determinare la cultura nella nostra citta.

E’ di ieri la notizia che si rendera’ onore ad un illustre “figlio” di Gela, a cui e’ anche dedicata una via nella nostra Citta’, al palazzo Moncada di Caltanissetta una mostra itinerante nel novantesimo anniversario della morte dell’eminente archeologo che, grazie al suo indefesso lavoro organizzativo e di studio, portò alla luce millenarie scoperte archeologiche.

Siamo stati indotti dal coordinatore della nostra sezione dott. Incardona, a prendere visione di una pubblicazione di quasi 900 pagine nella disponibilità della biblioteca personale del Preside Argento, dal titolo ” Gela – Scavi dal 1900-1905″ ad opera proprio di Paolo Orsi, per valutare l’immenso studio dell’Illustre Archeologo riguardante la nostra Citta’.

Venire a sapere che la mostra itinerante ” Paolo Orsi da Akragas a Zancle” toccherà cittadine come Misterbianco,Giarre e Riposto, Lentini e Carlentini, Mazzarino Randazzo etc….. ma anche grossi centri come Messina,Ragusa, Catania, Enna  e Siracusa ad esclusione di Gela, pone una serie di interrogativi e sulla politica di un’ mministrazione sicuramente mediocre  e di una  scelta di qualche mese fa, di un direttore artistico che probabilmente si occupera’ di pane e balletti vari.Ci affidiamo alla benevolenza dell’assessore alla cultura della nostra città e in aggiunta anche all’assessore agli eventi, per protestare con veemenza per  la scelta dell’associazione ” SiciliAntica”.

La considerazione che si ha della nostra città deriva dal tutto chiuso che riguarda i siti archeologici, dalla proibizione ai rappresentanti dei quartieri, di potere prendere visione e contezza dello stato dei lavori dei due musei da parte di una soprintendenza sicuramente non amica della nostra città, dalla data indeterminata dell’apertura degli stessi.

Abbiano i nostri amministratori un moto di orgoglio e richiedano con urgenza un incontro all’assessore regionale alla cultura per evitare che vengano ancora presi in giro su un argomento vitale per la nostra economia.Altro Roylates e Fua

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Estate senza mare per i disabili: il caso diventa nazionale

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Roma – Anche quest’anno, estate senza mare per i disabili di Gela. E interviene il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, sulla inaccessibilità delle spiagge di Gela per le persone con disabilità.

Esprime in una nota la sua preoccupazione per una condizione che, oltre a compromettere l’inclusione, rappresenta una grave violazione del diritto alla partecipazione piena alla vita sociale e ricreativa.Non è più tollerabile che il principio di pari opportunità, sancito dalla nostra Costituzione e da normative internazionali vincolanti, venga vanificato da ritardi burocratici, inadempienze amministrative o inerzie logistiche.

“Il caso di Gela, emblema di una prassi purtroppo non isolata nel nostro Paese, ci interroga su una questione centrale – scrive il presidente Tomano Pesavento – quanto vale, nel concreto, la dignità di ogni cittadino?Che un diritto così elementare come l’accesso al mare debba ancora oggi scontrarsi con barriere fisiche e amministrative, nonostante la disponibilità di fondi e strutture già pronte all’installazione, è un segnale di allarme.

A rendere ancora più amara la situazione è la consapevolezza che l’intervento necessario – l’apposizione di passerelle già presenti nei depositi comunali – non richieda né sforzi straordinari né risorse aggiuntive, ma solo la volontà politica e amministrativa di procedere in tempi certi.Nel ribadire la necessità di garantire la piena accessibilità degli spazi pubblici, il Coordinamento richiama il valore educativo dell’inclusione, non come gesto formale ma come espressione concreta di cittadinanza. Non si tratta di “agevolazioni”, ma del riconoscimento pieno dei diritti umani fondamentali.

Ogni giorno senza accessibilità è un giorno in cui viene negata l’eguaglianza sostanziale, che costituisce l’asse portante di una democrazia compiuta.Pertanto, si chiede con urgenza:al Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente, di rimuovere ogni ostacolo autorizzativo che ritardi l’intervento;al Comune di Gela e agli enti operativi competenti, di attivarsi immediatamente per il completamento dei percorsi accessibili;alle istituzioni scolastiche e culturali del territorio, di fare della promozione dei diritti un terreno concreto di educazione civica e sociale.

Il mare, come ogni bene comune, non può e non deve essere privilegio di pochi. L’estate non può iniziare davvero, se parte della cittadinanza è costretta a restarne spettatrice”.

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“Non si importino prodotti provenienti da Israele”

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Dal capogruppo del M5s Francesco Castellana riceviamo e pubblichiamo

Dopo la protesta di piazza occorre mettere in campo azioni concrete.
Dopo le bandiere della protesta necessitano piccole azioni quotidiane, con lo scopo rivoluzionario della concreta dimostranza.
A che serve gridare con un megafono se poi ricadiamo in una normalità stagnante?
A che serve presidiare luoghi sensibili per poi tornare alle quotidiane abitudini egoistiche e distaccate?
Come se l’attuale crisi planetarie non ci riguardasse da vicino.

E invece siamo così tanto prossimi e vicini allo stato di emergenza bellicista – vedi il Muos di Niscemi – da imporci una consapevole presa di posizione contro il delirio nichilista della guerra disumana

E allora cerchiamo di intervenire, nel nostro piccolo quotidiano, contro l’elemento fondamentale che fa ruotare il sistema capitalistico dell’emergenza e cioè i rapporti commerciali.

Chiedo infatti alle grandi realtà locali imprenditoriali di interrompere ogni rapporto commerciale con gli operatori economici Israeliani.

Chiedo a Bioraffineria di Gela e alle ditte dell’indotto di non importare e utilizzare prodotti aziendali provenienti da Israele.
Chiedo alla grande distribuzione alimentare locale di non vendere più prodotti alimentari provenienti da Israele e di distribuire, tra i tanti prodotti, la Gaza Cola i cui proventi ricavati sono destinati al sostegno di progetti umanitari, tra cui la ricostruzione dell’Ospedale Al Karama nel nord di Gaza

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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