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Gnoffo:”La disabilità non può essere sfruttata per strumentalizzazioni personali”

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E’ una continua lotta. Da un lato i disabili e dall’altro le amministrazioni che si susseguono. Oggi la giunta Greco. Poi però ci potrebbero essere strumentalizzazioni. E’ quello che fa intendere l’assessore ai servizi sociali che risponde con una frase ad effetto alla ultima nota, sempre consumata sulla stampa, della Consulta sulla disabilità dicendo: “La disabilità non può essere sfruttata per strumentalizzazioni personali. Alla disabilità ci si dovrebbe approcciare con rispetto per chi la vive e con la predisposizione all’ascolto per comprendere esigenze e criticità. Ecco perché provo solo amarezza per l’ennesimo attacco gratuito e infondato dell’avvocato Livio Aliotta, che questa volta decide di prendersela con il regolamento per il trasporto disabili.

L’avvocato lo definisce un “obbrobrio giuridico”, tralasciando, più o meno consapevolmente, il fatto che esistono disposizioni di legge e sentenze del Consiglio di Stato che corroborano quanto stabilito da questa Amministrazione.
In questi anni abbiamo cercato di applicare e rispettare un regolamento che, di fatto, in ordine al trasporto presso i centri di riabilitazione, si è rivelato fallimentare.

Per questa ragione, sentite le famiglie e diverse associazioni che si occupano di disabilità e di fragilità in generale, ho ritenuto di dover intervenire, disciplinando questo servizio con un regolamento ad hoc. Nello specifico, abbiamo ritenuto di regolamentare solo un articolo a seguito delle proteste delle famiglie che accompagnavano i loro cari presso i centri Aias di Gela e Caltagirone. Tutto, carte alla mano, nel rispetto delle disposizioni di legge!

Eppure, l’avvocato decide di attaccare a testa bassa ancora una volta, pur essendo stato delegittimato dalle stesse famiglie e da molte associazioni che probabilmente riescono a dialogare in assoluta semplicità con me e con l’amministrazione che rappresento.

Senza alcuna voglia di fare polemica, mi permetto di ricordare all’avvocato Livio Aliotta, nella qualità di presidente della consulta, che ho costituito un albo comunale delle associazioni che si occupano di disabilità di cui la consulta non fa parte. Non ha nemmeno partecipato all’avviso. La stessa consulta, inoltre, non fa parte nemmeno della rete territoriale per l’integrazione e l’inclusione sociale.

Di cosa dovrebbe rimproverarmi, dunque? Forse le associazioni con cui dialogo non sono all’altezza? Mi dispiace, ma non accetto accuse da chi cura contenziosi contro il Comune ma, nel contempo, vorrebbe sedersi ai tavoli tecnici per prendere decisioni insieme allo stesso ente. Se qualcuno ha deciso di farlo, io non ci sto!

Sono orgogliosa di avere intrapreso un percorso costruttivo, andato avanti tra mille difficoltà, con associazioni che lavorano in silenzio e lontano dai riflettori. Che non strumentalizzano la disabilità e che la vivono. Grazie a loro sono riuscita a captare meglio le varie criticità e mi sono adoperata, secondo le mie possibilità, per risolverle.

Dimostri rispetto, dunque, l’avvocato Aliotta, non verso di me né verso l’amministrazione che rappresento, ma nei confronti di tutte quelle persone che vivono ogni giorno la disabilità e di quelle associazioni, comprese quelle che fanno parte della consulta, che lavorano per abbattere i muri e non per innalzarli. È solo a loro che io devo delle risposte”.

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Statua greca in marmo scoperta a Mozia

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Una figura femminile in posa incedente, abbigliata con chitone e himation, priva della parte superiore del torso e della testa. È la statua greca in marmo emersa grazie agli scavi della missione archeologica dell’Università degli studi di Palermo che opera sull’isola di Mozia, in provincia di Trapani, grazie a una convenzione stipulata con la Soprintendenza dei Beni culturali di Trapani.

«Questo ritrovamento – dice l’assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – conferma l’importanza del lavoro di ricerca e tutela che portiamo avanti ogni giorno. Una scoperta importante che testimonia, ancora una volta, quanto la Sicilia sia stata nei secoli un crocevia di civiltà, ma soprattutto quanto l’isola continui a restituirci testimonianze preziose che meritano di essere conosciute e condivise».

La statua è alta 72 centimetri, incluso il piccolo piedistallo su cui poggia i piedi. La frattura del torso non è accidentale ma determinata tecnicamente dal taglio della pietra, poiché era assemblata da almeno due blocchi, come confermato dalla presenza di due fori con i resti di tenoni metallici sulla superficie del taglio.

L’opera è stata rinvenuta all’interno del “Ceramico” di Mozia (Area K), una delle più grandi officine ceramiche puniche del Mediterraneo centrale: giaceva in posizione orizzontale sul margine di una vasca contenente l’argilla usata per la produzione di vasi e terrecotte figurate nel V secolo a.C., il periodo di massimo splendore e vigore produttivo della città. La dismissione della scultura e la sua deposizione sono attribuibili all’ultima fase d’uso dell’officina, probabilmente in concomitanza con l’inizio dell’assedio dionigiano del 397 a.C. È inoltre possibile ipotizzare una sua collocazione originaria all’interno della stessa officina, in connessione con le nuove strutture murarie riportate alla luce nel corso della campagna. La statua conferma la presenza nella città fenicia di capolavori dell’arte greca e aiuta a ricostruire un quadro di strette connessioni culturali nella Sicilia grecopunica.

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Cerimonia di Premiazione “Gorgone d’oro” al club Vela

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Grande appuntamento sabato 19 luglio, alle ore 20.30 nella terrazza del suggestivo Club Vela di Gela, con la cerimonia di premiazione della 25/a edizione del premio di poesia Gorgone d’oro promosso e organizzato dal Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”, in collaborazione con Betania OdV, Cesvop e le associazioni “Gaudium et Spes” di Butera e “Futuramente”.

Riceveranno l’ambizioso premio i poeti Domenico Pisana di Modica, Denise Evelyne Parouty di Chatillon (Aosta), Floriana Raggi di Poggio Torriana (Rimini), Giovanni Zeverino di Santeramo in Colle (Bari), Margherita Neri Novi di Cefalù (Palermo), Donatella Bisutti di Genova e Luciana Salvucci di Colmurano (Macerata).

Saranno assegnati premi speciali a Marco Girardo, direttore del quotidiano Avvenire (Gorgone d’Oro per il giornalismo, in memoria di don Giulio Scuvera), al regista Paolo Licata, per il film “L’amore che ho”, omaggio a Rosa Balistreri; al Fondo Andrea Camilleri di Roma (premio per la Cultura in memoria di Salvatore Zuppardo) ad Alessandra Mortelliti, nipote dello scrittore Andrea Camilleri, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita e un premio speciale nel ventennale della sua fondazione all’Università degli Studi di Enna Kore alla presenza del Magnifico Rettore Paolo Scollo e della Pro-Rettrice alla Didattica Marinella Muscarà.Il premio nazionale “Gorgone d’Oro” di Gela taglia un traguardo importante che testimonia la longevità, la forza e il valore di un’iniziativa capace, da venticinque anni, di promuovere l’eccellenza culturale, artistica e poetica. Il successo dell’edizione 2025 conferma la vitalità del premio: 192 i poeti partecipanti complessivamente in tutte e tre le sezioni (poesia religiosa o a tema libera, poesia dialettale, silloge poetica e haiku)

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I segretari di maggioranza inviano un chiarimento all’on Scuvera per distendere i toni

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I segretari della maggioranza hanno diffuso un documento in cui trattano degli incontri tenutisi nei giorni scorsi sul tema della sanità, affrontati in pubblica adunanza con le associazioni, con le parti sociali con tutti i rappresentanti politici ed in fine in consiglio comunale in sessione monotematica da cui il Sindaco ha avuto pieno mandato a rappresentare alla politica e alle istituzioni di livello regionale quanto emerso nei vari confronti.


“Con il mandato avuto, insieme ad una delegazione di rappresentanti istituzionali e politici ha portato le istanze delle associazioni, della maggioranza, della minoranza consiliare e dei cittadini gelesi al presidente della Commissione Regionale Sanità. Tutto ciò -,dicono i segretari della maggioranza – è stato fatto nello spirito di un processo rivendicativo e propositivo unitario della politica gelese per l’unico scopo comune che è la salvezza e il rilancio della struttura ospedaliera gelese e del suo territorio. I vari rappresentanti si sono spontaneamente aggregati tenendo conto dell’informativa anticipata da illustrare in Commissione Consiliare Sanità”.


“Nessuno deve sentirsi escluso e nessuno può escludere nessuno da questa battaglia che non è una battaglia partitica, ma una battaglia per il diritto alla salute e alla vita.
La discussione con la Commissione Regionale Sanità si inquadra nell’ottica del confronto preliminare della città con l’istituzione, l’onorevole Scuvera sa che la sua presenza sarebbe stata più che gradita alla discussione di cui tutti sapevano.
Siamo certi che l’onorevole Scuvera parteciperà a tutti gli incontri opportuni, il suo contributo è ben gradito e auspicato come quello di chiunque sia in grado di aiutare la città a risolvere i problemi che l’assillano.Pur tuttavia, se in alcuni casi dovesse essere necessario diramare specifici inviti, nell’interesse dei cittadini, lo faremo”- concludono

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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